Capitolo 2 parte 2

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Entrando nel pub il mio umore non migliora molto, nonostante l'atmosfera allegra e festosa.
Il posto è ben arredato e una rock band sta suonando in una stanza attigua.
Mi piace tanto! Stanno suonando una cover di un gruppo che adoro.
Ne parlano tutti, sui social network.
Sono di New York, e il loro cantante è davvero carismatico.
Eppure, niente riesce a tranquillizzarmi. Borbotto sottovoce mentre ci sediamo a un tavolo in disparte.
Il posto è affollato.
Sembra che ogni studente di Mystery Spell abbia deciso di darsi appuntamento qui.
È perfetto perché, per il momento, sono troppo nervosa per parlare.
Dopo un po', mi volto verso Sarah.
C:"Posso offrirti un cocktail?"
Sarah: "Sì... prendi quello che vuoi..."
Pur colpita dalla sua insolita apatia, mi alzo dalla mia sedia.
Impiego qualche minuto a raggiungere il barman, inondato dagli ordini.
Riesco a tornare con due bicchieri del cocktail del momento.
C:"Tieni, ho preso degli 'Orgasmi'! Divertente, vero?"
Nessuna reazione da Sarah.
Gli occhi persi nel vuoto, sembra da tutt'altra parte.
Inizio una conversazione.
Non sopporto questo silenzio pesante. E comunque, è stata lei a voler uscire.
Non tenga il broncio!La sua espressione imbronciata mi fa esitare un po', ma alla fine non mi trattengo.
C:"È ridicolo essere costrette a stare dentro a causa di due Gremlins. Non ce ne libereremo mai, sono come le pulci."
Sarah: "Già... ridicolo..."
Ok, parlerò da sola per tutta la serata.
All'improvviso, tutta l'adrenalina dei queste ultime ore mi cade addosso.
I musicisti sembrano accompagnarmi, perché smettono di suonare per prendersi una pausa.
Ripenso a Peter, a come l'ho ferito senza volere.
E a Samantha, che sospetta di me e del professor Jones.
Potrebbe farmi cacciare dall'università, se iniziasse a spargere delle voci.
Mi controllo.
Non ho intenzione di lasciarmi rovinare la serata da quella stronza.
Non ne vale la pena.
C:"Sai, non so se sarei riuscita a superare i primi giorni di facoltà, non ci fossi stata tu..."
Mi è uscito senza volere.
Sarah si volta a guardarmi.
C:"Non ho ancora avuto notizie di mia madre, dalla nostra ultima discussione... E, come sempre, mi sento in colpa. Ho la sensazione di essere una figlia terribile che le ha spezzato il cuore. In realtà, vivere senza il loro sostegno è terribile."
Sarah: "Sì, ti capisco..."
Sarah mi rivolge uno sguardo triste e mi rendo conto che, sotto quella sua aria esuberante, nasconde delle ferite profonde.
Le chiedo informazioni.
Condividere le nostre sofferenze potrebbe avvicinarci.
C:"Com'è andata con tua nonna?"
Sarah: "Proprio come te. Totale senso di colpa... E mia nonna è incredibilmente brava nel dimostrare quanto tu la deluda continuamente."
C:"Ah sì?"
Ripenso a mia nonna, che si occupava di me tutti i mercoledì pomeriggio e mi faceva le torte.
Non ho mai pensato che una nonna potesse rendersi pesante o avere un profumo diverso da quello del borotalco.
Sarah sembra preoccupata.
Di riflesso, poso la mia mano sul suo braccio. Lei mi rivolge un sorriso triste.
Sarah: "La mia famiglia è una delle antiche di Mystery Spell. Mia nonna dice sempre che abbiamo una posizione da mantenere. Ed è una tale pressione!"
In questo momento, mi fa talmente pena che voglio solo confortarla con un abbraccio.
C:"Io è da un po' che ho rinunciato a rendere orgogliosi i miei genitori... Ero solo una ragazzina viziata, che stava vivendo una crisi adolescenziale in ritardo. Non avevano capito niente...E tu? Di cosa dovresti sentirti in colpa, secondo tua nonna?"
Sarah sembra in imbarazzo, e torna a murarsi dietro il suo silenzio.
(Oh no, dolcezza. Hai detto troppo e troppo poco!)
C:"Andiamo, sai che puoi dirmi tutto, Sarah. Mi porterò il tuo segreto nella tomba, croce sul cuore!"
Sarah non ride alla mia battuta. Al contrario, sembra furiosa.
Sarah: "Non si dicono certe cose, Claire! È pericoloso."
Ok... perché è diventata improvvisamente tanto suscettibile?
C:"Scusa, non volevo..."
Sarah: "In questa città ci sono cose su cui non si deve scherzare!"
C:"Puoi essere più precisa?"
Sarah: "Non è necessario... Ti do un consiglio da amica: non giocare con queste cose, qui!"
Stanno cominciando a darmi sui nervi, con tutti i loro segreti!
Sto per farlo presente a Sarah, quando noto l'espressione triste dei suoi occhi castani.
Sarah: "Perché non mi hai detto niente del tuo incontro col professor Jones?"
(Ah, ecco cos'ha!)
Mi spremo le meningi per trovare qualcosa da rispondere.
Rispondo sinceramente.
Forse non avrei dovuto nasconderglielo. L'amicizia si basa sull'onestà.
Sarah: "Non perdere tempo a cercare una scusa, sei una pessima bugiarda... È da un po' che sospetto qualcosa. Non dobbiamo mentirci, Claire. Mai!"
Rimango senza parole.
