22. Inopportuna

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Quando Sealightblue riaprì gli occhi, non stava più precipitando. E non si trovava neanche più nello stesso posto.
<Sarò morta?> pensò guardandosi attorno. Il buio cominciava a schiarirsi e mostrare delle forme; purtroppo continuava a girarle quella maledetta testa e a vedere tutt'attorno sfocato. Poco a poco realizzò dove si trovava. Era nella base autobot, quella terrestre.
Si guardò attorno, e vide di essere distesa su una sorta di lettino; aveva molti cavi e collegamenti attaccati al corpo.

Naaaa, era decisamente viva.
Quegl'autobot l'avevano salvata. Anche se era strano a dirsi; infondo perché avrebbero dovuto? Ora sapevano tutto.

Sapevano tutto, e sapevano anche che era una gran bugiarda.

Aveva uccisso un autobot. In più sotto ordine di Megatron. Li aveva traditi. Perlopiù era un maledetto predacon; selvaggio, pericoloso e aggressivo. Anche se la femme sapeva infondo alla scintilla di non esserlo; lei non aveva le iridi ottiche dorate! Ce l'aveva azzurre. Come loro, come suo fratello.

Come poteva ora essere con loro, e loro far finta di niente? No, non potevano. E invece, non l'avevano lasciata lì a morire in un'agonia lunga e terribile, ma l'hanno portata via e pure curata.
Era alquanto ovvio che questa era un'idea di Optimus. Ultra Magnus l'avrebbe certamente lasciata lì, morente e presa dagli spasmi, e forse sarebbe rimasto lì a guardarla, col suo ghignetto.

Conosceva il leader degli autobot da pochissimo, ma ormai aveva capito che tipo era. Avrebbe dato una seconda e terza, ed ennesima chance a chiunque. Non importava chi fosse o che cosa abbia fatto, trattava tutti equamente punto e basta.

Perfino quando parlava di Megatron, non riuscivi a trovare nemmeno un pelo di disprezzo nella sua voce; come se il suo nemico fosse una persona da rispettare e quasi da ammirare. E quando cominciava a parlare di lui, sembrava quasi come se sperasse che Megatron cambi idea all'ultimo, e diventi qualcosa che non era. Qualcosa che non poteva più essere. Era davvero strano per Sealightblue. Era tutto contorno e, appena lei cercava di tenere il filo del discorso e capirne qualcosa, si contorceva pure lei. Non proprio fisicamente però.

Il fatto era che continuava a non capire perché. Avrebbero dovuto aver paura di lei - e magari l'avevano - , avrebbero dovuto farsi delle domande. Avrebbero dovuto lasciarla lì e basta.

Probabilmente appena si fossero accorti che era sveglia, l'avrebbero bombardata di domande. Un motivo in più per fingere di essere incosciente ancora per un po'. Appena si fosse rimessa in sesto e si fosse presentata l'occasione, sarebbe fuggita. Il più lontano possibile. Lontano dagli autobot, lontano dai decepticon, lontano dalla guerra.

Magari si sbagliava anche. Magari gli autobot l'avevano "perdonata". Anche se non sapeva come era possibile perdonare l'assassino di un amico, di un conoscente. Lei sicuramente non si sarebbe perdonata. Mai.

Mettiamo comunque l'avessero perdonata. L'avrebbero presa con sé, l'avrebbero protetta, lei avrebbe combattuto per loro, avrebbe ucciso per loro. No. Lei d'ora in avanti avrebbe fatto tutto il possibile per evitare di uccidere. Era orribile il solo pensiero che per colpa sua, qualcuno abbia smesso di vivere. Di parlare. Di stare con la sua famiglia, con i suoi amici. Di combattere per una causa più giusta, della causa per cui lei l'aveva ucciso. Lui non le aveva fatto nulla. In più lei l'aveva torturato. Non aveva solo terminato la sua esistenza, ma l'aveva pure fatto soffrire. Lei pensava di poterlo dimenticare per sempre, quando è arrivata dagli autobot. Invece no.

<Starscream ha ragione, sono un'assassina e niente altro...>
Lei non poteva andare avanti col pensiero di cosa aveva fatto. Non poteva affrontare le conseguenze delle sue azioni. Ma purtroppo doveva saperlo che quest'ultime tornano sempre indietro e si riversano di noi. Sempre.
Era lei che non riusciva a perdonarsi. Non centrava il perdono degli autobot o di chissà chi. Ecco perché dovevano lasciarla lì.
Chiuse gli occhi tentando di rimanere in silenzio; le scese una lacrima.

ᴀʀᴛɪɢʟɪ ᴅɪ ᴘʀɪᴍᴇ ɪ - A Transformers StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora