Così simili

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Andando verso Nord, non trovò altro che neve. Il ghiaccio iniziava a sciogliersi grazie al sole. Fenrir si alzò su due zampe e continuò a camminare sospettando di trovare quella bestia in quelle zone. Si appoggiava di tanto in tanto agli alberi ed annusava nella speranza di sentire una traccia. Ma quale odore sperava di sentire? Uno simile al suo o del tutto diverso? Non sentì nulla se non quello dello stesso tronco. Tornò su quattro zampe e proseguì rilassandosi un pò di più. Vagò per un'ora finché in lontananza non vide delle rovine che si ergevano su una scogliera.

Credette che potesse essere quello il nascondiglio della creatura, non ci pensò due volte per dirigersi in quella direzione. Scavalcò tronchi abbattuti e superò le zone dove la neve era ancora più alta. Sentì dei corvi gracidare, alzò la testa e ne vide un paio che lo osservavano dall'alto. I corvi non sono mai un buon segno. Arrivò al lago ma non era del tutto ghiacciato, alcune zone erano sciolte ed il ghiaccio non era affatto affidabile. Fu costretto a fare il giro largo per arrivare alle rovine. Nel suo cammino, entrò in un campo aperto e ricco di verde. Vi erano piante di lavanda che abbellivano il paesaggio. Fenrir si guardò intorno alzandosi in piedi, stando più in alto aveva modo di osservare meglio. Rallentò il passo solo per poter restare a guardare un pò più a lungo.

L'odore era forte ma piacevole, il silenzio rilassante e la solitudine lo faceva sentire bene. Una pausa da tutto e tutti, ogni tanto, gli piaceva più di ogni altra cosa. Sentì un ruggito alle sue spalle, era un giovane orso bruno che cercava di difendere il suo territorio. Fenrir lo ignorò, non aveva tempo da pensare a simili cose. Lo sfidante era giovane, non era il caso di accettare lo scontro. Si voltò e ne vide un altro, questo però era più grande e decisamente più aggressivo. Fenrir capì che non sarebbe andato via da lì se non avesse affrontato colui che gli impediva di continuare. Tentò comunque di spaventarlo ruggendo a sua volta.

L'orso indietreggiò ma ciò non bastò a farlo scappare. Iniziò a correre contro l'intruso, Fenrir preparò le mani per accogliere lo sfidante. Si spostò di lato ed abbracciò la testa dell'orso, rallentò la sua corsa per poi tirare su il suo muso. Lo colpì al volto con un pugno ben caricato, così forte da far alzare il nemico su due zampe. Approfittò del momento e diede una spallata al suo addome facendolo cadere a pancia in su. Afferrò la sua zampa posteriore, si voltò verso l'orso più giovane e lo lanciò alle sue zampe. Ruggì, questa volta gli orsi si spaventarono e corsero via.

Fenrir aspettò un pò prima di riprendere il proprio cammino. Guardò le rovine in cima alla scogliera, non era ancora arrivato a destinazione e la strada da fare era tanta. Prese un lungo respiro, non aveva più tempo da perdere. Prima di raggiungere le rovine sentì un grido, lo stesso di quella creatura. Non veniva dalle rovine ma dalla parte opposta: verso Ovest rispetto alla sua posizione. Se la bestia non era in quelle rovine, non aveva più alcun senso andare lì. Corse a quattro zampe verso Ovest, non doveva perderla o chissà quando l'avrebbe più ritrovata. Tra lui e la bestia vi erano dei tronchi abbattuti, uno sopra l'altro come un muro di legno. Fenrir non aveva tempo di trovare un'altra strada, saltò e scalò agilmente i tronchi, poi iniziò a saltare da un ramo all'altro come fosse uno scoiattolo. Raggiunse la bestia e... qualcun altro: erano ben tre lupi.

'Indietro! Indietro, brutta bestia! Nans, toglimi questo mostro di torno!'

