Capitolo 2

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Era passato un mese, e Magnus continuava a rifiutare di uscire di casa. Aveva ricevuto qualche cliente, certo, ma solo il minimo necessario ad assicurarsi i soldi per andare avanti.

Le lettere erano ancora chiuse nella cassetta di metallo rosso in cui le aveva trovate. Era appoggiata sul tavolo, vicino a un bicchiere di acqua mezzo vuoto. Aveva passato notti insonni a fissare quel piccolo contenitore, incapace di aprirlo e rivelarne il contenuto. Ma non poteva andare avanti così.

Lo stregone sospirò pesantemente, poi si alzò in piedi. Si avvicinò al tavolo quasi trattenendo il respiro. "Ora o mai più", si disse. Afferrò la cassetta e la aprì di colpo, per poi vedere decine di buste colorate, ognuna con una scritta nella stessa calligrafia disordinata e un po' infantile che conosceva tanto bene.

Ne prese in mano qualcuna, sempre respirando lentamente. Per un attimo tu tentato di rimetterle a posto, o addirittura di bruciarle. Aveva fatto bene a prenderle, no? Sì, aveva fatto la cosa giusta. Era quello che Alexander avrebbe voluto. Un altro respiro profondo, poi si andò a sedere sulla poltrona verde acceso che si trovava in salotto.

Lesse alcune delle scritte sulle buste: "Per quando tornerai felice", "per quando penserai di non farcela", "per quando ti innamorerai", "per quando tornerai a ridere". E poi la vide. Era piccola, non tanto capiente, colorata di un giallino chiaro: "per quando ti sentirai bloccato". Era quella giusta. E poi era ora di iniziare a leggerle, no?

Aprì la busta: la lettera al suo interno era un po' spiegazzata e c'erano diverse cancellature, come se fosse stato difficile trovare le parole giuste.

Iniziò a leggere.

"Amore mio, ciao.
Spero che tu stia un po' meglio, anche se non ne sono sicuro. Non so quanto tempo sia passato, non so quante lettere tu abbia già letto.

È la terza che scrivo. Questa, intendo. Spero ti possa servire.

Sulla busta c'è scritto "per quando ti sentirai bloccato". È così, perciò? Non riesci più a uscire, ti stai isolando? Avevo paura che sarebbe accaduto, tanta.

Magnus, mio unico amore, cosa ti blocca? Lo so, io non ci sono più. Sono lontano, invisibile. E non so cosa sia successo alla mia anima, ma, ovunque si trovi, sta vegliando su di te. Non lascerà che niente ti ferisca, mai. Sarà come un guerriero, un angelo che ti protegge. Tu devi solo fidarti. Non ti ho abbandonato.

Ma devi fare anche tu la tua parte. Io ti seguirò sempre, passo dopo passo. Ma tu devi iniziare a compiere quei passi, sbloccarti. Tornare a vivere, a essere l'uomo allegro ed entusiasta che amo. Lo so che è ancora dentro di te, sepolto sotto strati e strati di dolore.

Sono sicuro che Jace e gli altri ti abbiano invitato a uscire. Dovete stare insieme, non lasciare che un dolore comunque vi separi. Siete le persone più forti che io conosca. Che io abbia mai conosciuto. Continuate a esserlo, anche senza di me.

Non ti sto dicendo di dimenticarmi, di dimenticarci. Ma solo di andare avanti, piano piano. Di ricordarmi, ricordare i nostri ricordi felici e i nostri ricordi tristi. Ma, allo stesso tempo, iniziare a fare qualche passo verso l'esterno. Esci, sentiti vivo anche per me. E io mi sentirò vivo insieme a te, come una parte della persona meravigliosa che sei e che sempre sarai.

Non so se esista una vita dopo la morte, non ne ho idea. Ma una cosa la so: se la mia anima è ancora da qualche parte, vuole che tu sia felice. Che tu torni in quel mondo che ci ha visto così felici insieme.

Perciò sii forte amore mio, e inizia a uscire. Non dico spesso, ma ogni tanto. Non ti punire isolandoti. Non importi un lutto così crudele. Non pensare che essere felice senza di me potrebbe essere un insulto alla mia memoria, perché vederti felice è tutto ciò che desidero.

Sorridi, e torna a vivere.

Tuo, Alexander."

Magnus si asciugò una lacrima solitaria mente riponeva la lettera nella busta. Con uno schiocco di dita fece apparire una scatola e la ripose al suo interno, con la delicatezza che avrebbe riservato a un bambino.

Dopodiché afferrò il telefono e fece il numero di Izzy. Aveva tante chiamate perse per cui doveva farsi perdonare.

Angolo me

Buongiorno (o buonasera) a chi sta leggendo questa fanfiction.
Non ho molto da dire in realtà. Spero che la storia vi piaccia, e sono pronta ad accettare qualsiasi critica costruttiva per migliorare il mio lavoro.
È da un anno che non scrivo e devo "sbloccarmi". Perciò se avete consigli, fatevi avanti.
Spero stiate bene e abbiate passato una bella giornata.
~Gy

"Dear Magnus..." |Malec|Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt