La tua voce è la mia musica preferita

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Era una giornata di pioggia a Camelot. Il vento sferzava fra le foglie bagnate degli alberi. Il ticchettío delle gocce risuonava nelle strade ove qualcuno correva,incappucciato,a casa per rifugiarsi al calore del focolare. Tutti gli abitanti del regno si stavano godendo la prima mattinata d'inverno,chiusi nei loro ambienti familiari. L'aria era ormai fredda e piena della purezza di montagna. Qualche foglia danzava quà e là accompagnata dal vento e...
<<MERLINOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!>> si udì in tutto il regno.
Il moro accorse quasi inciampando nelle stanze di Artù.
A terra,il biondo lo guardò con sguardo omicida.
<<Ora. Dimmi. Cosa. È. Questo!!!!!!!!!!>> esclamò indicando una pozza gialla sulla quale era appena scivolato. Il servitore si chinò un attimo odorandolo e,facendo una smorfia disgustata,rispose con un sorrisino di circostanza:<<Urina di topo,Sire>>
<<Ah. Ma davvero?>>
<<Davvero>>
<<Ah.>>.
Si alzò,bagnato fradicio nel sedere. Merlino si coprì la bocca per non ridere. Il principe gli lanciò un'occhiataccia ma il mago non potè fare a meno di scoppiare in una sonora risata.
Morgana stava passando nel corridoio,quando si fermò notando il servo ridere.
<<Penseranno che ve la siete fatta addosso!>> rise il ragazzo tenendosi la pancia
<<Merlino. Finiscila.>>
<<Beh,dopotutto siete ancora un bambino viziato,Sire>>. A Morgana scappó un piccolo sorriso ricordando tutte le mattine divertenti passate grazie al servitore.
<<Merlino?>>
<<Sì,Sire?>> disse smettendo subito di ridere. Il principe gli buttò in faccia i suoi pantaloni sporchi.
<<Pulisci pavimento e abiti prima che ti faccia impiccare>>
<<Sì Altezza>> mormorò il servo inginocchiandosi a terra e iniziando ad asciugare la pipì con i pantaloni.
<<Ma che fai??>> esclamò Artù
<<Pulisco come mi avete "chiesto" di fare>>
<<Con i miei vestiti??>>
<<Tanto dovró lavarli Altezza>>
<<Usa uno strofinaccio! O sarai tu il prossimo che userò per asciugare i pavimenti!>>. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
<<Sí,Sire>>. Si mise a pulire per terra mentre sulle sue labbra nacque un sorriso divertito nascosto. D'un tratto,sentendosi osservato,alzò lo sguardo per incontrare quello di Morgana che subito assunse un'aria seria e si allontanò. Il moro la guardò andare via dispiaciuto e rimase con lo strofinaccio a mezz'aria.
<<Merlino cosa stai guardando?? Muoviti! Siamo già in ritardo per la colazione!>> esclamò Artù uscendo
<<Ma Sire,l'urina di topo...>>
<<Ci penserai dopo. Ora voglio mangiare>> concluse a denti stretti il principe. Gli fece segno con il capo di uscire. Merlino alzò le spalle.
<<Agli ordini Sire>> disse con un sorrisino. E lasciò straccio e pantaloni a terra uscendo come se niente fosse sotto lo sguardo imbufalito di Artù.

Entrarono in sala da pranzo,ove Uther e Morgana stavano parlando.
<<Buongiorno padre,buongiorno Mor..>>
<<Topo!!!!>> gridò Merlino indicando un grosso roditore dietro il tavolo.
<<Merlino...ma cosa..>> fece imbarazzato Artù. Il mago prese immediatamente un retino per farfalle e iniziò ad inseguire l'animale per tutta la stanza.
Ginevra entrò in quel momento e,notando il trambusto,chiese ad Artù con lo sguardo cosa stesse succedendo. Lui scosse il capo esasperato.
<<Gwen! Chiudi la porta! Non lasciamolo scappare! È complice di aver quasi ucciso il principe!>> esclamò Merlino correndo e lanciando il retino alla cieca. La serva fece come le era stato detto in fretta.
<<Sono solo scivolato Merlino. Perchè tu non hai pulito quella schifezza. Ci vuole ben altro per uccidermi>> mormorò Artù ironico
<<Ma avete battuto il vostro reale fondoschiena e comunque se la puzza non uccide voi,di certo avrebbe ucciso noi. Attenzione!!!>>. Il mago cercò di prendere il topo che era finito nel piatto di Uther ma prese invece la testa del re che lo guardò sorpreso e arrabbiato.
"Non è proprio un sorcio..ma quasi" pensò fra sè e sè Merlino prima di liberare il sovrano dal retino e scusarsi con lui. Ma la caccia non era finita. Il topo scivolò dritto sotto la gonna di Morgana. Il ragazzo si lanciò al suo inseguimento ficcando la mano sotto la veste della principessa che si irrigidí e arrossì all'istante al sentire il tocco del mago sulla sua gamba.
<<Merlino!!!>> esclamò Artù evidentemente scioccato
<<Va tutto bene! L'ho...preso!>> disse lui rosso in viso. E levò la mano dove aveva catturato l'animale che si dimenava. Lo mise nel retino e guardò Morgana a testa bassa imbarazzato.
<<Perdonatemi Milady,non accadrà piú>> mormorò
<<Sarà meglio per te!>> esclamò il re adirato <<Corri a buttare via quel germe o verrai messo al rogo al suo posto!>>
<<Subito Sire>>. Il servitore si allontanò,uscendo dal castello per liberare il topino che lo guardò con occhietti spaventati.
<<Vai amico,sei libero. Non ti ucciderò per avermi fatto fare l'ennesima brutta figura. Ci sono abituato. Soprattutto in presenza di Morgana...>> mormorò. Il roditore gli annusò la mano comprensivo.
<<Morgana...>> sospirò Merlino nostalgico dei sorrisi dolci della donna che riservava solo a lui. Guardò il topino.
<<Tu credi che mi perdonerà mai?>> gli chiese il mago come se potesse capirlo. Il sorcetto squittì per poi correre via.
Il ragazzo si sentí solo in quel momento. Tirò fuori il fazzoletto di Morgana e ne respirò tutto il suo profumo. Gli mancava la sua Lady...

La magia del cuoreWhere stories live. Discover now