Capitolo 12

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New York era bella, anche dopo quella decina abbondante di anni. I grattacieli si ergevano alti contro il cielo e un certo loft a Brooklyn aveva nuovamente le luci accese. Magnus Bane era tornato.

Si trovava da solo in quella che era stata casa sua, intento a bere (indovinate un po') un bicchiere di vino. Lo stereo era acceso, dalle casse usciva la voce di un indefinito cantante popolare in quel periodo. La serata era fresca, le luci soffuse. Magnus era rilassato, si sentiva come una nave finalmente approdata al porto.

Con Melissa le cose sembravano andare bene, anche se la ragazza era dovuta rimanere a Roma per affari legati al suo lavoro. Gli mancava il suo profumo di lavanda e la sua risata, ma sarebbe rimasto negli Stati Uniti solo una settimana. Poteva farcela.

Izzy e Simon avevano avuto un bambino. Una bambina, per la precisione. Aveva i capelli castani scompigliati del padre e gli occhi neri della madre. Non si muoveva ancora dalla sua culla, ma Magnus era sicuro che sarebbe diventata una piccola trottola. Quello scricciolo dalle guance paffute e le tutine nere di chiamava Catarina. Sì, in onore della stregona dalla pelle blu. Quando lo aveva scoperto, Magnus si era scoperto a piangere commosso.

Ovviamente, Alexander gli aveva lasciato una lettera anche per questo avvenimento. Era bello, era come averlo ancora con sé. Lo faceva sorridere e stare bene.

"Per quando Izzy avrà un figlio".

"Magnus,
Il grande giorno è arrivato. Un nuovo uragano formato Lightwood è nato. Anche se il cognome non sarà quello, il sangue non può mentire. Se assomiglierà anche solo in parte alla madre, bisognerà mettersi ai ripari. E se il padre è Simon... che l'Angelo ci scampi.

Tornando seri, devo ammettere una cosa... spero che il padre sia lui. L'ho detto. Non credevo avrei mai pensato una cosa simile, ma è un bravo ragazzo. E non lascerà mai né il fianco di Izzy, né quello del figlio. Sarà un bravo padre, uno di quelli divertenti e comprensivi che ogni bambino vorrebbe. Ma credo sarà anche in grado di imporsi, se necessario.

Per quanto riguarda Izzy invece... sarà fantastica, se non avvelena il figlio con la sua cucina. Me la veda, mentre lo tiene in braccio e lo culla, vicina a una finestra dell'Istituto. Lo difenderà a costo della sua stessa vita, e gli insegnerà a tenere testa a chiunque. A non chinare mai la testa, a rompere le regole.

In quanto guai si metterà quel bambino! E lo zio Jace non aiuterà per niente. Sto male solo all'idea, il mal di testa è già in arrivo. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, vederlo crescere. L'Angelo non ha voluto fosse così.

Spero gli parleranno di me, dello zio Alec. Di quanto gli avrebbe voluto bene, di come magari sarebbe stato un po' noioso con questa sua fissazione di seguire le regole. Chissà cosa gli diranno. Avrà i capelli neri e gli occhi scuri della madre? Avrà di sicuro la sua forza e la sua determinazione. Un re o una regina, solo questo può nascere da Isabelle.

Scriverò una lettera così anche per Jace. Mi chiedo quale leggerai per prima. Penso Jace, con tutta la storia della perdita di memoria di Simon... ma non ci scommetterei troppo, Izzy è pazza. E quel ragazzo è pazzo di lei.

Tuo,
Alexander".

Spazio me
Buonasera!
Scusate il ritardo, ieri ero a un parco acquatico ed ero impegnata a ustionarmi completamente. Credo di stare per morire.
Va beh, se sopravvivo tornerò con un capitolo la prossima settimana, lel.
~Gy

P.S. mi ero dimenticata di scriverlo, ma l'idea per il capitolo (anche se leggermente modificata) è di Gazime25

"Dear Magnus..." |Malec|Where stories live. Discover now