0.3 | 봄날

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P R I M A V E R A

Ogni storia ha un punto di partenza e, il nostro si presentò durante un giorno primaverile, dove i boccioli appoggiati sugli alberi che rivestivano le strade di Seoul iniziavano a germogliare, trasformandosi in mazzi di petali delicati, che punteggiavano la città con sfumature rosacee appartenenti a vibranti fiori.

Quel giorno compii diciott'anni.

Ero rannicchiata sul mio letto, ancora dormiente e sognante dei miei gioiosi momenti d'infanzia a Busan, quando un rumore mi svegliò.

Plunk.

Quando scivolai fuori dal mio letto per controllare il fastidioso rumore, mi accorsi che la sveglia segnava le 5:43 di mattina. Fuori era ancora buio - il sole stava sonnecchiando, come avrei dovuto fare io.

Plunk, plunk, plunk!

mentre il suono continuava, mi diressi verso la finestra, che si affacciava sul retro della nostra casa, dove un piccolo giardino era pieno di fiori sboccianti - rose, margherite, carote selvatiche. E in mezzo a quel mare multicolore di petali ti vidi, in piedi nella penombra mentre il tuo sguardo era fisso sulla mia finestra, con un mucchio di sassolini nelle tue mani.

"Jimin?" sussurrai a me stessa con stupore.

Le mie dita si sbrigarono a tirare su il fermaglio che sigillava la finestra, in modo da poterti vedere. Quando mi notasti e, i nostri occhi si incontrarono, un colpo di elettricità scorse nelle mie vene come adrenalina, svegliandomi completamente.

"Byul, scendi giù!" mi dicesti con tono basso mentre ti si illuminavano gli occhi e le labbra carnose si mutavano in un dolce sorriso; dolce quanto il vento mattutino mi stava baciando il viso.

Sorrisi ampiamente indietro e, ti feci un gesto per dirti di aspettare. Un minuto, sussurrai, tenendo un dito alzato. Annuisti.

Rapida come un abile gatto, sgattaiolai fuori dalla mia stanza e volai giù per le scale, verso la porta d'ingresso.
L'angoscia mi riempì come un palloncino al solo pensiero della tua presenza all'esterno, ma mi precipitai in ogni caso verso la porta.

Mi salutasti per primo, abbracciandomi talmente forte che l'aria mi uscì dalle labbra. Per un istante, mi fermai, tutto il sangue nel mio corpo si stava concentrando in faccia. Il mio cuore saltò uno, due, tre battiti.

E poi con tutta la mia volontà mi sciolsi nelle tue braccia, trovando casa nel tuo corpo.

Unrequited || Jimin (ita)Where stories live. Discover now