ᗪOᗪIᙅI

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youngjae si passò una mano tra i capelli, il suo cuore stava per collassare.

morirò, poi rinascerò per vederlo in tutta la sua bellezza, poi morirò di nuovo perché è troppo bello, poi resusciterò per chiedere perdono per la figura di merda poi morirò per il troppo imbarazzo.

pensava, continuando a spostare e perfezionare la posizione di tutti gli oggetti presenti in casa sua.

lo aveva fatto anche della carta igienica

non si sa mai che deve andare al bagno

si giustificò anche con sé stesso.

era davvero preoccupato, in ansia, quasi un angelo dovesse entrare in casa sua.

in tutto quel trambusto, il ragazzo sarebbe arrivato da un momento all'altro, ma per fortuna tutto era pronto.

la casa era in ordine, profumata, si era sistemato i capelli e il volto...però si era dimenticato di vestirsi.

guardò le prorpie condizioni e si mise una mano nei capelli, cominciando a saltare.

neanche a farlo apposta il campanello suonò, in quel momento davvero il panico raggiunse le stelle.

apriva a jaebum, senza fare brutte figure, oppure si cambiava sembrando un cafone?

"youngjae? sei in casa?..o- o forse hai cambiato idea?" deglutì da fuori la porta il maggiore, leggermente nervoso.

"è..è..che..c-ciao..IO SONO IN PIGIAMA" urlò, preso dal caos, correndo in camera.

afferrò la prima felpa che trovò nell'armadio, cambiandola con la maglia puzzolente del pigiama e la indossò.

per fortuna la tuta che usava per stare in casa era presentabile, così corse alla porta e la aprì, quasi col fiatone.

in quel momento si rese conto di cosa fosse appena successo, dato che il ragazzo davanti a sé cercava di non ridere, invano.

"i-io..s-scusami.." deglutì, diventando rosso da far invidia ad un peperone.

"p-posso entrare?" si asciugò gli occhi lucidi jaebum, sorridendogli.

youngjae si limitò ad annuire, spostandosi di lato per dargli lo spazio di varcare la soglia.

agli occhi di jaebum, la casa era piccola ma davvero accogliente.

spostò lo sguardo sul minore, perso da vari minuti a guardarlo, con le labbra leggermente schiuse tra loro.

sorrise, veramente di cuore, quando spostò lo sguardo sul più piccolo.

"ti piacciono le red velvet?" ridacchiò, scompigliando i bei capelli lucidi che aveva.

youngjae alzò un sopracciglio, troppo occupato a pensare per badare al gesto che solitamente lo avrebbe infastidito.

per la terza volta in dieci minuti si rese conto di una cosa che lo fece arrossire di nuovo: aveva indossato la felpa rosa delle red velvet, anche se in fondo era la sua preferita.

"n-no.. cioè.. si... ti piace il kimichi?" deglutì di nuovo, sta volta più rumorosamente.

il maggiore non poté smettere di sorridere, annuendo.

youngjae sorrise nel guardare le labbra carnose del più grande e il suo- a dir poco- stupendo sorriso.


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