Capitolo 12: Una donna portò discordia

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Eirlys si accomodò al fianco di Tara sul pagliericcio. Era impallidita e un nodo allo stomaco cominciò a tormentarla.

<< Parlate.>> le ordinò con un sospiro, quasi rassegnata di fronte alla storia che stava per udire.

Tara le accarezzò la guancia ancora sana ed Eirlys vide attraverso i suoi occhi la tristezza e il dolore che provava per ciò che stava per rivelarle.

<< La storia che sto per raccontarvi è stata cancellata e bruciata.>> mormorò Tara. << Lo stesso re Meliodas ha cancellato con il fuoco gli avvenimenti che hanno visto come protagonista vostra madre. Ora non potete comprenderlo, ma alla fine di questa storia capirete perfettamente perché.>>

Eirlys annuì.

<< Voglio cominciare dall'inizio, da quando vostra madre è giunta a Carlyon e la vita di tutti è stata sconvolta per sempre. Non conosco tutti gli aspetti di questa storia. Ero una semplice dama di corte all'epoca, una delle tante figlie di una famiglia potente, ed avevo solo sedici anni. Il mio unico desiderio era sposarmi con un uomo influente, un cavaliere valoroso e avere una casa da gestire con dei figli da crescere. La vita doveva ancora rivelarmi tutte le sofferenze e i dolori che avrei dovuto patire.>> titubò per un momento, la voce incrinata dal dolore dei ricordi, poi riprese. <<Eirlys, avete creduto per tutta la vostra vita che vostra madre fosse una principessa, giunta a Carlyon per sposare l'erede al trono. In realtà non è così. Io non so di preciso chi fosse vostra madre, non sono nemmeno sicura che lei fosse nata in Cornovaglia, ma ricordo il giorno in cui è giunta a Carlyon. Era un giorno di festa, la più grande festa che Carlyon avesse mai visto. Principi e principesse, guerrieri valorosi e nobili stranieri erano giunti nella nostra città per assistere all'evento che si stava per celebrare: il matrimonio tra Cliona, figlia di Tristan VI e unica erede al trono di Lyonesse, e Tristan Alun Ffelig, signore di Scilly.>>

Eirlys la guardò strabiliata. << Era mio padre l'erede al trono.>> mormorò incredula.

Tara scosse la testa, amareggiata.

<< Vostro padre era tante cose: un guerriero, un nobile signore, un uomo di fascino ineguagliabile ma non era l'erede al trono di Lyonesse. La sua famiglia, i Ffelig, vantavano di essere discendenti dell'antica famiglia che aveva regnato sull'isola duecento anni prima e avevano chiamato tutti i loro figli con nomi di re per rimarcare il loro lignaggio: ma non erano la famiglia reale. I suoi antenati erano stati esiliati dall'isola per più di un secolo e, una volta tornati, si erano rifiutati per lungo tempo di mettere piede alla corte della nuova famiglia reale. Col passare del tempo il nonno di Tristan siglò una pace amara con il re, allora era Tristan IV, e i suoi discendenti poterono riottenere parte delle terre e dei loro diritti ma la loro presenza fu sempre male accettata a corte, anche presso quella di Tristan VI.>>

Eirlys non parlava. Sembrava che i suoi occhi fossero ricoperti da un velo e continuava a fissare Tara con volto inespressivo.

<< Vostro padre veniva chiamato Alun Il cacciatore di rose. Era un uomo di grande fascino e con un talento invidiabile per la caccia al cervo, sport che il vecchio re adorava. Con i suoi modi galanti, la sua destrezza e il suo fascino riuscì facilmente ad entrare nelle grazie di Tristan VI e a conquistare il cuore e la mano di sua figlia ed erede: la principessa Cliona. Quando vostra madre giunse a Carlyon era il giorno del loro matrimonio.>> la donna sorrise e a Eirlys parve che ringiovanisse mentre ricordava quella giornata. << Ero innamorata di lui. Tutte le dame di corte lo erano. Alun era uno di quegli uomini difficile da lasciar andare ma impossibile da trattenere. Per Cliona era come essere sposata con un demone: era così felice quel giorno ma le sofferenze che lui le avrebbe fatto patire ... le avrebbero prosciugato la vita.>>

La dama rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora