Capitolo 21 -Le api di Hogwarts-

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Il sabato successivo non ci fu alcuna festa organizzata dai Serpeverde, ma in compenso, ad Aries venne la fantastica idea di sgattaiolare sulla torre di astronomia per andare a guardare le stelle. Mi chiedevo quali problemi mentali avesse per volerci portare al freddo e al gelo, su una torre ventosa, in piena notte; con il rischio, per giunta, di ritrovarci con il cielo pieno di nuvoloni. "Te lo scordi, Ari. Non rischio così tanto per un raffreddore." Mi lamentai, mentre lei cercava di convincermi, davanti la porta della mia sala comune. Adhane e Blaise, assistevano alla scena, senza esprimere giudizio. "Andiamo, Harry. Fammi contenta per una volta!" Mi supplicò la ragazza, mettendosi quasi in ginocchio per terra. Io sbuffai per la sua teatralità. "Una volta? Io ti faccio sempre contenta, è questo il problema. Sei una viziata, e io e Blaise siamo sempre quelli che ti accontentano di più." Borbottai, lei si rialzò in piedi, sconfitta. "Sei una sorellina impegnativa, maledizione." Continuai, alzando gli occhi al cielo, per poi sorridere. Non potevo davvero dirle di no. "Yeeeee. Andiamo a guardare le stelle!" Esultò, Aries, saltando addosso al suo ragazzo, che per poco non cadde a terra. Scoppiai a ridere. "Va bene, ma inizia a fare più silenzio, o la nostra gita durerà al massimo fino alle scale." La sgridai.
Aries annuì.
"Andiamo, Dray?" Per un attimo mi dimenticai che quello era Adhane, così lo presi per mano, cominciando a camminare. La mano di Draco era calda e confortante, volevo sentire la sensazione della sua pelle a contatto con la mia, volevo che lui fosse al mio fianco, ma quando mi scontrai con la realtà, sciolsi la presa e rivolsi uno sguardo di scuse ad Adhane. Erano passati già diversi giorni da quando aveva preso il posto di suo cugino, e dovevo ammettere a me stesso che quel biondo del cavolo mi mancava davvero troppo. Pensavo a lui in ogni momento della giornata, e rabbrividivo quando i suoi occhi grigi mi scrutavano, sapendo che non erano veramente i suoi. Era davvero una confusione quello scambio. Draco, Adhane... un vero caos mentale.
Rimanemmo tutti in silenzio, fino a quando non arrivammo alla nostra destinazione. La torre non era fredda come mi aspettavo, e la notte era limpida, con le stelle che si affacciavano timide verso di noi. Era una vista spettacolare. Mi appoggiai alla ringhiera che ci divideva dallo strapiombo e guardai in alto. Guardare le stelle era una cosa che io, Adhane, Draco e Aries avevamo sempre fatto al Manor. D'estate facevamo bottino di dolciumi, e mentre le cene dei nostri genitori si prolungavano fino a notte fonda, noi ci incontravamo nel grande giardino del Manor, e ridevamo e scherzavamo sotto il cielo stellato, fino a quando uno dei nostri genitori non ci veniva a prendere per le orecchie e ci riportava tutti a casa. Sorrisi nostalgico, tornando dagli altri. Aries si era organizzata meglio di quanto aveva dato a vedere. Aveva incantato il suo borsellino e aveva messo all'interno quattro coperte, tutte rigorosamente nei colori dei Grifondoro. "Io quella non la metto addosso." Dissi guardandola male. Lei rise. "Se preferisci morire di freddo..." Borbottò lanciandomela. Io feci una smorfia. Adhane, seduto a terra, se la mise sulle spalle con un sospiro di piacere. Guardai male anche lui, che alzò un sopracciglio e fece ciò che gli avevo insegnato. "Non guardarmi così, sfregiato. Qui ci sono in gioco le mie dita dei piedi." Disse nel tono ironico, tipico di suo cugino. Era diventato un bravissimo attore in così poco tempo...
