Revolution School

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Il suono della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi, mi alzo e vado verso il bagno. Dopo essermi lavata vado verso l'armadio per prendere la prima cosa che vedo, successivamente scendo giù.

<<Buongiorno mamma>>, la saluto, notando quanto fosse concentrata a fissare una foto incorniciata.

<<Ah...>> Dice piano, appena mi nota. <<Buongiorno cara.>> Accenna un sorriso per poi riportare gli occhi sulla foto.

Alzo le spalle per poi dirigermi verso il cassetto sotto la cucina, dove prendo una brioche, successivamente esco di casa.

<<Ciao mamma, ci vediamo dopo.>> L'avviso, chiudendo la porta. Ormai va avanti così da anni, la sera esce e torna ubriaca, la mattina é triste e silenziosa mentre il pomeriggio dorme. Se ci ripenso mi mancano i momenti felici, ma penso sia impossibile riaverli.

Arrivo finalmente a scuola, è il primo giorno e già mi sento a disagio, chissà quante persone conoscerò e in quante saranno gentili con me, eccoci Revolution School.

Mamma ha pensato che mandandomi qui avrebbe reso la mia vita migliore della sua, ma in realtà odio questo liceo. Revolution School, ha fondato i cancelli su un vecchio prato dove giocavo sempre con mio padre, e come se non bastasse è in piedi grazie a mille pregiudizi.

Attraverso il cancello sentendo gli occhi di tutti addosso, cavolo è così imbarazzante, ho paura solo di quello che possono pensare di me. Beh, non capita tutti i giorni di vedere una ragazza coreana piena di piercing, tatuaggi e i capelli colorati. Credo. Tutto quello che riguarda questa scuola mi preoccupa, anche questi sono pregiudizi ma ho troppo paura per non essere pessimista riguardo ogni cosa.

<<Hey, sei nuova?>> Si avvicina una ragazza con la frangetta e capelli arancioni, è davvero carina.

<<Si, sono al primo anno.>> Dico leggermente in imbarazzo, non mi aspettavo che qualcuno potesse avvicinarsi a me.

<<Va bene>>, sorride.

<<Io sono Lalisa Manoban, ma puoi chiamarmi Lisa>>, sorride porgendomi la man.

<<P-piacere, io sono Y/N>>, le stringo la mano.

<<Beh sei molto breve, non avere paura, ancora non mi piace la carne umana.>> Ridacchia.

<<Non avere paura, ci sono io>>, dice fiduciosa.

<<Ma senti un po', parla la più estroversa della scuola, se non fossi per me tu non saresti qui e non avresti nemmeno i capelli arancioni.>>

Si avvicina all'improvviso un ragazzo facendo prendere un colpo sia a me che a Lisa, peccato che lei non sembra averla presa bene.

Lui ha i capelli castani ed è molto carino, glielo si legge in faccia che è una brava persona.

<<Jung Hoseok non devi rivelare le mie cose in giro>>, fa un broncio carinissimo che fa sorridere Hoseok.

<<Ma ho solo detto la verità>>, alza le mani in difesa.

<<Traditore, e pensare che io ti volevo bene>>, mette il broncio mentre lui se la ride, mi scappa una risata.

Sembrano così affiatati, quasi li invidio per non aver mai avuto un rapporto del genere con una persona. Lisa si gira verso di me, regalandomi un dolce sorriso.

<<Hai sorriso? Questo vuol dire che sono simpatica!>> Si vanta.

<<Ma smettila, il sorriso era per me>>, si vanta anche lui, sorrido, forse dovrei presentarmi, non posso essere timido per tutta la vita.

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