m a y b e , u a r e n ' t r e a l.

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Tyler non è un ragazzo come gli altri, era speciale.
Per farvi capire meglio, fa delle cose che gli altri ragazzi comuni della sua età, non fanno: Tyler, appena diciassettenne, è uno di quei ragazzi parecchio addolorati.
Per carità, non per le solite e futili cose, anzi.

Tyler ha avuto un'adolescenza molto difficile. In più, non è un ragazzo molto popolare a scuola, - nè tanto meno lo sfigato, o il povero disgraziato che viene infastidito da altri ragazzi più grandi.
No, niente affatto; più che altro, al moro piace definirsi ragazzo da parete.
Quello che viene spesso ignorato un po' da tutti, usato da chi ha bisogno di qualcuno che semplicemente lo ascolti senza dir nulla.
A dirla tutta, il ragazzo è parecchio esausto di quelle persone; per questo motivo, delle volte non le ascolta proprio o le ignora bellamente, allo stesso modo in cui loro ignorano lui.

Avete presente quegli amici straordinari che ti stanno sempre accanto, senza lasciarti mai? Ecco, Tyler ne aveva uno.
Ed era veramente importante per lui, era il suo unico amico, il suo punto di riferimento.
Si conoscevano da anni ormai, si sospettava che ci fosse perfino qualcosa oltre la loro profonda amicizia.
Lui piaceva tanto a sua madre, diceva che era davvero un bravo ragazzo.
Tre anni fa però ella cambiò idea su di lui; tutt'un tratto ha incominciato a dire che non devono più vedersi perché fa stare molto male lei e Tyler.
Sempre la madre aveva provato a mandarlo da svariati psicologi e dottori per capire cosa affliggeva suo figlio, ma tutti dicevano più o meno la stessa cosa: malinconia, mancanza, profonda depressione.

Il povero ragazzo non riesce tutt'ora a capire gli assurdi pensieri della madre: ha sempre affermato che il suo amico - o forse di più -, Josh, è la persona più bella che Tyler possa mai avere accanto, e poi all'improvviso cambia idea dal nulla.
Il ragazzo si ingerisce al pensiero che proprio sua madre si senta male riguardo alla sua relazione con Josh; non riesce a capire cosa le sia accaduto, alla donna che ha sempre approvato e appoggiato ogni sua scelta.

Tutta questa malinconia da parte della madre del ragazzo iniziò mesi e mesi prima - più precisamente nel giorno in cui i due ragazzi furono divisi (esatto, attualmente Josh e Tyler non si frequentano più, anche se quest'ultimo ne risente parecchio).
Successe tutto in una notte, la notte, nel loro "posto speciale": una vecchia quercia molto alta situata in mezzo ad un boschetto in cui i due aman- amici, passavano i pomeriggi a parlare e, delle volte, Josh ascoltava Tyler mentre suonava qualche accordo alla chitarra - che descriveva sempre come un suono melodioso e fantastico, proprio come la sua voce mentre cantava.
Stavano assieme, si amavano, si divertivano;
erano semplicemente Tyler e Josh, assieme.

La cosa che Tyler non sapeva e che non penso sappia ora, in realtà, è che lui era solo - tremendamente e irrimediabilmente solo.
È sempre stato solo.
Ma di questo vi parlerò dopo, lasciate che vi racconti della notte del trentuno Ottobre 2015, causa di tutti i dubbi della madre di Tyler..

Era una di quelle splendide serate in cui il cielo era dipinto di meravigliose stelle e riuscivi a sentire il piacevole venticello sfiorarti delicatamente la pelle; Tyler acquistò qualcosa come quattro sacchetti di svariati dolciumi da consumare con il compagno ridendo e scherzando vicino al loro posto speciale.

Il moro quindi cominciò a camminare verso quella dannata quercia, immaginando già quanto si sarebbero divertiti lui e Josh: avrebbero mangiato tutte le caramelle mentre leggevano storie paurose, lui avrebbe proclamato di essersi spaventato, e di rimando l'altro ragazzo lo avrebbe fatto accoccolare sulla propria spalla.
Cosí, pieno di entusiasmo, Tyler finalmente arrivò a destinazione.

In un primo momento scorse una figura, poi si accorse che era proprio il suo amico, quindi decise di andare lí.
Però, appena fu davanti l'altro, il sorriso di affievolì e il cuore si fece più pesante.
Josh stavà lì, seduto con la schiena contro il tronco, un'espressione triste in viso e il telefono che gli lampeggiava tra le mani; un'occhiata e potè vedere che stava giusto mandando un messaggio al suo ragazzo - gli stava mandando il suo ultimo messaggio.
Il suo ragazzo, lo stesso che in quel momento sentiva il peso del mondo intero sulle spalle e sul cuore, non sapendo che anche l'unica persona che gli era sempre stata accanto se ne era andata via.
Non via fisicamente come quando qualcuno ti lascia - Tyler l'avrebbe preferito - ma era andato via spiritualmente.
La sua anima aveva lasciato il proprio corpo, lasciando anche il moro.

Torniamo ad adesso: è notte fonda, trentuno ottobre 2018, mezzanotte;
la madre di Tyler, disperata, sta cercando il figlio, accompagnata da un poliziotto e dal suo attuale psicologo.
Dopo quelle che sembrano ore, riescono a trovarlo, seduto a ridacchiare affianco ad un'altra figura.
Una figura familiare che però al buio mostra solo una vaga sagoma.

Il poliziotto che accompagna la donna apre un raccoglitore azzurro cercando tra i fascicoli dei ragazzi scomparsi on quella città; dopo qualche minuto indica un'immagine, la quale appare accompagnata dal nome di "Joshua William Dun"; successivamente alza la torcia su Tyler e la sagoma di fianco a lui.
Due secondi, e un urlo si squarciò nell'aria; la madre di Tyler si accascia di fianco all'uomo, piangendo.
Il moro alza la testa verso l'origine del rumore, per poi riconoscere la propria genitrice e scrutarla con un'espressione di puro stupore.
Non può di certo immaginare che questo è il suo ultimo incontro con il suo amico, l'ultima volta in cui può vedere il "volto" di Josh.
Non può di certo sapere che è l'ultima volta in cui si sente davvero libero, anche se non lo è mai stato. La cruda verità è che Tyler è sempre stato intrappolato in un sogno ad occhi aperti, un sogno inverosimile, un sogno da cui non si sarebbe mai voluto risvegliare.

Immagino che a questo punto, siate leggermente confusi; lasciate che vi spieghi anche questo.
Tyler restò così segnato dalla notte del 2015, in cui trovò privo di vita il suo ragazzo, che non riusciva proprio a farsene capace. La madre era pienamente consapevole del fatto che Josh non c'era più ma non aveva avuto il coraggio di rivelarglielo. Si addolorò ancor di più quando, dopo l'accaduto, il medico le disse che suo figlio aveva quello che si può definire un amico immaginario. Oh, ma lei sapeva bene che non era così. Lo sapeva benissimo, Josh non era un amico immaginario, non all'inizio, finché Tyler non iniziò a immaginare ogni giorno della sua vita passata con lui, e sembrava che tutto ciò bastasse per renderlo felice.
La donna non aveva nascosto la verità al figlio per farlo star male, anzi; voleva solo proteggerlo, vedendolo così felice, una felicità che si alimenta di una cosa fasulla e di una mera convinzione.

Il poliziotto va a prendere Tyler, allontanandolo dal cadavere del ragazzo; la madre lo stringe in un forte abbraccio, l'ultimo - l'ultima volta che ha la possibilità di vedere suo figlio.

-

Dopo quella notte, il ragazzo è stato immediatamente portato dall'uomo in divisa in uno di quegli ospedali per "persone speciali che avevano dei problemi altrettanto speciali"; Tyler ne fu molto triste.
Capita a volte che egli senta come la presenza di Josh al suo fianco e impazzisce letteralmente, fino all'avere vere e proprie crisi di panico, talmente forti da rannicchiarsi in un angolo della propria camera e piangere per ore; a quel punto devono sempre sedarlo e mandarlo a dormire.
A volte, mentre piange, si porta le mani sulle orecchie - come per placare un casino tremendo che lo infastidisce; altre volte quando ha questi attacchi urla cose come "No, non sei reale, non sei reale, lasciami stare, ti prego.", tra i singhiozzi e le lacrime.

Quando subito dopo queste crisi lo sedano per farlo dormire, resta come affascinato ed incuriosito. Tyler ha sempre pensato di voler dormire per sempre; magari aumentando un po' la dose del sedativo l'effetto dura di più, così può dormire davvero per sempre e magari sognare di essere con Josh, felice come lo erano anni prima.

Però, sapete..
Non è possibile vivere costantemente in un sogno.

1387 parole.
21/04/18

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⏰ Last updated: Mar 11, 2019 ⏰

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