Passeggio avanti e indietro senza accorgermi che sto tracciando tutta la linea della lettera "A" disegnata sul pavimento.
Da quando sono qui mi era capitato più frequentemente di fare sogni strani. Sogni in cui qualcuno mi diceva che avevo fatto cose, ma a rispondere non ero mai io, ma qualcun altro.
Il piano in cui atterrano gli elicotteri è immenso. Si vede tutta la città e se ti sforzi un po', guardando più lontano, riesci a vedere anche oltre.
Solitamente quando non avevo gli allenamenti con Natasha o qualche test insieme a Bruce venivo quassù a rilassarmi un po', a pensare a come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori ci fossero ancora, se Nick Fury non mi avrebbe presa come sua figlia adottiva, se non mi avesse obbligato a venire qui.
Mi chiedevo sempre come una ragazza normale, nel giro di poco tempo, si trovava catapultata in una vita che magari anni prima neanche si immaginava.
Dopo la morte dei miei genitori, Fury mi aveva adottata, cominciando ad allenarmi.
Ricordo estremamente poco dell'incidente avvenuto nella casa in campagna. So che qualcuno mi aveva portata fuori da li, so che dopo qualche mese in ospedale Fury era venuto a cercarmi, ma non ricordo nient'altro.
"Sai, mamma, vorrei che ogni tanto certe cose potessero essere più chiare"
Guardo il cielo, stringendo forte la paratia di metallo. Nessuna risposta, ovviamente.
"Papà" - continuo -"almeno tu"
Niente.
Un rumore mi costrinse a girarmi e a guardare all'insù. Un aereo stava passando a grande velocità sopra la mia testa, passando poi oltre, verso il cielo azzurro e scomparendo quasi come se non fosse mai stato qui.
Alzo le spalle e mi decido a scendere a fare qualcosa di produttivo.
***
"Jarvis" - lo chiamo mentre l'ascensore continua a scendere. -"a che ora l'allenamento con Natasha?"
"14.00, signorina"
Le porte dell'ascensore si aprono, davanti a me un lungo corridoio.
Cammino velocemente verso la sala d'allenamento, è presto è vero, ma voglio fare qualcosa da sola dato che Natasha non c'è e io mi sto annoiando.
Passo davanti a tante di quelle porte tutte con il loro apposito cartellino di identificazione ma non ne ricordo neanche una quando arrivo al fondo del corridoio.
Svolto a destra, o almeno, provo a farlo quando un rumore attira la mia attenzione dalla parte opposta in cui io sto andando.
Mi guardo allo spalle, non c'è nessuno, bene.
Mi avvio velocemente verso la stanza da cui proviene il rumore e dal vetro vedo Steve super concentrato a prendere a pugni un sacco appeso al soffitto.
Cerco di guardare nella stanza se c'è qualcun altro oltre a lui e mi avvicino alla porta che ha lasciato aperta.
Comincio a pensare che lo faccia decisamente apposta per essere guardato.
Mi appoggio allo stipite della porta e a braccia conserte osservo ogni suo movimento.
Quel povero sacco da pugilato deve proprio averlo fatto arrabbiare per farsi prendere a pugni in quel modo.
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Till the end •Steve Rogers•
FanfictionMaelle è una giovane donna che viene addestrata da Natasha Romanoff alla Stark Tower. Non ricorda quasi niente del suo passato, almeno dopo la morte dei suoi genitori, se non che Nick Fury l'ha presa sotto la sua ala protettiva e l'ha fatta crescer...
