Capitolo -17

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Levi's pov

Sorrido mentalmente a quella scena, era gelosa di Petra. Che mocciosa.

È sempre stata così, anche nella città sotterranea, quando molte prostitute volevano "divertirsi" con me lei quasi le uccideva.

-LEVI!-

-Che che?!-

Sono abbastanza contrariato adesso, ma doveva interrompermi proprio ora che stavo avendo un bel ricordo?

-Ti stavo chiamando da un sacco di tempo. Comunque perché eri con lei prima?-

-Non penso siano fatti tuoi-

Lasciala che io voglio [T/N]

-Petra dobbiamo parlare di una cosa molto importante-

Lei mi guarda e sorride calorosamente continuando a stritolarmi il braccio in una stretta molto potete.

-Certo amore-

La stacco malamente, spingendola leggermente.

-Petra dobbiamo lasciarci-

La guardo negli occhi in modo freddo mentre lei perde quel sorriso troppo smielato a parer mio.

-No, non è vero, dimmi che è uno scherzo di cattivo gusto-

La guardo male, ma è scema?

-Ti ho appena detto che ti voglio lasciare e poi questa secondo te è una faccia di uno che racconta stronzate?-

-AH È COSÌ ALLORA?! CHI È LA PUTTANA CHE TI STA PORTANDO VIA DA ME?!-

Sono abbastanza infastidito da tutto questo rumore.

Mi porto una mano agli occhi massaggiandomeli cercando, invano, di mantenere la calma.

-Petra basta, finiscila-

Petra's pov

Lascio che le lacrime escano dai miei occhi d'oro.

Stringo i pugni conficcandomi le unghie nel palmo facendomi male.

Prima che lui si giri del tutto la mia voce spezzata dal tremolio dei singhiozzi si fa strada.

-Chi è?-

-Non sono cazzi tuoi Petra-

Secondo me è [T/N]! Si insomma hai visto benissimo come guardava.

-È [T/N] vero? È lei che ti sta portando via da me?-

-Lo ripeto: Non. Sono. Cazzi. Tuoi. Ok?!-

Dopo di che mi lascia da sola nella stanza.

[T/N] eh? Preparati perché nessuno si può mettere in mezzo a noi due.

[T/N]'s pov

Sono alla mensa da un bel po di tempo a bere il mio the nero, un vizio che ho preso vivendo con quel fanatico del pulito e del the.

Lo prendevamo sempre in giro io ed Isabel.

Già...

Farlan e Isabel....

Sono morti, non ci vuole un genio per capirlo, ma l'ameno sono nel paradiso degli eroi.

•Skip Time•

La giornata passa normalmente fino ad arrivare a cena dove per colpa di qualcuno coff coff quattrocchi coff coff mi sono dovuta sedere al tavolo dei caporali.

Sono tutti abbastanza simpatici tranne quel novantenne e la carota.

Il primo è uno sfigato che cerca di copiare il nano sembrando uno sfigato, infatti.

La carota mi sta sul cazzo e basta, non c'è un motivo preciso o forse sì? Bah, solo che mi sta guardando malissimo.

Prima mi guarda in viso, poi mi guarda il seno e poi si guarda il suo.
Pff, e ci credo è piatta come una tegola

Ora sta decisamente superando i limiti.

-Carota se sei piatta come una tegola non è di certo colpa mia perciò smettila di fissarmi-

Lei diventa rossa dalla rabbia mimetizzandosi con i suoi capelli mentre gli altri cercano di non ridere.

Lei infuriata cerca di ribattere in qualche modo ma non trovando niente di convincente si alza ed esce dalla mensa scatenando le risate troppo trattenute degli altri.

Finisco il mio piatto e mi congedo salendo nella mia camera facendomi una doccia rinfrescante e cambiandomi con un pigiama improvvisato, ovvero dei pantaloncini corti neri con il reggiseno a balconcino, dello stesso colore, è una camicia sbottonata sopra.

•Skip Time•

Oramai è notte fonda ed ancora io non riesco a dormire.

-Che palle-

Sussurro.

Mi alzo e metto dei calzini che mi arrivano al ginocchio sempre neri ed esco.

Tanto tutti a quest'ora dormono tranne uno, ma tanto non è un problema.

I miei occhi [C/O] si abituano in fretta al buio, non avendo visto la luce del sole per anni, indicandomi subito la via.

Cammino a passo felpato per un po' fino a che non arrivo al tetto dove mi metto a osservare la luna.

Fino a che...

-Non riesci a dormire mocciosa?-

||•You are mine•||                 •LevixReader•Where stories live. Discover now