Capitolo 9

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Sono passati tre giorni. Tre giorni da quando non vedo o sento Harry. Non è un gran lasso di tempo ma per me è come se fosse un mese. Un giorno mi sentivo troppo sola e ho invitato Liam, Lily e Louis a cena. Quella sera ho sorriso per la prima volta da quando Harry non si fa sentire, non viene a scuola. Ho paura che gli sia successo qualcosa. Qualcosa di brutto.

Adesso sono in bagno e mia mamma e mio fratello sono nel salone. Sì. Mia mamma. A Londra. Ha deciso di venire a trovarmi (che bello!). Non che non le voglia bene, ma non poteva scegliere periodo peggiore per venire a Londra. Comunque sia abbiamo cenato e non è stato male. Cioè ho cercato di essere il più normale possibile, di essere cordiale, anche se è l'ultima cosa che voglio fare. Ma non voglio fare preoccupare mia mamma così da innescare eventi che mi opprimerebbero. Come ad esempio le milioni e milioni di domande che mi faceva mia madre quando tornavo a casa alle 3 di notte piangendo e l'ultima cosa che volevo fare era parlare. Con lei.

Percorro il corridoio lentamente e arrivo nel salone.

"Mamma non c'è bisogno che lavi i piatti, lo farò io domani"

"Tesoro, perché rimandare a domani ciò che puoi fare oggi?"

Sì. Forse ve lo state chiedendo e avete ragione: mia madre è una di quelle persone che usa i proverbi per qualunque contesto. Lo fa spesso. Molto spesso.

"Perchè oggi non ne ho proprio voglia"

Liam sì gira a guardami dal divano e io gli mando un occhiataccia.

"Bene. Allora laverò io i tuoi piatti."

"Bene"

Liam sta guardando qualche stupido telefilm in TV. Non mi importa se non mi piace. Preferisco parlare con lui.

"Ehi"

"Ehi" risponde mentre si gira per guardami.

"Che hai?"

"Cosa ti fa pensare che io abbia qualcosa?" sussurro.

"Non lo so. Ti comporti in modo strano ultimamente"

"Non ho niente.. N-non ti preoccupare Liam"

"Ok. Non ne parleremo. Sai che non me la bevo." No. Ok. Preferisco parlare da sola.

"Sì" cazzo. Ha capito che c'è qualcosa che non va. E questo qualcosa ha un dannatissimo nome e una faccia talmente tosta da non farsi vedere per tre giorni senza notizie. Harry. Lo odio.

Cioè non lo odio. Ma lo odio. Capite? Lo odio perchè se ne sta fottendo altamente di me e del fatto che io potrei assente in qualche bar ad ubriacarmi e lui non ne saprebbe niente. Perché non gli importa. E io vorrei veramente essere in un bar ad ubriacarmi, solo per alleggerire il peso che mi ritrovo sul petto. Ma sono a casa mia con mia mamma che pulisce i piatti e mio fratello che guarda la TV e mi sento terribilmente sola.

Allo stesso tempo non lo odio perchè quando sono con lui, non lo so, è come se il resto del mondo intorno a noi si fermasse e noi continuassimo ad andare avanti, perché a me non importa del resto del mondo, a me importa di lui. Sì, perché sono innamorata di quel lurido bastardo che non mi chiama e che mi ha rubato il cuore. L'ho detto.

HARRY'S POV

La via di Diana. Pensa Harry, pensa. Iniziava con la W. Ok. 'Wil'? No.

'Wal' no no no. 'Wel'! Sì iniziava con 'Wel'. Ok, perfetto. Ora basta ricordasi il resto. Fottuto alcol. Fottuto bar. Pensa Harry. Fai un respiro.

Diana. 'Wel' 'Welcron'? No cazzo. No. 'Welban' no. Fottuto alcol. L'ho già detto? No. Fottuto alcol. 'Welbeck'? SÌ! Sì cazzo. 72 Welbeck Street. Quel coglione di un tassista mi dice di muovermi.

"Welbeck Street. 72 Welbeck Street" dico senza accorgermene.

È un po' lontano da qui e il tassista mi fa pagare più di quando mi aspettassi. Lo mando a 'fanculo mentalmente e vado verso il portone del suo palazzo, che è stranamente aperto.

Salgo le scale e arrivo alla sua porta. Che faccio? Busso?

Strong || Harry StylesWhere stories live. Discover now