8. Nuovi superiori e un albero genialogico inaspettato.

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AHEM.
HI.


L'immagine riflessa nello specchio del bagno non era una delle migliori. Avevo una faccia da culo. In tema con la stanza. Pallido e con le guance arrossate, facevo fatica a riconoscermi.

Soprattutto mi sconvolse la luce di sfida ed eccitazione che lessi nei miei occhi. Era da parecchio tempo che non mi sentivo così vivo, forse da quando ero stato mollato da Todoroki.

Non che le cose con lui negli ultimi tempi si potessero definire eccitanti. Completamente assorbito dal CD e dal tour, aveva passato gran parte delle giornate e delle nottate nello studio di registrazione, io solo a casa ad aspettarlo.

Gli ultimi mesi a Londra, poi, per il mio the tirocinio di marketing, erano stati la mazzata finale. Mi sciacquai il viso, sistemando un po' i capelli con le mani.

Potevo ancora sentire la bocca di Katsuki sulla mia, prima dolce, poi famelica.
Alt.
Mister copertina era fuori dalla mia portata.

Con tutte le persone in cui potevo imbattermi a Barcellona dove proprio incontrare il mio destino con uno dei dirigenti della Sound&K, baciarlo, e sempre la stessa sera mandare a quel paese il mio ex ragazzo?

Se mi avesse escluso dal progetto non ne sarei stato stupito. Affidare la campagna pubblicitaria di una delle più potenti e influenti case discografiche a un ragazzo che cantava brillo i Pink Floyd in un karaoke non era il massimo della serietà e della affidabilità.

Katsuki Bakugou era un caso chiuso.
Archiviato.
Senza possibilità di rinvio e giudizio.
Sentii dei tacchi entrare nel bagno delle donne, essendo collegati. Restai in silenzio dietro la porta.

«Mamma mia, l'hai visto?»
«Visto? Me lo sono mangiato con gli occhi. Meno male che oggi sono venuta al lavoro. È la prima volta che il presidente della Sound&K si presenta qui in studio.»

Riconobbi Mina e Jirou della contabilità, intente a parlare di Bakugou. «So che è quasi sempre nella sua sede di New York, ma da quello che ho letto sulla rivista di gossip deve aver avuto qualche problema di cuore.»

«È sempre accompagnato da una bellissima donna, a volte addirittura anche uomini.»
«E mai la stessa, o lo stesso. Ha la fama da playboy incallito.»

«ho letto su una rivista di finanza che è uno degli uomini più influenti nel mondo della musica.»

Dopo pochi minuti uscirono dallo studio, sogghignando. Avrei voluto sbattere la testa sulle piastrelle fredde della toilette. Mi presi il viso tra le mani. Dio, avevo baciato il presidente della Sound&K? Non potevo mettere piede in ufficio.

Sarei sprofondato all'istante. Fissai la porta, poi contai le mattonelle delle pareti, poi guardai il soffitto. Stavo per impazzire. Basta, dovevo uscire da lì.

Non potevo starmene chiuso nel gabinetto tutto il giorno e, se l'avessi incontrato, l'avrei ignorato. Aprii la porta e mi ritrovai a qualche metro di distanza da mister copertina.

Non propriamente una scena romantica. Senza giacca, con le maniche della camicia rotolate a mettere in evidenza i bicipiti abbronzati, le mani conserte e appoggiato al lavandino era l'incarnazione dell'uomo voglio, comando e posso.

Ed era sexy. Troppo. Senza pensare con lucidità, cosa che capitava spesso ultimamente, tornai in bagno e mi chiusi dentro.

«Lo sai, vero, che ti ho visto?» disse divertito. Si spostò dal lavabo per fermarsi fuori dalla porta, dove inutilmente mi stavo nascondendo.

Rimasi in silenzio, pregando capisse l'antifona. «Izuku, lo so che sei lì dentro.»
«Non ero "signorino Midoriya", fino a qualche minuto fa?»

out of my limits ✗ katsudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora