Chapter ninety-two

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 Avrei potuto restituirgliela, anzi sarebbe stato giusto così e sarebbe stato un gesto da ragazza matura, visto che mi aveva appena accusato di non esserlo. Ma al diavolo la maturità!

Forse avrei comunque rivisto Harry, ma molto probabilmente non saremmo più stati insieme. Avevo ormai persona la sua fiducia e addirittura il suo cuore. Quella collana, forse, era l'unica cosa che mi rimaneva di lui. L'unico modo per sentirmelo vicino, quando non lo era ma non potevo vederlo.

 Lo strinsi forte contro il mio petto. Come la collana a forma di cuore che mi regalò mia madre prima che io e mio padre ci trasferimmo a Londra e quella che possedeva anche lei uguale, quel gioiello sarebbe diventato una cosa preziosa. Non l'avrei mai persa. Sarebbe stata sempre attorno al mio collo, dove il mio e il profumo di Harry si sarebbero mischiati e sarebbero diventati le uniche cose di noi che sarebbero state per sempre insieme.

 Spostai di lato i capelli lunghi e neri. Era da ormai troppo tempo che non entravo dentro ad un negozio di parrucchiere. Mi sarebbe servito molto una bella spuntatina. Solo accorciarli un po'.

 Controllai che nessuna ciocca si fosse spostata e passai la catenina in argento intorno al collo. Allungai le braccia e feci unire i due gancetti, così da far penzolare le ali e il cuore.

 Un venticello fastidioso si alzò all'improvviso. Mi scivolare i capelli appoggiati sulla spalla destra e li fece ritornare lungo la mia schiena.

 Anche se ci trovavamo in piena estate, quella brezza era abbastanza fredda. Mi costrinse addirittura avvolgermi il torace con le braccia, nel vano tentativo di scaldarlo. I denti mi fremettero proprio nel momento in cui quel maledetto freddo aumentò notevolmente.

 Mi girai dietro di me. Gli alberi nella pineta prima della spiaggia dove si stava ancora svolgendo la festa, non si muovevano. Nemmeno una foglia compieva un leggero spostamento. Nulla.

 Nessuno dei presenti si stringeva come me in quel momento. Nessuno indossava una giacca. Tutti in canottiera e shorts. Più li guardavo e più mi veniva freddo.

 Mi convinsi sempre di più che il vento gelido si stesse infrangendo solo nel punto in cui mi trovavo io. Il resto della spiaggia era ricoperta da un caldo soffocante. Classico clima di fine giugno e inizio luglio.

 "Alice... Alice..."

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora