Capitolo 32

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"Sei stata una stronza, Camila. Dico davvero, stavo per morire e sarebbe stato tutto colpa tua, lo sai?"

Le gambe mi tremano da morire e sì che sapevo di tutto questo ma sentirselo dire mentre ti guardano negli occhi è veramente deprimente e asfissiante. Mi sento soffocare mentre Zayn non smette di scrutarmi e di accusarmi di cose che alla fine ho fatto.

Le pareti dell'ospedale sembrano prendere vita e farsi sempre più vicine alla mia figura e mi impediscono di respirare normalmente.

"Allora, non dici niente?" Prosegue il moro, i tubi che ha ancora infilati da per tutto sono qualcosa di mostruoso. È in vita solo grazie a quelli, probabilmente. Deve essere stato duro affrontare il mini viaggio che dall'alcol stava per sfociare nella tragedia, eppure Zayn sembra avere tutte le forze possibili per puntarmi il dito contro.

Non ho scuse per quel che ho fatto. Dovevo tenere la bocca chiusa e per una stupida frase ho rovinato un'amicizia, una carriera e stavo per far morire un ragazzo della mia stessa età. Non si dovrebbe morire a quest'età.

Dovrebbe essere illegale considerando tutte le cose belle, immorali e illecite che uno dovrebbe ancora fare... Zayn è vivo.

E vuole una risposta. I suoi occhi scuri turbolenti non fanno altro che fissarmi e scavarmi un buco nel petto. Non ho scuse per quel che ho fatto. Vorrei dirglielo ma è come se un serpente mi avesse avvolto il collo e stesse stringendo il più possibile. Non ho vie di uscita.

"Guarda un po' chi è venuta a trovarci!!" La voce è così roca ed eccitata (perfino con una frase simile) che è impossibile non riconoscerla.

Quando mi volto verso la porta bianca una chioma di capelli blu mi da il colpo definitivo. Il serpente diventa ancora più cattivo, mi stringe forte contro la sua pelle viscida e stringo gli occhi per il dolore. Penso che potrebbero schizzare fuori da un momento all'altro.

Provo ad urlare ma è tutto invano. Lauren mi guarda, non dice nulla. I suoi occhi verdi sanno solo tormentarmi e restare a fissarmi come se non meritassi di essere salvata.

Questi sensi di colpa mi porteranno alla morte.

E non so se sia peggio della sua mano intrecciata a quella di Halsey.


"Caamila!!" Mi alzo di scatto col busto, sentendomi intorpidita. Ho la tachicardia, il sudore che mi impregna il viso e le spalle, gli occhi di Lauren di fronte. "Cazzo." Sussurra, mi dà un bacio sulla guancia velocemente prima di vedere una donna bruna allungarmi un bicchiere d'acqua.

Era un sogno.

Ingurgito l'acqua in meno di qualche secondo, se chiudo gli occhi riesco a sentire ancora il serpente avvolgermi la carne.

Era un fottuto sogno.

"Zayn?"

"Non si è ancora svegliato." Mi risponde Lauren, spostandomi una ciocca di capelli dal viso umido. Sta tentando di uccidermi lentamente, io l'ho capito. La guardo aggrottando le sopracciglia e lei sorride, stranamente. "Mi hai fatto prendere un colpo." Ammette.

"Ti muovevi come se stessi avendo una crisi epilettica."

Solo ora mi accorgo che siamo ancora in ospedale e io stavo sdraiata sulle sedie della sala d'attesa. "Ti succede spesso di fare gli incubi?" Scuoto il capo impercettibilmente.

È piegata sulle gambe e il suo viso è incredibilmente vicino al mio, mi devo ancora riprendere dalla sensazione di vederla con qualcun altro, di ascoltare Zayn che tenta di darmi le colpe. Non mentirò, me lo merito. È chiaro. Probabilmente l'incubo c'è stato proprio perché so benissimo le colpe che indosso. E il mio subconscio ha fatto la sua parte.

AmnesiaWhere stories live. Discover now