Capitolo 1: Una principessa dimenticata

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Eirlys lisciò la lunga gonna verde del vestito prestatole dalle regina Blaine. Cercò di rimirarsi nello specchio di rame mal lucidato ed osservò con entusiasmo i suoi lunghi capelli rossicci che cadevano a cascata sul profilo liscio ed eretto della sua schiena.

Indubbiamente l'abito era troppo grande per il suo fisico minuto, così come ogni altra cosa in quell'immenso castello.

La fortezza di Scilly, piccola ed umida, dove era cresciuta in esilio con sua madre, non era nient'altro che un grande salone affiancato da due torri di pietra che svettavano sul mare quasi sempre deserto. Quel castello invece era un agglomerato di stanze, saloni e piccole torrette; un labirinto tanto intricato che Eirlys avrebbe impiegato almeno qualche mese prima di riuscire a poter passeggiare da sola per i corridoi senza rischiare di perdersi.

<< Vi aspettano.>> la richiamò Tara, la sua dama di compagnia.

Eirlys lasciò che la donna acconciasse i suoi lunghi capelli in una crocchia alta sulla nuca e dopo, con mani inesperte, li ricoprì con la retina dorata che la regina le aveva donato, in attesa che le sarte confezionassero per lei un nuovo abito e nuovi copricapi.

<< Cosa pensi vorrà dirmi?>> domandò la ragazza mentre si incamminavano lungo i corridoi della fortezza.

Tara alzò le spalle, all'oscuro di tutto, quanto la sua protetta.

Quando il messaggero del re era arrivato a Scilly, circa tre mesi prima, aveva consegnato ad una morente Caitlin di Cornovaglia una lettera del sovrano che Tara aveva ascoltato leggere dal parroco della piccola fortezza, poiché, come la maggior parte delle nobildonne del paese, non sapeva leggere e al più riusciva a scrivere il suo nome.

Sorella mia, mi è giunta voce delle vostre precarie condizioni di salute e, per quanto voi possiate dubitarne, sono profondamente addolorato per la vostra condizione e per la brutta situazione in cui presto si troverà vostra figlia Eirlys. La povera bimba non ha altro che voi al mondo e, quando non ci sarete più, rimarrò solo io.

Nonostante tutto, nonostante il dolore e gli avvenimenti che sono stati, lei rimane mia nipote e vi giuro che mi prenderò cura di lei e del suo futuro.

Anche per questo vi scrivo, voglio informarvi quale decisione ho preso per l'avvenire di vostra figlia. Eirlys è una donna di ben quindici inverni ormai e ritengo sia giunta l'ora per lei di maritarsi. Ho deciso di fidanzarla con mio figlio, Ivar Trevelyan. Vi ricorderete sicuramente di Ivar, lo avete visto nascere e giocare bambino per i corridoi del palazzo. Vi assicuro che è diventato un uomo vigoroso, è il capitano delle guardie del castello e, dopo il matrimonio, lo premierò con un titolo nobiliare.

Si sposeranno in giugno. Spero con tutto il cuore che quest'unione possa riappacificare la nostra famiglia e concedere pace al vostro animo bellicoso ...

Tara rammentò la reazione dell'ex regina Caitlin, il suo scatto d'ira, la sua incapacità di poter assicurare un degno futuro, il futuro degno di una principessa, a sua figlia.

Ivar Trevelyan era d'altronde un figlio illegittimo di re Meliodas. Era nato undici anni prima dell'inizio della guerra civile tra i due fratelli Tristan VII, marito di Caitlin, e Meliodas, il futuro re. Sua madre era stata una schiava danese così bella da spingere Meliodas a prenderla come sua amante ufficiale e a liberarla dal collare. La donna, nato il suo primo figlio, aveva voluto a tutti i costi chiamarlo come il famosissimo guerriero norreno Ivar Senz'ossa e Meliodas l'aveva accontenta. In seguito la ragazza era morta per febbri post-parto e il bambino era stato affidato prima alle cure della nonna, l'ex regina madre ormai defunta, e in seguito a quelle della fresca sposina Blaine d'Irlanda.

La dama rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora