ii. gate nine

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Ed eccoci lì, schierati tutti e quattro uno accanto all'altro.
Aaron, Grace, Drey e io.
Guardavamo gli aerei decollare e atterrare, in attesa che qualcuno annunciasse il volo Milano-Londra, al Gate 9.
Eravamo sperduti tra un via vai di gente, dove mai ci saremmo immaginati un anno fa, ma noi eravamo fatti cosi, eravamo imprevedibili.

Chi non lo è?
Viviamo per le nuove esperienze, per scoprire, per il dolore e la passione allo stesso momento e nello stesso luogo.
Viviamo e sopravviviamo, ma c'e differenza; cosa significa vivere per me? Vivere è lasciarsi andare, è una serie di emozioni senza senso proiettate una dopo l'altra che arrivano al cuore, alla mente, come colpi di arma da fuoco.
Vivere è naturale, è come un puzzle, una composizione di azioni, amicizie, amore, baci, litigi, sesso, battibecchi.
Vivere è arte.
Sopravvivere è necessario.

Comunque, i miei pensieri vennero brutalmente interrotti dall'annuncio del volo. Ci alzammo dalle sedie e salutammo i genitori con le lacrime agli occhi, o almeno per me fu esattamente cosi.
«Vi voglio bene, ci rivedremo presto.» dissi loro abbracciandoli.
«Ah e ricordatevi di-» iniziai ma fui bloccata.
«Di spedirti foto nostre e di Connor, di portarlo a spasso ogni giorno e alla domenica al parco, di dargli da mangiare e farlo giocare» continuò mia mamma tutto d'un fiato e ridemmo con gli occhi lucidi.
«Ci penso io, in qualità di fratello maggiore, a badare ad Ale!» aggiunse Aaron. «Oh caro, sarò io a controllare te! E poi fratello maggiore..? Mi sono persa qualche passaggio della nostra vita? Essere un gemello nato pochi secondi prima di me ti rende automaticamente maggiore?» feci scherzando.

[ ... ]

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@aaronlooke: goodmornig london!🎡

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@gracemont: ohiohi che figone!

@alexislooke: ph fantastica: me
obviously <3

@aaronlooke: certo @gracemont
@aaronlooke: strepitosa sorellina @aalexislooke

@queendrey: comunque hai
il ciuffo spettinato

@aaronlooke: si ma sono
bello lo stesso!

@alexislooke: si modesto il ragazzo!

[ ... ]

«Dobbiamo presentarci davanti all'istituto alle 16, puntuali!» disse Drey leggendo l'email inviata dal College, bene, questo significava che avevamo un bel po' di tempo per fare delle fotografie e visitare questa maestosa città.

Trascorremmo la mattinata girovagando e perdendoci per alcune viuzze, poi pranzammo e visitammo Harrods, nonché il più grande magazzino che io abbia mai visto!
In seguito chiamammo un taxi che ci portò dal centro alla periferia, dove si trivava il College di Beacon Hills.

«Eccoci arrivati e buon inizio!» esclamò sorridente l'autista, augurai lui una buona giornata e, pagando, scendemmo dall'auto avviandoci davanti all'entrata.

Feci un respiro profondo.
Stavo provando qualcosa di nuovo, era normale essere un po' ansiosi, no?

Mh, si, come quando sei al parco divertimenti, vuoi salire sulla giostra più alta e ti metti in fila, l'ansia sale e la mente viene persuasa da mille paranoie ma hai l'adrenalina nel corpo e non vedi l'ora di scaricare tutto, tutta la tua tensione, la tua gioia e la tua rabbia in quella discesa.
Poi arrivi alla fine della giostra, ti volti, la guardi, e capisci di avere superato l'ansia che avevi inizialmente, hai superato un ostacolo che pareva cosi grande.
E ti senti felice, ma anche fiera di te stessa.

Ecco; a fine anno, io speravo di arrivarci tutta intera e speravo anche di sentirmi fiera di essere a BH, non sentendo più il peso che mi opprimeva e mi faceva tanto dubitare.

Guardai Aaron cercando la sua approvazione, lui annuì per rassicurarmi lievemente, così, mi decisi a fare il primo passo e, sotto lo sguardo degli alunni più grandi, ci dirigemmo in presidenza.

Bussammo.

«Avanti!» disse una voce profonda, calda, Grace aprii la porta e notanmo un ragazzo seduto davanti al preside, probabilmente stavano discutendo di quakcosa d'importante.
«Oh, siete i ragazzi nuovi giusto?» continuò lui sorridendo amichevolmente, ma si sa, i presidi non sono mai amichevoli infondo.
«Si, salve, ci scusi per l'interruzione, vedo che è impegnato quindi possiamo aspettare qua fuori» risposi facendo da portavoce con tono più diligente e cordiale possibile.

Il ragazzo dai capeli bruni si girò verso di noi, rivolgendocinun meraviglioso sorriso accogliente.

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  spazio autrice
ecco il secondo capitolo, non è molto intrigante o appassionate, ma vi giuro che tutto sommato la storia lo è; lool

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Where stories live. Discover now