Capitolo 14 -Come sconosciuti-

3.4K 246 99
                                    

Sbadigliai ancora con gli occhi chiusi, beandomi del calore delle coperte calde e intrise del profumo di Draco.
Mi lasciai avvolgere dalla sensazione di benessere che essi mi procuravano, ma poi ricordai quello che era successo quella notte...
Aprii di scatto gli occhi e mi issai a sedere, guardandomi intorno. Le tende erano chiuse e la luce che Draco aveva acceso per me, era ancora accesa. Il biondo, però non era al mio fianco. Le lenzuola erano vuote. "Cazzo." Sbottai, nervoso. Scesi velocemente dal letto. Il sole mi accecò per un attimo, ma subito mi riscossi continuando la mia avanzata. Anche il letto di Blaise era vuoto, quindi le lezioni dovevano essere già iniziate. Guardai l'orologio, erano le dieci e mezza. Draco era andato a seguire le lezioni? Non avrei mai pensato che il mio Dray avesse potuto lasciarmi solo in quella situazione, ma evidentemente questa era un'altra verità alla quale mi sarei dovuto abituare. Mi accasciai sul pavimento, non riuscendo più a muovermi. Non poteva essere. Non poteva aver deciso di abbandonarmi. Non lui.
"Harry?" La sua voce preoccupata mi fece alzare la testa nella sua direzione.
Era lì. Draco era davanti a me. Mi stava guardando dall'alto, avvolto in un asciugamano lilla, con i capelli umidi per la doccia. Risi nervosamente e la cosa non fece altro che incrementare l'inquietudine di Draco. "Ehi... tutto bene?" Provò ad avvicinarsi, ma io arretrai, strisciando per terra verso un punto indefinito del pavimento.
"Credevo te ne fossi andato. Credevo mi avessi lasciato qui. Draco. Forse sto impazzendo. Credevo di essere forte... io credevo di farcela, ma anche questa è tutta una bugia." Ridacchiai ancora, sull'orlo di una crisi di nervi. Draco si avvicinò, così piano che i suoi movimenti risultarono quasi impercettibili. Si sedette a terra a pochi centimetri da me e allungò una mano, proprio come aveva fatto la notte precedente. "Harry. Io sono qui. Io non vado da nessuna parte. Sono stato al tuo fianco dall'inizio, no? Ci rimarrò fino alla fine." Disse guardandomi con sicurezza negli occhi, porgendomi la sua mano. Non appena la afferrai, Draco mi tirò verso di sè, abbracciandomi. "Tu non sei un debole, Harry. E se non fosse per te, a quest'ora sarei crollato anche io." Ammise.
"Allora ci credi?"
"Sì, Harry. Senti... non appena ho finito di leggere quel diario, ho mandato una lettera a mia madre, questo è quello che mi ha risposto."
Draco mi porse un foglio di carta che fino a quel momento era rimasto sulla panca davanti al suo letto.
Quello che vi era scritto sopra era una serie di istruzioni per uscire dalla scuola e andare al Manor senza cacciarci nei guai o essere scoperti. Poteva essere pericoloso, ma io avevo bisogno di risposte e comunque io e Draco non eravamo mai stati i tipi da tirarci indietro. La nostra sola presenza ad Hogwarts lo dimostrava.
"Dray. Grazie."

Approfittammo del fatto che tutti gli studenti e i professori fossero occupati a far lezione, per attraversare il castello indisturbati. Draco aveva scritto un messaggio a Blaise in modo che coprisse la nostra assenza e lo aveva lasciato sul suo letto prima di andare via. Seguendo le istruzioni di Narcissa, eravamo arrivati davanti alla stanza delle necessità, a quanto pareva, all'interno c'era un armadio che collegava la scuola al centro di comando dei mangiamorte. Era la casa del mio padrino di cui avevo letto nel diario. Non fu difficile trovare l'armadio. Certo, se Draco non avesse avuto tutto quel sangue freddo, probabilmente io me ne sarei rimasto a piagnucolare in un angolo. "Diamine, Harry, datti un contegno." Mi rimproverai a mezza voce. "Vieni, Harry. Andiamo." Il biondo era all'interno dell'armadio, aspettando che lo raggiungessi. "Sai come funziona questo affare, vero? Non voglio arrivare lì senza una gamba, o peggio..." Ironizzai. Draco ridacchiò, rendendomi meno ansioso."Sfregiato? Hai riacquistato il senso dell'ironia, eh? Meno male, non ti avrei sopportato ancora per molto con quel musone." Mi prese in giro. Entrai anche io nell'armadio, approfittando dello spazio stretto per avvinghiarmi a lui, facendolo ridere ancora. "Smettila di dire cretinate, mi ami anche quando ho il muso." Borbottai punto sul vivo. Il biondo scosse la testa e chiuse l'anta, facendo piombare l'ambiente nel buio."Hai ragione, ti amo anche in quel caso." Disse, prima di baciarmi. Le sue labbra erano così morbide da farmi impazzire, mentre la mia mano si andava a poggiare sulla sua schiena per spingerlo più vicino a me. Forse avrei potuto dimenticare tutto il resto, Draco mi bastava.Ci fu un click, come se qualcuno stesse scattando una foto, poi la luce tornò ad illuminarci. Staccai le labbra da quelle di Draco e guardai verso l'anta aperta. Adhane ci stava sorridendo premuroso.
"Adhane!" Gridai, buttandomi su di lui per abbracciarlo e dissimulare l'imbarazzo che stavo provando. Nemmeno due secondi al buio e io e Draco eravamo già li a pomiciare, sotto lo sguardo di suo cugino per giunta.
"Ragazzi." Salutò il Riddle. Io mi staccai e tornai al fianco del biondo, lanciandogli uno sguardo di scuse per essermi appena lanciato tra le braccia del suo rivale. Solo in quel momento mi accorsi che nella stanza non c'eravamo solo noi. In piedi, sulla porta, vi erano due donne. Una era Narcissa, e l'altra...
"Mi devi cinque sterline Cissy." Fece la donna sulla destra, con un sorriso malizioso stampato sul viso. A dispetto della sua spavalda sparata, però, aveva gli occhi lucidi. Quegli occhi così uguali ai miei. "Mamma?"
Lei sorrise. "Almeno questo lo ricordi."
Per un attimo tentennò, indecisa sul da farsi, ma poi dovette cedere all'amore di mamma, perché allargò le braccia e corse verso di me, stringendomi al suo petto tra le lacrime. ''Sono così felice di poterti riabbracciare.'' Sussurrò, continuando a piangere.
"Draco, caro, perchè tu e Adhane non venite in salotto con me?'' Sentii dire a Narcissa. Era evidente che volesse lasciare a me e la mamma un po' di tempo per stare da soli, anche se non ero del tutto certo di voler lasciare andare via Dray. Lui mi guardò al di sopra della spalla di mia madre, come leggendomi nel pensiero. Nemmeno lui voleva lasciarmi solo. Leggevo nel suo volto che ancora non si fidava di tutta quella situazione. ''Draco?'' Fu Narcissa a sbloccare la situazione, trascinando suo figlio fuori dalla stanza per poi chiudersi la porta alle spalle.
''Sono felice che tu e Draco siate così legati.'' Mi disse mia madre, tenendomi ancora stretto a sè. Era restia a lasciarmi andare, ma poi si allontanò ugualmente, per potermi guardare negli occhi. ''Harry... Io ti chiedo scusa per tutto questo.'' Il suo tono di voce era così puro e sincero da farmi risultare difficile non credere a quelle parole. Scrollai le spalle e abbassai lo sguardo. ''Anche voi avete fatto i vostri sacrifici, tu e papà più di chiunque altro.'' Ammisi sospirando. Mentre leggevo il diario della mamma, mi ero risentito, pieno di astio e delusione. Ma ora, con mia madre al mio fianco, era sparita ogni sensazione negativa, quasi come se avessi capito di colpo che non c'era nulla di cui esser scontenti. Quella che avevo appena ottenuto era una vittoria su tutti i fronti.
''E poi, a quanto pare è una scelta che abbiamo preso noi, quindi non c'è bisogno di scusarsi.'' Continuai. La mamma aggrottò le sopracciglia. ''A proposito, come hai fatto a scoprire tutto?'' Chiese d'un tratto confusa. ''Adhane mi ha dato il tuo diario.'' Chiarii. ''Cosa? Quel piccolo maledetto! Sapevo che sotto c'era il suo zampino!'' Urlò arrabbiata, anche se sembrava che sotto sotto non le dispiacesse affatto. ''E' da quando ha riavuto i suoi ricordi che tenta di rendervi partecipi. Era per questo che non volevo che venisse a natale... ma lui aveva promesso di mantenere il segreto, così Tom ha ceduto!'' Sbottò parlando a bassa voce, tra sè e sè. ''Aspetta cosa? Adhane ha riavuto i suoi ricordi?'' Chiesi sbigottito. ''Certo, e li riavrete anche tu e Draco.'' Una voce del tutto sconosciuta prese parte alla nostra conversazione. Mi voltai verso la porta, dalla quale si affacciava un giovane uomo dai tratti familiari. Era quasi come se mi stessi guardando allo specchio, senza contare i dettagli dati dall'età e gli occhi di tonalità diversa. ''Papà...'' Mormorai. Lui sorrise sornione. ''Harry, scusa se spunto solo ora, ma la tua dolce madre ha pensato bene di non rendermi partecipe del tuo arrivo...'' Si scusò buttando a sua moglie un'occhiata di rimprovero alla quale lei rispose ridacchiando imbarazzata, borbottando che si era dimenticata di avvisarlo, nella confusione del momento. Mio padre venne ad abbracciarmi. ''Bentornato a casa, Harry.''

Dopo i saluti iniziali e il chiarimento di alcune piccole lacune che ancora avevo, seguii i miei genitori in salotto. Mi sentivo stanco, come se avessi appena finito un allenamento intensivo di quidditch, eppure allo stesso tempo mi sentivo leggero. Ad aspettarci in salotto c'era un bel gruppo di persone. Le guardai una ad una: Narcissa, Lucius, Bellatrix, Draco, Adhane, e tre uomini che non avevo mai visto. "Harry. Loro sono Tom, Sirius e Remus." Disse mia madre, appoggiandomi una mano sulla spalla. "Davvero Lily? Mi stai presentando al mio figlioccio?" Si lamentò quello che doveva essere Sirius. "Felpato, lo sai che non si ricorda di te..." Fece mio padre, affettuosamente. "Non mi importa, ci saluteremo come si deve quando riavrà i suoi ricordi. Non voglio essere un estraneo per lui." Si impuntò. Mio padre alzò gli occhi al cielo. "Moony fallo riflettere tu." Lo supplicò.
"Oh andiamo, smettetela una buona volta di comportarvi come dei ragazzini. Sirius non ha tutti i torti." A parlare fu Tom... la mente di tutto...
Buttai uno sguardo a Dray, ma anche lui sembrava essere confuso quanto me. "Allora cosa proponi di fare? I ragazzi devono tornare a scuola..." Cominciò mia madre. In sottofondo Sirius discuteva ancora risentito con Remus, mentre mi guardava con la coda dell'occhio, come sperando che da un momento all'altro fossi corso ad abbracciarlo. Lui vedeva in me il suo figlioccio, il ragazzino che aveva amato come un figlio proprio, ma in quel momento per me lui non era nient'altro che uno sconosciuto di cui avevo letto su un libro. Sentivo la stessa identica distanza con i miei genitori, e avevo paura che ormai anche dopo aver riottenuto i miei ricordi, quella distanza non si sarebbe più accorciata.
"Siete d'accordo?" Chiese Tom, rivolgendosi a me e Draco. Peccato non avessi sentito neppure una parola di quello che aveva detto. "Cosa?" Chiesi intontito. "Tom crede che sia meglio che ritorniate ad Hogwarts prima che qualcuno sospetti di voi, ma prima intendiamo annullare l'incantesimo obliviate che c'è su di voi." Disse la mamma. Io annui. "Harry. Questo significa che tornerete ad essere vulnerabili nel caso qualcuno tenti di violare la vostra mente. Più cose sapete su questa rivoluzione più siete in pericolo, più noi siamo in pericolo." Specificò Tom. Annuii ancora. "Saremo attenti, e ridandoci i nostri ricordi avrete due alleati in più, no?" Si intromise Draco. Io sorrisi per il suo supporto, mentre Adhane ridacchiava fiero della nostra intraprendenza. Tom sospirò. "Abbiamo cresciuto dei figli davvero ostinati." Borbottò. Anche Draco sorrise. Avevamo vinto.

Double Trouble || DrarryTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang