L'Uomo con la Maschera di un Lupo

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Rimango scioccata da quello che ha detto. Non posso credere che le persone sono cosi crudeli da minacciare la famiglia di una persona per una stupida alga. Nel mio volto si riesce a intravedere un filo di terrore. Alzo lo sguardo e fisso il capitano dritto negli occhi. Alcune lacrime rigano il mio volto.

Pov. Jack

Vedo le lacrime della principessa Alyssa. Non mi deve interessare, ma sento come un nodo alla gola che cerca di cancellare le cose che ho appena detto. Lei mi guarda con un odio tale da farmi quasi venire i brividi. So che ricattarla è un gesto meschino ma che posso farci, sono pur sempre un pirata.

-Allora...cosa intendi fare? Accetti?- le chiedo con aria di sfida.

Lei non si accenna a rispondere -Allora?!! Forse non hai capito la posta in gioco!- dico arrabbiato.

-Ho capito che non scherzate...ma datemi almeno il tempo di pensarci!- mi dice con gli occhi pieni di lacrime.

-D'accordo...allora vado a prenderti qualcosa da mangiare.- gli dico per poi uscire dalla cabina.

Pov. Alyssa

Il Capitano è uscito dalla stanza. L'unica cosa che mi passava nella mente è quella di liberarmi, fuggire il più lontano. Tento di liberarmi dalle corde, fallendo miseramente. Cerco con lo sguardo qualcosa che può tagliare le corde, noto che sul tavolo è posato un coltellino, che di solito si usa per aprire le lettere. Facendo sobbalzare la sedia con fatica,  arrivo al tavolo. Prendo il coltellino con la bocca e lo faccio cadere a terra, in modo che dopo che faccio cadere la sedia con me sopra, prendo il coltello tra le mani. Cerco di tagliare la corda il più in fretta possibile, visto che Jack potrebbe arrivare a momenti. Per sbaglio mi procuro delle ferite alle mani, visto il fatto che andando di fretta il coltello alcune volte mi sfuggiva dalle mani. Dopo alcuni minuti riesco a liberarmi dalle corde. 

Noto che la porta della cabina è aperta, cerco di uscire, mi fermo notando che il mio rapitore si stava avvicinando alla cabina. La prima cosa a cui penso è nascondermi, non avendo il tempo di pensare apro l'armadio e ci entro dentro.

Jack entra, sento i suoi passi andare ad un ritmo lento, come se stesse esaminando la scena per capire cosa fosse successo. Avvicino l'occhio alla fessura dell'armadio, vedo il capitano con un volto privo di emozioni, continua a camminare, ad un certo punto vedo che lui tira fuori dalla fondina la sua pistola. Cerco di rimanere calma, anche se i brividi non volevano lasciare il mio corpo, mi tappo la bocca con la mano per cercare di non far sentire il mio respiro affannoso.

Ad un certo punto, lui esce dalla cabina. Aspetto qualche minuto ed esco dal guardaroba, prendo uno dei pugnali che si trovano sugli scaffali e cerco di farmi coraggio per uscire. L'agitazione mi tiene bloccata, il mio cuore sta esplodendo dentro di me, nella pancia mi si è formato un nodo. Altro che agitazione, mi è venuto un attacco di panico, ma cerco di darmi coraggio ricordando che ci sono i suoi genitori che la stanno aspettando a casa, che potrebbero morire se lei non arriva in tempo per avvertirli, visto che il capitano dopo aver notato la sua assenza avrà già mandato qualcuno ad uccidere i genitori.

 Apro la porta. E mi ritrovo davanti a lui, il suo sguardo è diverso, è oscuro e minaccioso, come se in quello stesso momento mi vuole uccidere. 

-Pensavi veramente di poter scappare dalla mia nave senza che io lo scoprissi?!!- la sua voce è colma di rabbia. Mi prende per i capelli,mi riporta nella cabina e chiude la porta, mi sbatte con tutta la sua ira addosso al muro.

-Ahhhh!!! Mi fai male ti prego smettila...non puoi essere cosi tanto crudele...- gli dico cercando di allentare la presa della sua mano sui miei capelli.

The Siren  Falls in Love With the PirateWhere stories live. Discover now