Capitolo 3 parte 4

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Sulla strada verso l'appartamento di Sarah, inizio a sentirmi un po' turbata dalla conversazione avuta con Nicolae.
I Bartholy mi hanno accolta a braccia aperte e mi considerano come un membro della famiglia.
Devo davvero stare più attenta a Lorie.
È ciò per cui mi pagano.
Da ciò che è successo col professor Jones, non sono più stata la stessa.
E tutte le mie relazione ne hanno subito le conseguenze.
Devo dimenticare Sebastian Jones.
Mi sto aggrappando a una fantasia.
Non è interessato a me.
È stato solo un momento di debolezza. Devo dimenticarlo.
Suono al citofono, e mi sento immediatamente meglio nel sentire la sua voce allegra.
Sarah: "Claire! Grande, sei già qui! Sali, ti apro."
Mi sembra di sorridere da un orecchio all'altro.
Dopo tutte queste emozioni, sono entusiasta all'idea di poter finalmente passare una giornata normale.
Faccio appena in tempo ad arrivare alla porta dell'appartamento, che questa si spalanca su Sarah totalmente coperta di farina.
Scoppio a ridere.
Wow, sembra proprio essere dotata come me in cucina.
Promette bene!
C'è una differenza tra 'voler cucinare' e 'saper cucinare'...
Ho la sensazione che faremo proprio una bella coppia.
Cerco di non mettermi a ridere, ma è impossibile.
Scoppio in una risata liberatoria.
Sarah mi fissa, le sopracciglia aggrottate.
Mette il broncio.
Cerco di salvare la faccia.
Cominciamo bene!
C:"Scusa, Sarah, è stato più forte di me! Ma... ora sono qui ad aiutarti!"
Scoppia a ridere anche lei.
Mi posso finalmente lasciare andare.
Anche il suo appartamento è completamente ricoperto di farina.
Sarah: "Ho avuto un piccolo problema tecnico con un pacco di farina. Non credo di avere ben compreso il sistema di 'apertura facile'."
C;"Che stai preparando di buono?"
Sarah mi guarda con orgoglio.
Sarah: "Alla fine, ho deciso per del cioccolato fondente."
Grande!
Amo il cioccolato.
Potrei mangiarne una tavoletta intera.
Continuando a chiacchierare, ci mettiamo al lavoro.
Indosso un grembiule (non si sa mai), mentre Sarah pulisce il macello per terra.
Sarah: "Allora, che si dice?"
Alzo le spalle, l'aria distaccata.
C:"Nulla di che. In ogni caso, nulla che possa competere con quello che è successo a te."
Sarah mi guarda imbarazzata.
Sarah: "Ti chiedo di nuovo scusa per ieri notte. Ma, considerato quello che è successo dopo, sono contenta che te ne fossi già andata."
Non è colpa sua.
Sono stata io a prendere la decisione di andare e tornare.
Sarah ha sempre la tendenza a sentirsi in colpa.
Quanto a me, mi sono nuovamente fidata del mio istinto e mi sono salvata.
C:"A proposito, raccontami. Cos'è successo esattamente?"
Sarah: "Beh, attorno alla mezzanotte, il tizio che si occupa della manutenzione della piscina è apparso insieme alla sicurezza, stile raid della polizia. Hanno iniziato a bloccare gli studenti più vicini. Ne hanno pure chiamato alcuni per nome, facendogli capire di averli riconosciuti. Fortunatamente, io ero in fondo, vicino all'uscita di emergenza, e sono riuscita a scappare. "
Sarei andata in panico.
Vivere con dei vampiri non mi fa paura, ma sfidare la legge non fa per me.
Sarah infila la torta in forno, poi si volta verso di me.
Sarah: "Nessuna novità sul lato del professor Jones?"
Quasi mi strozzo, ingoiando il cioccolato che avevo appena raccolto dall'insalatiera con l'indice.
Ha il dono di fare le domande peggiori quando meno me lo aspetto.
C:"Ehm... beh, nulla di che. Sai, è da un po' che non parliamo..."
Sarah: "Non capisco la vostra storia! Un giorno non ti leva gli occhi di dosso, come fossi una bella bistecca al sangue..."
Faccio una smorfia di fronte al paragone tanto calzante.
Se solo sapesse...
Sarah: "E il giorno dopo ti ignora, come se non esistessi! È successo qualcosa fra voi?"
Faccio come se nulla fosse.
Vorrei confidarmi con Sarah, ma so che non sarebbe una buona idea.
Mi limito a scuotere la testa.
Ma Sarah non è nata ieri.
In più, conosce una o due cose sulle relazioni uomo-donna, a differenza mia. Mi fissa con i suoi begli occhi castani e un vago sorriso sulle labbra.
Sarah: "Sì, certo! So che ti piace, e credo che la cosa sia reciproca."
Faccio un profondo sospiro.
C;"Diciamo che non sono indifferente al suo fascino... Sì, è sexy, ma soprattutto intelligente. È il mix perfetto..."
Cambio argomento.
C:"E poi, parliamo sempre di me. Di te non mi parli mai! Che mi dici della tua vita romantica?"
Sarah si acciglia e inizia a girare il cucchiaio di legno con troppa violenza. Soprattutto perché la ciotola è vuota!
Ok... cambiamo argomento...
Il resto della serata con Sarah è passato tranquillamente.
Abbiamo mangiato il dolce guardando una bella commedia romantica.
Nessuna di noi ha più avuto il coraggio di tornare sull'argomento dell'amore.
Sono pensierosa.
In fondo, vorrei che Sarah insistesse per saperne di più.
Sono sicura che mi farebbe bene parlarne con qualcuno.
Oggi, lunedì, mi trovo di fronte al campus sentendomi stranamente nervosa.
Fra poco avremo la lezione di Miti e Leggende, e non so proprio come comportarmi.
Non sono sicura di riuscire a sopportare ancora l'indifferenza del professor Jones, dopo quello che è successo fra noi.
Sembra tutto così distante.
A volte mi domando se non me lo sia semplicemente sognata... Un dolce sogno...
Sarah: "Hey, Claire, vieni o no? Ci ritroveremo in fondo all'aula!"
Sospiro e seguo Sarah.
Perché è sempre tutto così complicato?Una volta dentro, Sarah mi indica la fila centrale.
Non abbiamo neanche il tempo di salire che il professor Jones entra in aula.
I suoi gesti tradiscono una grande agitazione e tutte le conversazioni si fermano come per magia.
Ci raggruppiamo attorno a lui, guidati dalla stessa curiosità.

Is It Love? SebastianWhere stories live. Discover now