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Wreckin' Bar - The Vaccines

"Ehi, tesoro?"

La voce dolce di mio padre risuonò nel mio orecchio. Parlava piano e mi accarezzava una spalla, cercando di svegliarmi tranquillamente.

"Svegliati, è ora di alzarsi." disse, dandomi un leggero bacio sui capelli.

Aprii lentamente gli occhi, sorridendogli.
Aveva la divisa ben stirata e il cartellino con il suo nome inciso, luccicava.

"Vai di già? Non fai colazione con noi?" domandai con voce ancora assonnata, stropicciandomi gli occhi.

"Purtroppo no, mi hanno chiamato in centrale. Devo essere lì tra meno di..." si guardò l'orologio al polso "...ora."

Mi sorrise e mi diede un altro bacio
"Farò tardi. Ci vediamo stasera."

Si alzò dal mio letto e andò verso la porta della mia stanza, ma prima di uscire si voltò di nuovo verso di me "Va' a svegliare tuo fratello, prima che arrivi in ritardo a scuola un'altra volta..."

Annuii e gli mandai un bacio volante.

Mi stiracchiai sbadigliando e mi alzai dal letto. Aprii le vecchie persiane, facendo entrare la luce del sole all'interno della stanza.

Presi dal mio armadio dei vestiti puliti, entrai nel bagno e mi feci una veloce doccia per svegliarmi del tutto.

Indossai un paio di jeans con un semplice maglione beige.

Cercai di pettinarmi i capelli, rendendoli ancora più impresentabili del normale, finendo, come sempre, per legarli in una coda un po' scompigliata.

Afferrai il mio cellulare dal comodino, e mi incamminai verso il corridoio, andando diretta verso la stanza di mio fratello.

Come al solito lasciò la porta aperta.
Entrai nella sua camera, notando subito mucchi di vestiti abbandonati sul pavimento e sparsi in giro. Il disordine primeggiava.

Mio fratello dormiva profondamente: la testa poggiata sul cuscino, che a momenti cadeva dal materasso, i piedi fuori dalla coperta e la bocca aperta. Mi avvicinai al letto furtivamente, mi inginocchiai davanti al suo viso, poggiando i gomiti sul materasso.

Pregai Dio che non avesse sbavato e lo guardai dormire.

"Sveglia, bell'addormentato." dissi scuotendolo per un braccio.

Non ricevetti nessuna risposta.

"Ehilà...?" lo scossi con più forza, ma anche in quel caso non rispose. Sentii solo uno strano mugugno provenire dalla sua bocca.

La sua espressione buffa mi fece ridere, così presi il mio cellulare e gli scattai una foto. Lo avrei ricattato a vita.

"Sei ancora vivo?"

Sbuffai, innervosendomi. Ogni mattina era la stessa storia: dovevo sempre perdere tempo per cercare di svegliarlo.

Pensai ad un modo per smuoverlo da quel letto. E poi un lampo di genio...

"Lydia vuole uscire con te!" esclamai.

"Sì! Arrivo Lydia!"

Finalmente ricevetti una reazione, se pur non come me l'immaginavo: mio fratello cadde dal letto con un tonfo.

"Ben svegliato." dissi alzandomi in piedi.

Mi diressi verso la finestra e aprii anche le persiane della sua camera.

"Cosa ci fai qui?" domandò lui con gli occhi socchiusi dalla troppa luce "Che ore sono?"

"Sono le sette e un quarto del mattino e sono venuta a svegliarti. Dobbiamo andare a scuola." risposi.

WerewolfWhere stories live. Discover now