Capitolo 6

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Magnus si trovava nel suo grande letto a baldacchino, appoggiato sopra un lenzuolo bianco. Bianco, insomma. Lo era quando lo stregone vi si era sdraiato sopra. Ora era tempestato da macchie rosse, come tanti piccoli rubini. Solo che non si trattava di pietre preziose, ma di sangue.

Magnus si lasciò sfuggire un lamento mente si toglieva la benda dal fianco, rivelando un lungo e profondo taglio. La pelle intorno era verdognola. Lo stregone imprecò, attribuendo al proprio padre un aggettivo per niente gentile. Va beh, tanto se lo meritava.

Dalle sue mani uscirono delle piccole scintille blu, che andarono ad accarezzare la ferita. Il verde si affievolì, ma solo in parte.

Lo sapeva, lo sapeva che non doveva farsi coinvolgere da quelle strampalate idee di Catarina. "È il momento di tornare ad aiutare i Nephilim, non puoi evitare le loro missioni per sempre. Dai, si tratta solo di un demone, sarà una passeggiata".

Certo, se non fosse stato che il mostro gli so era buttato immediatamente addosso, attirato dalla sua magia. Era stato ucciso velocemente, senza problemi. Ma ora Magnus aveva questa fastidiosa ferita verdognola e ci sarebbe voluta una settimana per guarire completamente. Aveva già preso una pozione, non era in pericolo di vita, ma era bloccato a letto. Altra imprecazione. Perché tutte a lui?

Aveva già trovato la lettera adatta all'occasione. Sorrise pensando al suo Alec che si sforzava di pensare a tutti i momenti in cui avrebbe avuto bisogno di lui.

Prese la busta in mano, senza potere evitare di ridacchiare divertito. "Per quando avrai lanciato talmente tante imprecazioni che se Raziel ti sentisse starebbe male".

"Buongiorno amore,
O forse è meglio dire malgiorno?

Visto il tema, immagino tu sia arrabbiato. O infastidito. O annoiato. Sei uno dall'imprecazione facile, sarà perché sei così melodrammatico. Però sei hai aperto la busta vuol dire che qualcosa è successo, no?

Tuo padre si sarà sentito le orecchie fischiare per ore, mentre barche di insulti navigavano verso di lui. Vorrei dire che mi dispiace, ma mentirei. Tuo padre fa davvero schifo.

Comunque, cosa è successo? Lo so che non puoi rispondermi. Fammi indovinare. Un cliente non ti ha pagato? La tua riserva di glitter è finita? Oppure... ti si ferito. No, non ho dimenticato il punto di domanda, so che è così. Ti conosco. Sei bloccato a letto, magari costretto a prendere qualche pozione mentre sei ricoperto da bende.

È il tipo di situazione che odi, il non riuscire a fare niente. Ti senti inutile, lontano dagli altri, isolato. Vorresti renderti utile, ma non puoi.

Però ora devi riposarti, sul serio. Lasciare stare tutto e pensare a te stesso. Chi potrai mai aiutare se starai male? E poi lo sai che se non guarisci bene Catarina ti obbliga ad andare da lei ogni giorno per farti controllare.

Ah, scusa per la prima parte della lettera. Non volevo farti sembrare una persona superficiale. Ma sai anche tu come puoi essere esagerato a volte...

Sai, spero non ti sia successo nulla di grave. E lo so che non sono lì con te, che non posso aiutarti, ma non sopporto l'idea di vederti ferito. Di pensarti ferito, in questo caso. Cerca di guarire, ok? Fallo per me. Ho bisogno di sapere che starai bene.

Tra poco devo uscire, vengo a casa tua. Mi hai detto che "dobbiamo assolutamente andare in quel nuovo negozio di trucchi che hanno aperto in centro". Io ti seguirò, come sempre. Ti vedo già, sai? Mentre sorridi beato tra gli scaffali, a volte cercando di fare provare quei prodotti colorati a me. Non ci riuscirai, mi dispiace. I trucchi sono troppo per me, anche se su di te sono fantastici.

Ecco, devo andare. Amore mio, cerca di guarire presto, mi raccomando.

Tuo,
Alec."

Spazio me

Buonasera a tutti!
Ho deciso di aggiornare ogni venerdì, senza eccezioni.
Spero che la storia continui a piacervi, io adoro scriverla.

Vi auguro, in ritardo, buone vacanze. Spero vi stiate divertendo, dopo tutti questi mesi di scuola ve lo meritate!

~Gy

"Dear Magnus..." |Malec|Where stories live. Discover now