10. Una mano che mi cerca il cuore nelle mutande

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Da quel giorno Enrico inizia a sentirsi meglio.
Si sente importante per qualcuno.
Inizia a mangiare regolarmente.
Passa molto tempo con Francesco e quando è con lui non fuma.
È il 5 gennaio.
I due sono a casa di Enrico e siccome non avevano meglio da fare si sono ubriacati.
Vanno in camera da letto.
Iniziano a baciarsi.
La velocità del bacio aumenta sempre di più e nessuno dei due ha intenzione di staccarsi.
Francesco prende la maglia di Enrico e gliela toglie.
Enrico prende la maglia di Francesco e gliela toglie.
Francesco slaccia la cintura di Enrico e i pantaloni cadono a terra.
«Io... Non mi sento ancora sicuro.»
«Tranquillo.»
Lo bacia ancora, poi si mette in ginocchio davanti a lui, gli dà un bacio appena sopra all'elastico delle mutande e gliele abbassa.
Enrico è piccolo e magro, ma ha del... potenziale.
E Francesco sembra apprezzare il suo potenziale.
Quando finiscono si fanno una doccia e poi vanno a dormire, abbracciati.
La mattina dopo Enrico si sveglia da solo nel letto.
Guarda il telefono e c'è un messaggio da Checco "scusa, imprevisto. Ti amo."
Ti amo?
Ha sempre sentito parlare di storie coltivate nel tempo.
La loro storia è un pugno, qualche pianto ed un pompino.
Ti amo?
Non lo sa per certo, ma spera di sì.
Lo spera con tutto se stesso.
Fa colazione e mangia qualcosa anche a pranzo.
Al pomeriggio inizia a sentirsi male.
Inizia a piangere e vomita tutto quello che era riuscito a mangiare.
Si sciacqua il viso e si chiude in camera.
Prova a chiamare Francesco, ma il telefono è spento.
Prende a pugni il muro dove già era sporco di rosso.
La pelle sulle sue nocche si strappa.
Prova di nuovo a chiamare Francesco, ma ancora niente.
Ultimo tentativo disperato: Berto.
E Berto risponde e corre dall'amico.
Gli parla un po' e riesce a calmarlo, lo conosce molto bene e sa come fare.
«Scusa... Non ti volevo disturbare.»
«Non azzardarti a chiedere scusa perché stai male. Vieni qua testa di cazzo.»
Lo abbraccia e gli arruffa i capelli.
Lo fa ridere un po'.
Poi parlano.
«Hai fatto pace con Checco o lo odi ancora?»
«Beh... Ecco... È complicato... Diciamo che più che fare pace con Checco... Mi sono fatto Checco...»
«Giuro che lo ammazzo.»
«Cosa?»
«Niente. Sono felice che abbiate fatto pace.»
«Anche io. L'ho trattato male, ma non se lo meritava.»
«Lo meri... Coff coff. Ma ti piace?»
«Sì. Tanto.»
«Parlerò con lui per capire che ha intenzione di fare...»
«Um, ok?»
«Ti va se andiamo a bere qualcosa?»
«Certo che mi va!»
I 2 vanno al bar insieme, entrambi con la cicca in bocca.
Restano al bar una mezz'oretta, poi entrano gli altri, tra cui Checco.
Francesco fa un saluto con la mano ad Enrico senza nemmeno guardarlo in faccia poi si mette a parlare con Lodo.
Questa cosa non fa stare troppo bene Enrico.
Il ragazzo esce dal locale per tornare a casa, poco dopo sente altri passi.
Dietro di lui ci sono Francesco e Berto, non lo hanno visto e lui li ascolta parlare, o meglio urlare.
«SEI COMPLETAMENTE PAZZO!»
«Io...»
«ENRICO? DAVVERO?»
«SÌ. SÌ, DAVVERO. LUI MI PIACE VA BENE? MI PIACE TANTO E NON POSSO FARCI NIENTE!»
«SEI PAZZO! LO UCCIDERAI!»
Ma ha smesso di ascoltare a "mi piace".
Lui gli piace, gli piace tanto.
Gli piace tanto...
È la prima volta che piace davvero a qualcuno e questo lo fa sentire davvero bene, davvero felice.
È una cosa quasi strana per lui la felicità.
Il giorno dopo torna a scuola e ci arriva con un sorriso stampato in faccia.
A casa pranza, fa i compiti poi si butta sul letto con la sigaretta in bocca e chiama a Checco.
Restano 2h al telefono a parlare e a flirtare.
E passano così un sacco di pomeriggi.
Spesso escono, pomeriggio o sera che sia, ma altrettanto spesso Francesco risulta irraggiungibile.
A volte lo sente ancora litigare con Berto, ma non capisce cosa dicono, li sente solo urlare e sente Alberto minacciare Francesco di morte.
Un giorno decide di andarci a parlare.
Vanno al bar insieme e dopo un po' butta giù l'argomento.
«Perché tu e Francesco litigate così spesso?»
«Beh... Non te lo posso dire.»
«Come scusa?»
«Non posso, davvero. Deve farlo lui.»
«Perché?»
«Lo capirai da solo, fidati.»
I 2 escono dal bar e fuori c'è Checco che aspetta Enrico.
Passeggiano un po' insieme per le vie fredde e vuote della periferia di Bologna, sempre presi per mano.
Arrivano davanti alla via di Francesco.
Il ragazzo alto sorride, poi prende Enrico per i fianchi e gli da un bacio dolcissimo.
«Mi fai stare davvero bene.»
Lo bacia ancora ed Enrico non riesce a spiccicare parola.
Torna a casa fumando una sigaretta.
Si sente scemo e contento.

Amarsi Male                  ~Lo Stato Sociale [completa] Where stories live. Discover now