Li osservò uno ad uno, il lupo di nome Nans cercò di evocare una magia per difendere il compagno minuto e zoppo. La bestia fu più veloce e lo colpì. Fenrir non poteva permettere che lo uccidessero, avrebbe perso l'occasione di trovare le risposte. Scese dall'albero e ruggì, la bestia guardò Fenrir e riconobbe in lui una vera minaccia. Si fissarono per un pò, poi la bestia corse via. Fenrir stava per inseguirlo ma si accorse che i lupi che aveva salvato erano ridotti male. Non gli importava nulla ma ereditò quel poco di solidarietà che aveva Azazel.

'State bene?'

'Si, stiamo bene...' rispose il lupo minuto.

Fenrir stava per andare via ma venne fermato dal lupo zoppo che si mise davanti a lui 'Aspetta, aspetta! Tu sei come lui! Ma sai... parlare! E sei molto diverso, più forte!'

'E allora?'

'Allora? Sei in grado di parlare! Significa che posso dialogare e ricompensarti come si deve!' rispose entusiasta il lupo.

'Non mi importa delle tue ricompense.' lo superò 'Voglio solo liberarmi di questa forma mostruosa.'

'Vuoi liberartene! È il tuo giorno fortunato, io posso aiutarti!'

Il lupo oscuro si fermò, non poteva credere a ciò che sentì. Forse non aveva più bisogno di dare la caccia a quella bestia 'In che modo?'

Lo zoppo tornò davanti a lui 'Mi chiamo Fafnir. Sono un cacciatore di tesori e, al momento, aiuto questi lupi a trovare una cura per il loro branco.' indicò con il muso gli altri suoi compagni 'Lui é Nans, é il nostro abile mago. Quello lì, invece, é Jorm. È l'Alpha del suo branco.'

Fenrir non guardò gli altri, restò un pò perplesso dalla presentazione del lupo zoppo 'Un cacciatore di tesori, dici? Con quella zampa e quelle dimensioni?'

'Acuta osservazione, mio caro...' rispose lui invitandolo a presentarsi.

'Fenrir.'

'Fenrir! Vedi, loro stanno cercando una cura per il loro branco ma io cerco... una cura per me. Una volta ero un lupo normale, ma un piccolo incidente mi ha reso quello che sono ora.' si voltò verso la direzione in cui la bestia corse 'Quel coso lì, per la precisione.'

Il lupo oscuro alzò lo sguardo 'E sapresti come riportarmi alla mia forma normale? Come?'

'Allo stesso modo in cui quel mostro é diventato così.' Fafnir iniziò a camminare avanti ed indietro 'C'é un santuario che venera la Dea Luna, costruito dagli sciamani e stregoni più spaventosi e saggi che queste terre abbiano mai visto. Come ben sai, gli stregoni odiano gli sciamani e viceversa, ma entrambi temono la Dea Luna. Hanno eretto un santuario in suo nome ma... gli stregoni temevano che qualche malintenzionato entrasse per rubarne i tesori. Così hanno maledetto ogni singola entrata, chiunque ci metta zampa diventerà un mostro. Tu sembri aver tentato di entrare, dico bene?'

'Sono così per altre cause, nessuna maledizione. Suppongo che anche tu cerchi di entrare in quel santuario.' rispose Fenrir.

'Ebbene si, abbiamo tentato di entrare ma hai visto tu stesso com'é finita. Scommetto che lì dentro c'é la cura per le mie condizioni, così come la tua. Tu aiuti me ed io aiuto te.' Fafnir si avvicinò sorridendo 'Tu ed io, Fenrir, non siamo così diversi. Entrambi vogliamo liberarci della nostra forma. Siamo d'accordo?'

Quelle parole diedero una speranza al lupo oscuro. Forse Fafnir aveva davvero trovato il modo di curarlo. Aveva il beneficio del dubbio, magari sarebbe stato ancora più semplice. Fafnir presentò il loro nuovo compagno di viaggio Nans e Jorm, sapeva che avere un lupo simile con sé lo avrebbe senza dubbio portato al successo. Fenrir aveva trovato, a suo malgrado, della compagnia.

FENRIR - Il Re bianco [COMPLETA] Where stories live. Discover now