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STEVE POV'S

"Steve?" - mormorò lei, mentre la tenevo ancora fra le braccia

La guardai. Gli occhi chiusi, i capelli scompigliati, le labbra socchiuse, il rossetto quasi del tutto scomparso.

"Si?"

La vidi sorridere.

"Niente" - aprì gli occhi -"volevo sapere se eri davvero tu"

Sorrisi io.

Mi avvicinai alla porta di camera sua e tirai giù la maniglia, tenendo lei stretta fra le braccia. Non avevo mai visto di buon occhio le ragazze che bevevano troppo, e vedere lei farlo quella sera mi aveva davvero infastidito, ma adesso ero qui per lei lo stesso.

Mi sembrava di contraddirmi da solo. Forse era solo perché la maggior parte delle ragazze che avevo visto bere troppo erano delle poco di buono e lei non lo era affatto.

Un soffio le uscì dalle labbra quando appoggiai il suo corpo sul materasso.

Mi allontanai per togliermi le scarpe, troppo fastidiose per i miei gusti.
Tony aveva insistito a farmi indossare un paio di stringate in pelle, ed erano davvero scomode essendo nuove.

"Steve" - mi chiamò per la seconda volta

Alzai la testa e nel frattempo mi tolsi la giacca, appoggiandola alla sedia accanto alla scrivania.

"Dimmi"

Mi avvicinai a lei che nel frattempo si era messa seduta sulle ginocchia.

"Sto per togliermi questo vestito" - rise, portando entrambe le mani alle spalline del suo vestito

"Maelle" - alzai la voce avvicinandomi prima che potesse spogliarsi davanti ai miei occhi -"d'accordo aspetta"

Presi la maglietta blu piegata minuziosamente sopra il suo cuscino e gli e la porsi.

"Voltati"

Obbedii immediatamente, dandole le spalle. Fossi stato un'altro, sicuramente non mi sarei voltato e avrei guardato il suo fisico, meraviglioso già a vederlo coperto dai vestiti.

Sciolsi il nodo alla cravatta e la posai sopra la giacca che avevo tolto precedente.

Sapevo che non se ne sarebbe neanche accorta in quel momento. Quando mi voltai si era già infilata la maglietta che le avevo lasciato la sera prima.

Si mise in piedi sul materasso, lanciando il vestito con le gambe. Si chinò a prenderlo e li per lì pensai che in fondo stesse fingendo. Non mi sembrava troppo ubriaca.

La vidi barcollare in avanti e mi avvicinai velocemente prendendola fra le braccia. Strinse le sue attorno al mio collo.

"Quella è mia" - mormorai, spezzando il silenzio

Lei rise -"Sta meglio a me"

"Dici? Io credo di no"

"Si forse hai ragione" - mi disse a bassa voce -"sto meglio senza"

Non lo metto in dubbio.

Sorrisi a quella sua affermazione e la appoggiai sul letto. Il suo braccio continuò a stringermi il collo, facendomi scivolare sopra il suo corpo esile.

Le sue mani si appoggiarono sul mio petto.
La vidi aprire gli occhi, più di prima.
La bocca leggermente socchiusa, prima di formare un leggero sorriso malizioso.

"Sei.." - le sue dita scivolarono più in basso

Le mie mani erano appoggiate ai lati della sua testa. Mi stava letteralmente facendo impazzire.

Till the end •Steve Rogers•Where stories live. Discover now