talmente bravo da rendermi difficile la convivenza. Misi anche io la coperta sulle spalle e mi sedetti tra Aries e Adhane con uno sbuffo. "Allora, per quanto ancora volete far finta che Adhane sia Draco, anche con noi?" Le parole di Blaise mi fecero rabbrividire. Lo avevano scoperto. Lo avevano scoperto in così poco tempo. Diedi un'occhiata al diretto interessato, pietrificato quanto me. Aries scoppiò a ridere. "Non c'è bisogno di essere così impauriti. Non sono una sprovveduta. Voi non lo sapete a quanto pare, ma ci sono un bel po' di mangiamorte in questa scuola, e Blaise è uno di questi. La mamma mi ha avvertita che Draco sarebbe tornato a casa, e a me e Zab è stato affidato il compito di tenere la situazione sotto controllo." Spiegò la ragazza, in tutta calma.
"Quindi voi lo sapevate..." Mormorò Adhane. Blaise annuì. "Anche se non capisco del tutto cosa abbia spinto Voldemort e gli altri a prendere una decisione del genere. Insomma, accontentare il capriccio di Draco, mettendo a rischio ogni cosa..." Rifletté Zabini a voce alta. A quanto pareva, anche se Blaise faceva parte della nostra schiera, non sapeva tutto. Probabilmente non sapeva che i miei genitori erano vivi e che quello che lui chiamava Voldemort non era altro che lo zio della sua fidanzata. I mangiamorte ordinari, quindi, ovvero quelli che non facevano parte del gruppo originario, erano al corrente di poche cose rispetto a noi altri. Eppure mi sembrava di aver capito che l'identità di Tom non fosse sconosciuta alla professoressa McGranitt e al professor Piton...
"Sinceramente non lo so... forse hanno pensato che questo scambio avrebbe fatto bene a tutti e tre." Azzardai. Aries alzò le spalle, non sapendo cosa rispondere. "Io credo che abbiano un piano. Domani ci sarà una riunione speciale, alla quale noi dovremo partecipare. Forse ci verranno chiarite un paio di questioni." Ci informò Adhane. Annuii. Quella sarebbe stata la mia occasione per parlare seriamente con Draco. Non sapevo esattamente di quali parole mi sarei servito, ma contavo di cavarmela ugualmente. "Bene. Ora che ci siamo detti quello che andava detto... che ne dite di lasciare un po' di solitudine ai piccioncini?" Aries sorrise serafica, avvicinando Blaise a sè con foga. "Sei una fottutissima approfittatrice. E poi sarei io l'amico di merda?" Mi alzai e le buttai la coperta addosso, ridendo. Lei mi fece l'occhiolino.
"Io può, ragazzino. Io può." Fece saggiamente, sbagliando di proposito il tempo verbale. Scossi la testa. "Sentito Nene? Qui siamo di troppo. Come al solito... questi due pensano sempre e solo a scopare." Dissi fintamente risentito, facendo alzare il ragazzo per poi spingerlo giù dalle scale, mentre lui gridava un:"a domani ragazzi."

"Sai, credo che questo posto sia davvero un posto speciale. Siete sempre tutti così competitivi, così felici. Sapete divertirvi, ma sapete anche darvi da fare. E poi i ragazzi qui sono così disponibili, mentre a Durmstrang sono freddi peggio del clima." Si lamentò Adhane, quando tornammo in camera. Appoggiai il libro che avrei dovuto studiare sul comodino e misi in ordine i miei vestiti, scegliendo quelli che avrei dovuto indossare per il giorno successivo. "Stai dicendo che i ragazzi di qui sono facili? Potrei seriamente offendermi." Lo rimbeccai, punto sul vivo. Lui scoppiò a ridere. "Al contrario. Penso che i ragazzi qui sono duri da conquistare, ma ne valgono la pena." Spiegò.
"Stai parlando di qualcuno in particolare?" Chiesi, alzando un sopracciglio, fermandomi dal fare ciò che stavo facendo, per potermi concentrare su di lui. L'effetto della pozione polisucco stava svanendo, e i capelli neri stavano prendendo il posto del solito biondo, mentre gli occhi sfumavano verso un colore più scuro.
