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Avevo preparto le valigie e adesso stavo vagando come un'anima in pena per le stanze della Stark Tower.

Fury mi aveva avvisato che Strange mi avrebbe aspettato all'uscita. Nessuno ancora mi aveva detto dove saremmo andati.

Nella mia testa c'erano talmente tante domande che cercavano una risposta, ma sembrava che non c'è ne fosse per nessuna.

Natasha era passata con Wanda in stanza mentre finivo di preparare la mia roba e mi aveva detto che loro sarebbero andati in Wakanda per tenere al sicuro Visione.

Li sarebbero stati in grado di prendersi cura di lui e, forse, anche di togliergli la Gemma dalla sua fronte.

Avevo incrociato anche Pepper che mi aveva salutata dicendomi che lei sarebbe andata a Washington per un'altra sua conferenza. Dato che Tony era volato con il suo jet a recuperare Peter, lei ne aveva approfittato per prepararsi di nuovo le valigie.

"Sono sicura che l'Antico saprà aiutarti"

Natasha era al mio fianco. Ferma davanti alla vetrata della mia stanza, con lo sguardo fisso su New York.

"E se non dovesse riuscirci?"

Lei alzò le spalle, appoggiò la sua mano sulla mia spalle.

"C'è la faremo Maelle" - un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra -"a qualsiasi costo"

Annuii abbassando la testa sui miei piedi scalzi.  Mi era sempre piaciuto camminare scalza per casa, era una cosa che, nel mio piccolo, mi faceva sentire libera.

Ricordo che mia mamma mi sgridava sempre perché diceva che mi sarei presa tutte le malattie immaginabili.

Sorrisi a quel pensiero e Nat lo notò.

"Perché sorridi?"

Scossi la testa -"Uno sprazzo di ricordo"

"Vedi? Ricordi qualcosa" - la sua mano accarezzava la mia spalla -"è già un buon punto di partenza"

Rimasi in silenzio. Lo sguardo fisso sulla città. New York mi aveva sempre incantata. Era probabilmente una delle uniche città che avevo visitato ad essere affascinante sia d'inverno che d'estate. Suddivisa in cinque distretti, dalla Stark Tower, con un po' di fantasia, li potevi vedere tutti.

Immediatamente mi venne in mente Brooklyn. Il posto da cui proveniva Steve. Come poteva essere il suo vecchio appartamento. Ero praticamente certa che fosse ordinato, pulito e profumato.

Ricordai la casa in campagna dei miei genitori. In un piccolo posto sperduto dopo il parco di Yellowstone. Ricordavo il prato immenso e sempre verde. Il grande albero di ciliege su cui mio padre mi faceva salire per raccogliere i frutti più alti. Le stanze della casa, sempre pulite e ordinate. Il profumo della torta alle pesche di mia madre, la mia preferita.

Tanti ricordi di questo tipo: ma nessuno che riuscisse a farmi pensare alla Gemma del Potere.

"Posso?"

Io e Natasha si girammo verso la porta. Punto in cui si trovava Steve appoggiato allo stipite.

Nat mi strinse in un abbraccio veloce e poi mi lasciò un bacio umido sulla guancia prima di andarsene.

Passò accanto a Steve dandogli una gomitata sul fianco, cosa che mi fece sorridere. Lui in tutta risposta le scompigliò i capelli e lei lo fulminò con lo sguardo.

Mi ero sempre chiesta se fra di loro ci fosse mai stato qualcosa oltre alla splendida amicizia che mostravano tutti i giorni. Nat mi detto che rispettava molto Steve come amico e come collega, ed ero certa che, con il sentimento che nutriva per Bruce, fra lei e il capitano non c'era mai stato nulla.

Till the end •Steve Rogers•Where stories live. Discover now