3. Fanculo a chi non sbaglia le amicizie

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La sveglia suona.
La disattiva.
Controlla i messaggi, un numero che non ha salvato in rubrica è stato aggiunto al gruppo "Regaz". Lo user è "Checco🐉".
Non solo è un rompicoglioni, è pure uno sfigato. Chi cazzo mette l'emoji di un drago nel nick di WhatsApp? I bimbi forse, ma lui ha 17 anni.
A scuola lo interrogano in storia, 10.
Un altro bel voto di cui non frega un cazzo a nessuno.
Quando torna da scuola i suoi sono in casa.
Non pranza, sa che non deve pranzare con loro.
Sale in camera e si mette le cuffie, musica al massimo.
Nonostante il volume sia altissimo sente comunque i suoi genitori urlare l'uno contro l'altro.
Gli squilla il telefono "Lodo"... Rifiuta.
Squilla di nuovo, rifiuta. Alla terza risponde.
«Che c'è?»
«Hey, calmo. Tutto bene?»
«Una meraviglia. Che c'è?»
«Ti va di venire al cinema?»
«Chi c'è?»
«Io, Berto, Bebo e Checco.»
«No.»
«Oh, ok...»
Lodo crede di aver riattaccato, ma non è così. Enrico continua a sentire. Sente Checco chiedere agli altri se è normale e sente la risposta «Sì, ha dei problemi in famiglia, e ultimamente è un po' stronzo e intrattabile. In realtà continuiamo ad invitarlo perché ormai fa parte del gruppo, del tipo Sappiamo che non va bene, ma non è colpa nostra. Sinceramente sono contento che non sia venuto.» sente gli altri dire che a loro la sua presenza non avrebbe fatto né caldo né freddo.
Riattacca.
Esce dal gruppo.
Apre l'armadio, sull'intero dell'anta sinistra c'è lo specchio tutto impolverato. Si guarda.
È abbastanza un bel ragazzo, ma è basso e come direbbe nonna "sta sciupato".
È veramente magro e molto pallido.
Si leva la felpa e la maglia e si siede a terra senza staccare gli occhi dallo specchio.
Chi è lui?
Chi è Enrico?
È un ragazzo con dei genitori che si sono scordati di avere un figlio.
È un ragazzo con una ragazza che non ama e che non lo ama.
È un ragazzo con degli amici che non sono poi così amici.
È un nessuno.
Si mette a studiare come fa ogni volta che è triste, anche se stavolta gli viene difficile per colpa degli occhi umidi.
Resta sui libri fino a sera, poi gli squilla il telefono, Alberto G.
«Hey, perché sei uscito dal gruppo? Comunque ci sei stasera?»
«No. Tanto a voi non fa ne caldo ne freddo.»
Riattacca.
Si sente davvero una merda.
Si rimette il maglione e va in terrazza a girarsi la canna.
La roba gli prende a male e si sente ancora più una merda di prima.
Inizia a dirlo, ad alta voce.
«Enrico sei una merda.»
«Enrico sei solo.»
«Enrico non hai amici.»
«Enrico ti odiano tutti.»
«Ti odio.»
«Ti odio.»
«Ti odio.»
Inizia a piangere e gli fa bene.
Piange finché non gli scende la droga.
Piange e gli fa bene, si libera da tutta la merda che ha in corpo.
È sera tardi quando decide di uscire.
Prende l'ultimo pezzo di pizza da una pizzeria in chiusura visto che non ha ne pranzato ne cenato.
Saranno si e no le 22.30, forse le 23.
Si accende una sigaretta e cammina guardando il cielo.
Va di nuovo a sbattere contro Francesco.
Di nuovo il contatto fisico gli fa mancare un battito.
Non ha voglia di litigare, abbassa lo sguardo e prosegue, ma sente delle dita stringersi attorno al suo polso.
Manca un altro battito.
Lo guarda male.
Cerca di liberarsi dalla presa con uno strattone, ma il ragazzo lo tiene duro.
«Lasciami!»
«Fatti aiutare.»
«Non ho bisogno di aiuto. Soprattutto non del tuo.»
«Se non vuoi aiuto non vuol dire che tu non ne abbia bisogno.»
Fa un respiro profondo e risponde con voce calma.
«Senti, grazie dello sforzo che ci metti, ma per favore, lasciami in pace. Avrai notato che perdo facilmente la calma, quindi vattene. Ti prego, vattene via.»
«Sei veramente sicuro?»
«Sì, davvero.»
«Se cambi idea il mio numero lo hai. Notte.»
Francesco gli lascia il polso, ma non si allontana, Enrico lo guarda ancora come se lo stesse schifando, ma Checco resta lì fermo fino a che il ragazzo non scompare nel buio.
Il battito l'ha mancato anche lui.

Amarsi Male                  ~Lo Stato Sociale [completa] Onde as histórias ganham vida. Descobre agora