Sarah continua a fissarmi.
Sono commossa.
Sembra così ferita.
Come darle torto? Reagirei esattamente allo stesso modo, al posto suo.
Rifletto attentamente, prima di parlare. Devo scegliere con attenzione le parole, se non voglio perdere la mia amica.
C:"Mi dispiace, Sarah. Ti assicuro che non volevo mentirti."
Resta sulla difensiva, ma vedo i suoi lineamenti rilassarsi leggermente.
C:"È vero, ieri sono stata nell'ufficio del professor Jones. Ma, se non te ne ho parlato, è perché sono certa che sia stata una buona idea. Sapevo ne sarebbero nate delle voci... E avevo ragione! Ora Samantha è convinta che dietro ci sia qualcosa di succoso."
Sarah mi ascolta con attenzione.
Non dice una parola, e sembra ancora profondamente delusa.
Non so cosa altro dire...
C:"Sarah..."
Sarah: "Non so cosa mi ferisca di più... Che tu non mi abbia detto niente o che credessi sarei andata in giro a spargere voci su di te... Davvero, Claire, inizio a farmi delle domande!"
Percepisco la sua tristezza lasciare il posto alla collera.
Ho le mie ragioni.
Ho imparato a non fidarmi di nessuno.
Se vuoi mantenere un segreto, non devi mai parlarne.
Sarah avrebbe potuto lasciarselo sfuggire, senza neanche volere.
È così chiacchierona, a volte...
C:"Sul momento, credevo fosse la decisione giusta. Lo sai, tendo a diffidare di tutti... So che è una pessima abitudine, e mi dispiace... Nel frattempo, Samantha sarà ben felice di rovinare la mia reputazione in giro per il campus."
Il suo sguardo finisce per addolcirsi.
Ora mi guarda perfino con tenerezza.
Ora mi sento più tranquilla.
Mi avrebbe distrutta perdere la mia unica vera amica.
Sarah: "Non preoccuparti troppo. Samantha è una gran pettegola, ma in fondo nessuno le dà realmente ascolto. Ha persino detto in giro che il preside è gay, e che ha avuto una relazione con il tipo sexy della manutenzione!"
C:"Ed è vero?"
Sarah scoppia a ridere di fronte alla mia espressione da pesce lesso.
Sarah: "Il preside potrà anche essere gay, ma al ragazzo della manutenzione piacciono chiaramente le donne..."
Spalanco gli occhi quando Sarah si china verso di me con sguardo malizioso.
Sarah: "In realtà, Samantha è uscita per un po' con lui ma, quando l'ha scaricata, ha iniziato a spargere la voce per vendicarsi!"
Quella ragazza è decisamente cattiva.
Non sono mai riuscita a capire le persone pronte a distruggere gli altri solo Per soddisfare il proprio ego. Tuttavia, dovrò riuscirci.
Ce ne sono troppe.
Sarah: "Comunque, com'è stato?"
C:"Uh... cosa?"
Sarah: "Il tuo incontro con Jones,scema!"
Scoppio a ridere. Sarah non molla l'osso. Mai!
C:"Sinceramente, non c'è molto da dire... Abbiamo giusto parlato di qualche libro edelle sue lezioni."
Sarah: "Tutto qui? Perché, se fossi Stata io a trovarmi da sola con lui, ti posso assicurare che non ci saremmo messi a parlare di qualche libro polveroso.
In effetti, non avremmo parlato affatto!"
Mi fa ridere.
So che Sarah sta scherzando. Anche se a volte è un po' folle, so che non è come Samantha. So che non farebbe nulla del genere col professor Jones.
C:"È sempre stato molto professionale. Sia in ufficio, che per e-mail e chat."
Sarah spalanca gli occhi e si porta la mano alla bocca.
(Le hai appena offerto tutto su un piatto d'argento!)
Sarah: "Cosa??? Avete purechattato?!"
Ecco che inizia a fare la detective. Sono rovinata!
Sarah: "Beh, non ti sei di certo Scelta il tipo più brutto del campus! Un insegnante, per di più!"
Mi guardo intorno, preoccupata che qualcuno possa sentirci.
Non potrebbe Parlare meno forte?
C:"Cosa?! Ma no! L'ho solo ringraziato per avermi prestato i libri. Abbiamo parlato di archeologia, essendo la mia passione. Tutto qui."
Sarah: "Tutto qui?! Mi prendi ingiro? Non avete legato neanche un po'?"
Sta iniziando a mettermi a disagio...Non mi piace che vada a curiosare dove non voglio andare neanch'io.
E non son il tipo di ragazza che ti confessa tutti i suoi segreti, così, in un pub.
All'improvviso, un tizio ubriaco viene a sbattere contro il nostro tavolo,versando un po' della sua birra sulla giacca di Sarah.
Sarah si infuria e illustra al ragazzo le buone maniere con un'autorità che non le avevo mai visto prima.
Il poveretto finisce per andarsene, mortificato.
La mia amica lo guarda male, per poi risedersi borbottando.
Sorseggio il mio cocktail, pregando interiormente che si cambi discorso.
Disgustata, Sarah si strofina la giacca con un tovagliolo, ma continua a Lanciarmi sguardi furtivi.
Sarah: "Va bene, ti lascio in pace Per ora... Ma, dovesse accadere qualcos'altro, prometti che me lo dirai?"
Incrocio le dita, anche quelle dei piedi (sì, è possibile).
C:"Promesso."
(Non è bello fare promesse che non intendi mantenere, Claire...)

Is It Love? SebastianWhere stories live. Discover now