Un Viaggio nel Passato

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Apro gli occhi, la mia vista fiacca cerca di notare il luogo in cui mi trovo. Dopo che sfrego più volte gli occhi riesco a decifrare intorno a me solo la natura del bosco. Ricordo di essere sprofondata in un lago. E allora come ci sono finita qui? Che sta succedendo? Forse sarà stato un sogno...un allucinazione che sarà dovuta dalla fatica.

Vagabondo senza una meta fino a che non trovo un sentiero, seguendolo. Procedo a passo veloce ritrovandomi in una specie di villaggio lungo la costa, che stranamente mi è familiare. Cerco se c'è qualche bancarella che abbia una carta del posto, però trovo soltanto delle piccole capanne e qualche mercatino che vende alimenti. Sembra che questo paesino non sia come quelli che ho già visitato, dà l'impressione che sia uno di quei paeselli che si trovavano molti anni fa. Probabilmente non avranno voluto mettere delle innovazioni e hanno voluto lasciare tutto cosi com'è.

Noto una strana sensazione, come se, ogni volta che passo vicino a qualcuno, non riescano a vedermi oppure stanno cercando solo di evitarmi visto che non sono di queste parti.

Continuo a camminare, stranendomi sempre di più di questo comportamento nei miei confronti. Mentre sono distratta da questi pensieri, ad un tratto guardo davanti, ritrovando una persona che mi sta per venire addosso, chiudo gli occhi aspettando di sbattergli contro, però non sentendo niente riaprendo poco alla volta gli occhi non vedo più l'uomo davanti a me. Mi guardo intorno ritrovandomelo alle spalle, è possibile che abbia passato attraverso me?

-Ei!! Mi vedete?! Sono qui!!- continuo ad urlare alla gente. Nessuno neanche accenna a sentirmi o a vedermi. È mai possibile che io sia morta? Sarò affogata nel lago? Non è possibile, io posso respirare sott'acqua...Ma allora che cosa mi è successo?!

Tutte queste domande mi assillano la mente. Delle lacrime rigano il mio volto non riuscendo più a contenersi dalla disperazione.

-Jackie! Fermati non correre cosi veloce!- la voce di un bambino coglie la mia attenzione. Mi giro, vedendo due ragazzini correre, entrambi sembrano avere dieci anni circa, uno ha i capelli bianchi e gli occhi di color ghiaccio, mentre l'altro sono sicura di averlo già visto, anche se quella volta mi aveva detto di chiamarsi James.
Non è possibile se uno di quei bambini è Jack, l'altro deve essere Charls.

-Muoviti, che sei lento Charlie!-

-Aspetta! Abbiamo lasciato indietro gli altri!- dice il piccolo Charls fermandosi a riprendere fiato.
Da dietro compare una bambina, di aspetto molto simile a quello di Charls, affiancata ad un altro ragazzino, con i capelli neri e gli occhi rossi.

-Fratellone aspettaci!!- dice la ragazzina, penso che sia Angela, però chi è l'altro ragazzo.

-Tu, Charlie e Cas siete troppo lenti, non posso aspettarvi! Ci incontriamo alla grande quercia ad ovest, ciao!- dice Jack per poi correre all'interno della foresta.

-Uffa! È sempre cosi cocciuto! Non credi anche tu Castiel?- dice Charls all'altro bambino.

Non può essere! Allora loro lo conoscevano. Ma perché lui è diventato cattivo? E sopratutto, perché adesso odia cosi tanto loro da poterli anche uccidere.

-Certo...ma sai che lui non lo fa apposta.- risponde il ragazzo mentre tiene per mano Angela. - Dai muoviamoci senno Jack si arrabbierà se lo lasciamo solo per tanto.- Tutti i ragazzini vanno all'interno del bosco, ed io, per non perderli di vista, li seguo.

Passano una giornata a divertirsi, giocando e correndo. Verso sera inizia ad arrampicarsi su una quercia per fare un ultimo gioco, cioè il primo che avrebbe raggiunto la cima avrebbe deciso cosa fare il giorno dopo. Mentre tutti si arrampicavano, Castiel ogni volta continuava a cadere prima i raggiungere il primo ramo. Si arrabbia ed i suoi occhi diventano di un rosso accesso, all'improvviso i suoi piedi si staccano da terra e, volando, lui raggiunge la cima dell'albero.

The Siren  Falls in Love With the PirateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora