Capitolo. XXVI Pianto

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Pov Jennifer

Jason se n'era andato per salvarci, piangevo e piangevo per paura di perderlo,  ma forse era così,  ma non ci volevo pensare.  I momenti passati insieme a lui erano i momenti più belli della mia vita, non potevo mai dimenticarli, erano stati bellissimi. Ora avevo paura di perdere la persona che amavo più al mondo, il mio miglior amico e il mio fidanzato. Jason era magnifico,  nonostante i suoi problemi aiutava gli altri ma  poi il favore non gli veniva mai ricambiato ma a lui non gli importava quando aiutava gli altri era felice e soddisfatto. Non volevo pensare che fosse morto,  lui era vivo nascosto da qualche parte insieme a Leonard,  era questa la mia illusione.  Ci fermammo in un una baracca piena di attrezzi da lavoro e vesti da operai.  I marine erano rimasti in 4 mentre noi eravamo rimasti in due. Speravo a Dio solamente che Jason fosse vivo,  lui mi dava sicurezza, dava a me quel coraggio che ora mi mancava,  dava a me una speranza per uscire da questo posto infernale.  I marine stavano pensando a un nuovo piano per raggiungere il Campo di sterminio di Burkenau insieme a tom ma non gli veniva in mente niente.  Nel collo tenevo una collana fatta a croce, me l'aveva regalata Jason al mio diciottesimo compleanno.  L'ha tenevo stretta intorno al cuore sperando che Jason tornasse da me senza nessun arto staccato e senza nessuna ferita.  Aveva detto che questa collana portava fortuna,  ora ci voleva veramente questo.

Marine Madison: Dobbiamo raggiungere immediatamente il campo di Burkenau. Vedendo la mappa manca poca strada.

Tom: infatti, allora andiamo.

Rimasi perplessa,  a loro non gli interessava per niente Jason, volevano solo salvarsi fregandosene degli altri e ritornando alla loro vita normale. Addirittura Tom era uno dei suoi compagni di classe,  come poteva lasciarlo a morire in questo posto? . E come poteva un marine lasciare la vita di un civile in questo posto?  Un sacco di domande mi vennero in testa e delle lacrime uscivano dai miei occhi segnati dalla stanchezza e dalla disperazione.

Jennifer: Non possiamo lasciare Jason a morire in questo posto. Dobbiamo andare a salvarlo.

Tom: Il tuo fidanzatino è morto come tutti gli altro Jennifer. Non mi interessa di lui, voglio solamente salvarmi.

Jennifer: Però lui quando c'era per noi ci ha sempre aiutato.  Lui è vivo.

Tom: No è morto.  Puoi sempre diventare la mia fidanzata.

Tom mi prese tra le sue braccia e mi bació ma mi liberai subito dandogli un forte schiaffo nella guancia.

Jennifer: Brutto porco. Vado a salvarlo sola.

Tom: Allora vai puttana. Spero che muori anche tu.

Così uscì dalla baracca da sola in cerca di Jason e Leonard senza l'aiuto dei Marine.  Un po' aveva paura di quello che c'era in questo posto ma lui era il mio fidanzato e volevo andarlo a salvare tutti i costi.

Marine: Madison non è giusto. Non possiamo pensare a noi stessi.

Marine Madison: Non lascerò morire altri uomini in questo posto.

Marine: Allora io vi lascio. Vado con la ragazza.  Il compito di un marine è questo, proteggere la vita delle persone ed è quello che farò.

Il marine uscì dalla baracca non ascoltando gli ordini del suo generale e mi raggiunse sul posto correndo e gridando di aspettarlo.

Jennifer: Sono contenta che sei venuto con me.

Marine: Certo andiamo a salvare il tuo amico.

Mentre parlammo ci raggiunse Leonard piangente e stanco dalla corsa che fece per scappare dai nazisti e dal boia.  Rimasi a bocca aperta e annusando semplicemente camminó velocemente indicando il luogo in cui era Jason. Mi asciugai le lacrime e insiema al soldato seguimmo Leonard in cerca di Jason.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora