Un nuovo mondo

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Quando Sascha si riprese si portò una mano sugli occhi per cercare di recuperare la vista, gli sembrava di aver dormito per un anno intero dopo aver fatto un viaggio apparentemente infinito. Si guardò attorno e non riuscì a credere ai propri occhi, ogni cosa sembrava fatta con i blocchi di Minecraft, anche le texture erano identiche. Si avvicinò ad uno dei blocchi di micelio del terreno che saliva a formare una collinetta e provò a prenderlo, solo in quell'istante si accorse di avere addosso la stessa skin da power ranger rosso che usava nel gioco e la cosa lo sorprese parecchio.

«Hey! Ma che sta succedendo qui? Prechè ho la skin del mio Steve di Minecraft?» sapeva benissimo che nessuno avrebbe risposto e che avrebbe dovuto trovare delle risposte da solo ma non sapeva da dove iniziare e il fatto di trovarsi in un mondo completamente diverso iniziò a preoccuparlo parecchio.

Iniziando ad esplorare quel posto si rese conto di cose molto strane che non avevano nulla a che fare con il gioco vero e proprio: il micelio ricopriva ogni angolo di quel posto senza lasciar spazio a nessun altro tipo di bioma se non agli oceani la cui acqua aveva un color verde poco rassicurante, gli alberi erano veramente pochi e ognuno di questi era formato da diversi tipi di blocchi, infine la pietra che si riusciva a trovare in maggiore quantità in quel posto così strano e privo di senso era la più dura ossidiana che avesse mai trovato in un gioco.

Non calava mai la notte e il sole era sempre fisso nello stesso punto di quello che poteva sembrare un cielo giallastro e sempre interamente ricoperto di nuvole, non sembrava esistere alcuna forma di vita oltre a lui.

«Dove sono finito? Come faccio ad andarmene da qui?» provò ad aprire il menù di gioco come faceva ogni volta prima di abbandonare la partita ma la schermata era completamente vuota, non c'era nulla che gli permettesse di uscire o almeno salvare in qualche modo nel caso fosse morto. Iniziò ad urlare con tutta la voce che aveva in corpo per cercare di farsi sentire dai suoi amici che sperava fossero in quel gioco con lui.

«No, non può essere... qualcuno mi dica che tutto questo è un sogno, è tutto solamente un brutto incubo... un brutto, orribile e schifoso incubo.»

Passò molto tempo a cercare di conoscere quel posto e ad esplorarlo il più possibile, aveva camminato per parecchi chilometri e aveva deciso di sedersi per riposare un attimo, voleva capire come era finito in quel posto ma non trovava un senso logico a tutto quello che era successo, ricordava solo che aveva iniziato a registrare un video con i suoi amici, era entrato con loro nelle bedwars ma da quel momento in poi non ricordava più nulla, come se la sua memoria fosse stata cancellata o semplicemente qualcosa gli impedisse di ricordare, eppure aveva la sensazione che qualcuno lo avesse chiamato, una voce femminile che però non era familiare, non ricordava di averla mai sentita prima.

Decise di rimettersi in marcia sperando di svegliarsi, voleva riuscire a tornare a casa ma un colpo improvviso alla spalla e un dolore allucinante gli fecero capire che tutto quello che stava passando in quegli attimi era fin troppo reale. Un altro colpo alla schiena lo fece cadere a terra, si voltò per cercare di capire cosa fosse stato e finalmente vide un altro giocatore che brandiva una spada di legno e che stava per colpirlo nuovamente.

«Hey! Fermati! Non farlo!» cercò di indietreggiare il più velocemente possibile per schivare i suoi attacchi «Fermo! Non sono un mob! Sono un giocatore come te!» ma sembrava che non lo stesse ascoltando e quando riuscì finalmente a rimettersi in piedi cercò di fermare la spada con le mani. «Smettila di attaccarmi! Sono in questo gioco proprio come te! E come te voglio cercare di uscire da qui!»

«Aspetta... io mi ricordo di te...» il ragazzo comparso dal nulla abbassò la spada lungo il fianco continuando a guardarlo per cercare di ricordarsi meglio di lui «Anche tu eri nelle Bedwars, eri nel team verde!» Sascha lo guardò cercando di ricordarsi a chi potesse appartenere quella skin ma non gli tornava nessun ricordo.

«Ci conosciamo?»

«No, ma stavamo giocando la stessa partita, io ero nel team rosso.»

«E come siamo finiti in questo posto?»

«Non ne ho idea, ma sei il primo che incontro da quando mi sono trovato qui, io sono Shizor72.»

«Io sono Anima, ti va se troviamo assieme un modo per uscire da qui?»

«Ci puoi contare, intanto prendi questa, non si può mai sapere chi ci troviamo davanti.» e detto così passò una spada di legno anche ad Anima che subito gli chiese come avesse fatto poiché non era riuscito nemmeno a fare un crafting table. L'altro giocatore gli spiegò che non tutti i trucchi erano funzionanti in quel gioco, e tanti non li ricordava nemmeno non avendo accesso ai dati che aveva salvato sul proprio computer, ma quello per un tavolo da lavoro lo ricordava più che bene e si era sorpreso che funzionasse senza problemi anche in quel mondo.

Ora che aveva trovato qualcuno con cui esplorare quel posto Sascha si sentiva un po' più sicuro di sé stesso anche se la paura e lo sconforto non lo avevano abbandonato del tutto. Avevano provato a salire sopra un pillar molto alto per cercare di vedere come fossero i biomi attorno a loro ma notarono che erano tutti uguali, non c'era alcuna differenza tra un posto e l'altro. Decisero di continuare la ricerca sperando di incontrare qualche altro giocatore che magari sapesse anche come poter uscire da lì o solo come avevano fatto ad arrivare in quel posto.

Shizor72 stava per perdere le speranze perché quello non era il gioco che conosceva, iniziava già a sentire la mancanza della sua famiglia e stava dando di matto in quella strana situazione, voleva tornare a casa a tutti i costi.

Sascha in minecraftKde žijí příběhy. Začni objevovat