"Potrei avere un vago interesse per qualcuno che non sia tu, sì." Ammise, accennando un sorrisetto malizioso. Rimasi a bocca asciutta, sorpreso.
"Cosa? Ti prego dimmi che non ti sei preso una sbandata per Theo." Mi sedetti sul bordo del materasso, aspettando di sapere i dettagli. Lui, intanto, se ne stava con le gambe incrociate, al centro del letto.
Fece una smorfia e io sospirai di sollievo. "Theo? Ma per chi mi hai preso? Non mi potrebbe mai piacere un ragazzo del genere. Prima di tutto è il tuo ex, poi è uno stronzo e..."
Lo fermai, non mi stava dicendo nulla che io già non sapessi.
"Quindi? Chi è che ti interessa?" Ero decisamente troppo curioso.
"Non ti arrabbiare. So che a te non piacciono i Grifondoro, e infatti non è un grifondoro... e so anche che potrebbe sembrare strano il mio interesse per una persona che non conosco nemmeno... cioè, non ci ho mai parlato e poi sono qui da pochi giorni, e probabilmente me ne andrò molto presto, ma..."
"Adhane. Porca puttana. Dimmi chi diavolo è."
Lui prese un respiro profondo. Era tornato ad avere il suo aspetto fisico, e la cosa mi rincuorava. Non ce l'avrei fatta a sentirgli dire che gli piaceva un ragazzo, se fosse rimasto con le sembianze di Dray. "Non so come si chiama. So che è di Tassorosso? Quelli che vestono come le api sono Tassorosso, vero?" Parlava come se fosse in stato confusionale, o sotto l'effetto di qualche droga. Scoppiai a ridere. "Sì, le api sono Tassorosso. Sinceramente non avevo mai sentito nessuno paragonare i colori di quella casa alle api, ma sono dettagli. Beh, dato che non sai il nome, prova almeno a descrivermelo." Proposi. Lui annuì.
"Lui è alto, ha i capelli scuri, gli occhi grigi, il sorriso gentile, il fisico slanciato." Era forse bava, quella che gli scendeva dal lato della bocca?
Quasi non ci credevo, Adhane che aveva preso una sbandata per qualcuno che non aveva nulla a che fare con me. Era il segnale che finalmente entrambi avevamo capito quale fosse la strada da prendere?
Il ragazzo continuò con la descrizione sognante del suo lui per un po', prima che io lo interrompessi.
"Credo proprio che tu stia parlando di Cedric Diggory." Annunciai.
"È un bravo ragazzo, e non posso di certo dire che non sia un dio greco... non mi meraviglio affatto che tu lo abbia notato." Continuai.
"Adesso non iniziamo con i film mentali, Harry. Il tuo obbiettivo, domani, è di riportate Draco qui con te. Non te lo dimenticare."
Mi sgridò. Io annuii, seppur tristemente. Adhane non avrebbe potuto avere alcuna chance con Cedric in qualunque caso. E non perché Cedric non fosse alla sua portata, ma perché qualsiasi fosse stato l'esito del giorno successivo, Adhane non si sarebbe potuto spingere a conoscerlo. Se fosse rimasto ad Hogwarts al posto di Draco, conoscere Cedric e intraprendere una relazione con lui, sarebbe stato difficile e pressoché impossibile sotto molti punti di vista. E ovviamente non avrebbe potuto fare nulla se fosse tornato a casa per lasciare che Dray riprendesse il suo posto ad Hogwarts. Non aveva alcuna possibilità. "Mi dispiace, Nene." Mormorai, abbracciandolo. Lui mi strinse a sè, rassicurandomi con il suo calore.
"Tranquillo. Vedrai che si risolverà tutto. Basta avere un po' di pazienza." Disse convinto. Sorrisi con il viso schiacciato sul suo petto.
"Sei unico, Nene."

Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora