16. Non sono un codardo! (REV 2022)

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L'incontro con Minerva era fissato nella sua malandata casa di Spinner's End.

Lupin aveva assicurato che Auror e Ordine ormai non la tenevano più sotto controllo e si era occupato di rimuovere gli allarmi magici: era un posto sicuro per il loro incontro e Remus aveva già fatto rapporto positivo dopo la preliminare visita di controllo.

Severus sospirò e strinse a sé Crystal: dovevano smaterializzarsi insieme perché lei non conosceva il luogo di destinazione, eppure non riusciva a decidersi a farlo.

Il pensiero di rivedere Minerva lo agitava. Aveva imparato a volerle bene durante i lunghi anni di insegnamento a Hogwarts, ed erano diventati amici: entrambi rigidi e severi, ordinati e controllati si fidavano l'uno dell'altra.

E lui l'aveva orribilmente tradita, uccidendo Albus.

Sapeva quanto bene Minerva volesse al vecchio preside ed era certo che nessuno avesse sofferto quanto lei per la sua perdita. L'anziana maga sapeva controllare bene le emozioni, ma Severus era certo che nei suoi occhi verdi avrebbe scorto ancora odio verso l'ignobile assassino.

Si morse un labbro e strinse ancora di più a sé Crystal, che, paziente, attendeva la smaterializzazione. Non gli avrebbe chiesto nulla, né gli avrebbe messo fretta: percepiva il suo turbamento.

Si disse che aveva imparato da anni a sfidare l'astio nello sguardo altrui, che aveva fatto di tutto per farsi odiare, persino dagli allievi, e ci era sempre riuscito, con innata facilità.

Io amo sui miei passi far ogni dì più rari

i saluti e i sorrisi, e con gioia mi dico

a ciascun che ne perdo: - Ecco un altro nemico!

... ... ...

Dispiacer mi piace, dell'odio mi diletto!

Se tu sapessi come s'incede più gagliardi

sotto il fuoco di fila dei malevoli sguardi;

quali sul giustacuore, quali macchie gentili

fan gl'invidi il fiele e la bava dei vili!

... ... ...

Me l'odio senza posa fascia il collo, e mi appresta

il rigido colare che tiene alta la testa;

cresce una crespa ad ogni nemico, al cui passaggio

mi s'aggiunge una pena, ma mi s'aggiunge un raggio;

ché, simile al colare spagnuol, se il collo spinge

come una gogna, l'Odio anche di un nimbo cinge![1]

Ma l'odio e il rimprovero, proprio nel suo sguardo severo, lo avrebbe ferito, gli avrebbe fatto male, nel profondo.

Erano diventati amici con il lento trascorrere del tempo, ma lei era anche rimasta la sua vecchia insegnante, della quale aveva sempre cercato l'approvazione per ricevere ora, invece, la peggiore delle accuse: essere un vigliacco.

Remus gli aveva spiegato tutto, mentre Crystal gli stringeva forte la mano e lui guardava fisso davanti a sé, vedendo solo le torri di Hogwarts e il sole che tramontava traendo riflessi d'ambra sulle acque calme del lago.

Severus chiuse gli occhi e affondò il viso nei morbidi riccioli dorati di Crystal, aspirandone il profumo. Lupin gli aveva riferito i pensieri di Minerva, gli stessi che già la maga gli aveva rivelato, l'accusa infamante che l'aveva spinta, per la seconda volta, a fuggire in Africa: Severus aveva ucciso Silente, cui voleva bene, solo per salvare la propria vita minacciata dal Voto Infrangibile contratto con Narcissa. Severus, forse, non era un traditore ma, di sicuro, era un viscido codardo.

Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)Where stories live. Discover now