«È uscito con alcuni ragazzi della squadra, mi sono informato.» Porta una mano sul capo e gioca con uno dei suoi ricci. «Allora, posso entrare?»

«Ecco, veramente...»

«Elia, ma che sorpresa averti qui! Prego, accomodati. Alcune volte mia figlia dimentica le buone maniere, non so proprio da chi abbia preso. Sta anche piovendo» dichiara mia madre, affiancandomi sulla soglia.

La fulmino con le palpebre sbarrate, tuttavia lei mantiene un sorriso a trentadue denti mentre osserva il ragazzo di fronte a me. Faccio un passo indietro ed Elia entra nel salotto per poi appendere il giubbotto di pelle nel portabiti.

«Sono davvero contenta che tu sia venuto. Stavo proprio dicendo a Carla che mi dispiaceva che rimanesse a casa da sola visto che devo andare da mia madre stasera.»

«Ma, mamma...»

«Non si preoccupi, signora, sua figlia è in buone mani.»

Si scambiano uno sguardo di intesa mentre io rimango scioccata a osservarli. Quando mia madre si dirige al piano superiore per recuperare la borsa, io rimango impalata sul posto non sapendo come reagire.

«Dimmi che non vi siete messi d'accordo.»

Sogghigna. «No, ma io e tua madre abbiamo una buona sintonia.»

Gli lancio un'occhiataccia mentre sento i passi della donna che mi ha dato alla luce scendere nuovamente i gradini. «Allora, ragazzi, vi auguro una buona serata. In cucina trovate i biscotti ancora caldi e mi raccomando: divertitevi con prudenza.» Ci lancia uno sguardo eloquente prima di richiudersi la porta alle spalle.

«Non ci credo» mormoro nello stesso momento in cui Elia ridacchia.

Lo scruto di sottecchi mentre il mio cervello elabora davvero che siamo rimasti soli. La mano destra inizia a tremarmi leggermente, ma prendo un profondo respiro per calmarmi e non farmi prendere dal panico. Non lo conosco da molto, ma Elia mi sembra un bravo ragazzo. Anche mia madre e mio fratello si fidano di lui ed io confido nel loro giudizio.

«Ti va un biscotto?» gli chiedo per rompere il silenzio.

Annuisce e ci dirigiamo verso la cucina dove troviamo il vassoio sul ripiano dell'isola. Elia ne afferra uno mentre osserva la stanza e, soprattutto, il caos di oggetti che sommergono il tavolo.

«Stavi studiando?» domanda prima di mordere il dolce.

«Sì, non faccio altro di recente.»

«Stasera ti prenderai una pausa. Film?» Afferra un secondo biscotto.

«Hai intenzione davvero di rimanere qui?»

«Certo, altrimenti non mi sarei presentato alla tua porta.» Si appoggia sul mobile della cucina e scruta la finestra, dove la pioggia batte con più impeto.

«Ci saremo visti domani» insisto per trovare una spiegazione logica alla sua presenza.

Volta il capo verso di me. «Volevo vederti adesso.»

Scruto i suoi occhi scuri e per la prima volta da quando è arrivato noto che il suo sguardo è adombrato, privo della solita ilarità che lo contraddistingue.

«Va tutto bene?» chiedo preoccupata. Magari ieri sera è andato via perché è successo qualcosa di serio.

Una scintilla strana attraversa le sue iridi. «Sì, perché non dovrebbe.»

Riconoscerei una menzogna a chilometri di distanza e la sua lo è, ma non insisto. Ognuno ha i suoi segreti.

«Hai un genere preferito?» domando per cambiare argomento.

Divisa a metàOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz