Paris

382 43 18
                                    

Lauren,
Sono passati otto giorni dal mio arrivo a Madrid.
È stato il viaggio più brutto della mia vita, forse perché dopo aver incontrato te, i tuoi occhi, dopo aver udito la tua voce, la tua risata, la tua bellezza, non esiste altra cosa che superi tutto ciò.
La mia parte preferita di quel viaggio sei stata proprio tu.
La mattina del mio primo giorno trovai in una libreria una specie di quaderno in pelle nera, con una chiusura a calamita, e quando esso è chiuso la luna e il sole si baciano. Lo acquistai subito pensando a te ed è per questo che ti scrivo lettere che mai leggerai.
Ho ancora il tuo ciondolo in cristallo, quello che hai perso, ne ho fatto una collana. È sempre con me, lo stringo tra le mani quando sono in ansia, quando qualcosa mi preoccupa, mi sento improvvisamente meglio perché vedo te. Quel tuo modo di porti che fa mettere a proprio agio chi ti sta intorno, il tuo sorriso che trasmettere calma e serenità.
La verità? Mi manchi.
Non ti conoscono eppure mi manchi.
Non sono una persona affettuosa, odio gli abbracci, sono misantropa, odio tutto e tutti, ma pur di rivederti un'ultima volta e farmi stringere a te, verrei fino in capo al mondo.
Oggi inizia una nuova avventura: sono su un treno per Parigi. A minuti arrivo in stazione e il mio sogno è quello di vederti in agitazione mentre mi cerchi tra la folla. E poi io correrei verso di te e annegherei nei tuoi meravigliosi occhi verdi.
Come diamine fa una perfetta sconosciuta ad entrati dentro? Hai rubato il mio cuore. Hai lasciato un vuoto, mia dea.

      ***
È primo pomeriggio, le strade non sono molto affollate e i boati dei tuoni fanno rabbrividire la cubana. Non si prospetta una bella serata.
Cammina per un po', fino ritrovarsi davanti alla Torre Eiffel, uno dei suoi sogni. Sogna di trovare l'amore qui e di ritrovarsi sotto la pioggia a baciare qualcuno davanti al monumento, ma questo solo nei libri, no?
Si guarda intorno, fa un giro su sé stessa per una visione a 360 gradi. Guarda nuovamente la magnifica Torre, chiude per un momento gli occhi immaginando di essere lì con lei e poi li riapre con un sorriso sornione, mentre fa dei passi indietro.
Urta contro qualcuno. Entrambi spaventati si girano contemporaneamente e quando scopre chi è, per poco non scoppia a piangere. Il cuore pompa velocemente, le mani sudano, la gola si secca. Il panico più totale.
«Lauren» sussurra incredula
«Camila» sorride lei, stringendo il manico dell'ombrello «Vieni sotto, ti bagni» afferma riparandola dalla pioggia che inizia a farsi più forte
Le due si guardano a lungo negli occhi, proprio come la prima volta, leggendo l'anima dell'altra, perdendosi, poi, nei rispettivi sorrisi.
«Posso offrirti un caffè, Camila? »
«Molto volentieri»
Sotto l'ombrello, a braccetto, attraversano la strade e i vari incroci prima del bar, uno dei migliori della città.
Per Lauren sarà come minimo la quinta volta a Parigi. Ha sempre molto lavoro da svolgere qui, dove appunto vi è una delle sedi della casa editrice Morgado. Pure ora avrebbe molto da fare, aveva anche in mente di indurre una riunione, ma per Camila ogni cosa può aspettare.
Non ha fatto altro che pensare a lei ogni giorno, in qualsiasi momento. Sempre con la testa tra le nuvole, soprattutto quella volta, dopo tanto tempo, che ha avuto un rapporto sessuale con il marito, litigando di brutto. E proprio dopo la discussione, lei ha preso il primo volo per Parigi. Esattamente due giorni fa.

Con un leggero silenzio d'imbarazzo, aspettano le loro ordinazioni, ovvero un caffè amaro e un thè verde, che non tardano ad arrivare.
La grande studia la giovane cubana. Rispetto a otto giorni fa non aveva tutto questo nero sugli occhi, il rossetto bordeaux, il piercing al naso e al labbro e una giacca di pelle con le borchie appuntite. Non è più quel viso di porcellana, acqua e sapone, per il quale ha perso la testa.
«Allora Lauren, sei in vacanza o lavori?» chiede mentre aspetta che il caffè si raffreddi
«Diciamo entrambe le cose» sorride, girando il cucchiaino nella tazza del thè
«Un sorriso falso...» commenta a quella risposta «Qualcosa non va?
«No, tranquilla» taglia corto
«Mhh, problemi con tuo marito?»
Lauren chiude istintivamente gli occhi e passa una mano tra i capelli, sospirando, mentre Camila scruta ogni suo movimento.
«Sì, sono venuta qui dopo una brutta discussione per non affrontare un argomento. Patetica, no?»
«Abbastanza» alza un sopracciglio «Anzi di più. Credo che...» si inumidisce le labbra, guardandola dritta negli occhi «Ti serva una donna che sia al cento per cento una dea saffica»
«Mhh?» scuote la testa
«Ohh suvvia Lauren» ridacchia «Credi mi beva la parte della donna eterosessuale?»

Moondance ||CAMREN||Where stories live. Discover now