Chapter eighty-four

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Chapter eighty-four

 "Rain"

 ALICE'S POV

 "Si... si" balbettai scioccata.

 Non potevo credere a quello che avevo appena visto. Una cosa fuori dagli schemi.

 Perchè aveva gli stessi suoi occhi? Come aveva fatto?

 "Bene. Allora posso lasciarti?" chiese esitante.

 Era così diverso dall'ultima volta che lo vidi a Londra. Era cambiato. Non era più lui e questo non mi tornava.

 Sembrava di aver di fronte Harry. Ma non era Harry. Non poteva essere lui. O la mia mente mi stava facendo altri scherzi o era lui che mi stava nascondendo qualcosa.

 "Si... si" balbettai ancora.

 Con movimenti veloci mi rimise giù. Ero ancora frastornata. La mia testa non connetteva più. Quel giorno erano successe troppe cose.

 La collana, gli occhi di Damon che erano diventati uguali a quelli di Harry. Assurdo.

 "Beh adesso è meglio che vada. Fra un quarto d'ora ho un appuntamento con una persona e non voglio fare tardi. La prossima volta stai più attenta, angelo" disse lasciandomi un bacio sulla guancia e percorrendo il lungo corridoio.

 Angelo? Mi aveva appena chiamata "angelo"? No. Era stato solo un illusione. Non poteva sapere che fosse il mio soprannome che mi affibbiò Harry. Non doveva saperlo.

 Mi girai di scatto verso il corridoio dove scappò, nel vano tentativo di richiamarlo indietro, ma era non c'era più traccia di lui. Solo alcune impronte lasciate della sue scarpe sul pavimento bagnato.

 Non so per quale strano motivo, ma cominciai a seguirle. Le mie gambe si muovevano da sole. Compievano passi decisi e accelerati. Ma il problema è che non ero io che li guidavo. Ero come impossessata. Non le controllavo più. Si muovevano contro la mia volontà.

Era Veleno e Antidoto [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora