Capitolo 10 - Prima parte

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C'è un unico bar sotto casa ed è lì che faccio la colazione migliore da quando sono qui. Stamattina nessuno proferisce parola, siamo tutti piuttosto silenziosi. L'unica cosa che si sente è lo schiocco dei baci tra Harry e Louis. Il mio mal di testa, dovuto probabilmente all'abuso di alcol costante degli ultimi giorni al quale non ero abituata, non mi ha ancora abbandonata. Il sole splende ma io non ho voglia di andare a mare, così mentre tutti si dirigono in spiaggia me ne ritorno in camera a dormire.

Passano poche ore fin quando della musica ad alto volume mi costringe ad alzarmi dal letto. Proviene dal piano inferiore e, mentre Smells like teen spirit pompa per tutta la casa, mi affaccio fuori, per niente pronta allo scenario lussurioso che mi si presenta davanti: Lauren in bikini, quasi completamente bagnata, gira intorno alla sua moto.

La schiuma sembra l'unico fattore comune tra i due soggetti e quel corpo statuario che si muove in modo sensuale, completamente in contrasto col baccano che ti suggerisce di fare la canzone, in particolar modo il ritornello, mi sta rendendo mentalmente instabile.

Non riesco a pensare, soprattutto quando concentrandomi sul seno della mora noto un qualcosa che aderisce pesantemente col tessuto del pezzo di sopra. E wow... è un particolare eccitante in più. È un piercing e sono sicura che ieri non c'era. Mi giocherei le mani. Pur sapendo che potrei usarle per ben altro. Resto nascosta, provo a mimetizzarmi con la porta, seriamente, quasi mi ci schiaccio contro pur di non farmi vedere dalla mora e guardarla ancora un po'.

Vorrei posasse per me. Se non fossi così catturata dai suoi movimenti tornerei a prendere la reflex e le farei un servizio fotografico. Il destino non è dalla mia parte perché non appena Lauren si gira, per afferrare la pompa e sciacquare il mostro metallizzato, mi vede.

"Vuoi spiarmi ancora per molto?" Mi provoca lei, immediatamente. Poi segue il mio sguardo, puntato sul seno. E sorride. "O forse vuoi vedere questo più da vicino?" Con una mano si stringe una tetta facendomi sgranare gli occhi. A quel punto è inutile mentire, mi faccio avanti, scuotendo la testa. "La prossima volta abbi un po' di rispetto per chi sta dormendo."

Scoppia a ridere. "Siamo ad Ibiza, nena, non in un ospizio! Vivetela un po' questa vacanza!" Mi bacchetta lei, afferra la pompa e apre l'acqua gettandomela addosso. Questa volta ha esagerato! Totalmente fuori luogo ed inaspettato. È congelata ed io mi sono appena svegliata! Mi sta rendendo la vita impossibile. Inizio a saltellare sul posto e ad urlare come una bambina. Lei si diverte, decisamente tanto. Voglio strozzarla, ditemi che ho il diritto di farlo.



Mi avvicino in modo tale da afferrarle il mezzo assassino dalle mani e rigirare la frittata, ci riesco per poco perché, esattamente come l'altro giorno in spiaggia, ha la meglio. Questa volta mi sbatte contro il muro. È tutta rossa, non ha voglia di mollare la presa.

"Ce l'hai con me?" Mi domanda, ponendosi ad un centimetro dal mio viso. La sua voce sexy è un problema per me. "Lasciami." Qualcosa non va in quel cervello! Mi sta facendo realmente male. Soprattutto ora che dice "Rispondi" e spinge il suo corpo contro il mio. Non riesco a respirare, mi è proprio difficile se mi sta così attaccata. Il suo seno aderisce perfettamente al mio e il calore che si propaganda per tutto il corpo mi fa sussultare.

"Perché mi guardi male da stamattina?" Mi afferra il mento tra le dita e mi costringe a fissarla negli occhi. Sto tremando, davvero. Ho un miscuglio di sensazioni che mi scorrono nelle vene che non riesco a capire quale fra tutte prevale. Paura. Desiderio. Rabbia. I suoi occhi mi ispezionano, prima li lascia confondere con i miei poi si concentrano sulle mie labbra semiaperte. "Ti ho fatto qualcosa? O sfuggi da me perché hai paura che ti faccia qualcosa? O meglio ancora, perché vuoi che te ne faccia?" Spinge ancora di più il suo bacino verso il mio... mi vien voglia di tirarle i capelli. E ribaltare la situazione. Stringerla al muro. Toglierle il fiato.

"Lasciami." Digrigno i denti. E con un gesto secco lo fa, si allontana. Forse perché stare così appiccicate è troppo anche per lei. Sento il suo sguardo addosso ma non me ne curo.
Torno in casa interamente bagnata e ho paura che non sia dovuto soltanto all'acqua.

AmnesiaWhere stories live. Discover now