Capitolo 20 - Parte seconda

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Esco fuori dalla discoteca, trovando accostato al muro Niall. 

Lui si accorge di me, io a malapena riesco a distinguere le figure.

Sospiro, cercando di darmi un contegno. Cercando di eliminare questo bisogno di fumare che cresce in me. Mi avvicino a lui, o meglio... a loro, ora focalizzo le facce di Lucy e un ragazzo dai tratti di pelle scuri, sarà del gruppo.

Deve esserlo perché sembra avere confidenza con la castana che indossa un vestitino blu estremamente corto, lo è sicuramente - penso - quando le sussurra all'orecchio di stare calma.

"C'è il tuo cane da guardia, lì." Facendomi notare Lauren a pochi passi da noi che parla con una ragazza.

Fanculo. Continua a provarci con tutti. Fanculo a lei e a quella certa sintonia.

Mi rivolge un'occhiata, ma la ignoro.

"Avete da fumare?" Chiedo, senza gentilezza alcuna e ritrovandomi il ragazzo che mi allunga la canna e dichiara di rientrare a prendere da bere, costringendo Niall a seguirlo. 

Ci lasciano sole e io mi congratulo con me stessa per la mia capacità di stare lontana dai guai che mi sta travolgendo da quando ho messo piede sull'isola.

Provo ad ignorare anche lei, pur non avvertendo alcun senso disagio mentre mi guarda trattenere il fumo nei polmoni, prima di farlo disperdere nell'aria lentamente.

"Ti devo delle scuse, non è vero?" Mi sorride, sembra quasi come quella sera al falò: un essere indifeso, timido e docile.

"Come ti pare." Le rispondo. Voglio solo fumare e rilassarmi, smettere di sentire le preoccupazioni per ogni cosa che faccio, o che non ricevo.

Le luci attorno appaiono sfocate, ma gli occhi di Lucy sono fissi nei miei e mentre parla lascia trasparire un qualcosa che la mostra realmente interessata nei miei confronti.

"Beh, non mi sono comportata molto bene l'altra sera, è ovvio. Solo che non riesco a capire quale sia il mio problema, perché non possiamo frequentarci, ecco." Dice, impacciata e faccio un'altro tiro prima di passarle la canna.

"È per il cane da guardia?" Il solito tono offensivo e presuntuoso quando si tratta di lei.

"Non chiamarla così."

"Non smette di fissarci. Mi sta infastidendo." Provo una certa soddisfazione nel sapere cosa sta facendo senza dovermi girare a guardarla. "Ignorala." Dico di getto, sentendomi una vera stronza. Avvertendo una cerca soddisfazione nel farlo.

Come se Lauren non potesse toccarmi più, in nessun modo.

"Oh, adesso non ti importa più?" Ride, sfiorandomi il braccio.

"Sono ubriaca, Lucy. Non mi importa più di nulla, adesso." Sorrido, scuotendo un po' la testa per accentuare il fatto che sia vero. La testa vuota e piena allo stesso tempo.

"Quindi, ti lasceresti baciare stasera?" E questo è il tono sensuale che indirizza a me.

So che non lo voglio, eppure per stasera andrebbe bene sfogare tutte le mie voglie su di lei, farmi travolgere dal suo corpo e scrollarmi il peso di quello mai avuto di Lauren.

So che non lo voglio, ma le vocine in testa continuano a ripetermi il contrario, quindi mentre Lucy si avvicina, io non mi muovo.

So che non lo voglio, ma questa volta va bene anche lei. Non ho bisogno di chiedermi come bacia, so già che lo fa bene.

Non mi sposto di un millimetro quando la sua mano sfiora il mio viso e sento perfino gli occhi chiudersi, non per desiderio, ma per sonno.

Lei non lo può sapere, così come non lo può sapere la voce imponente alle nostre spalle che senza gridare si fa sentire forte.

AmnesiaWhere stories live. Discover now