Campo Minato

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Jim non riuscì a credere alle proprie orecchie. Francine... innamorata di lui?
-Fra...Franky, tu... da quando?-  quella fu la prima domanda che al ragazzo venne spontaneo chiedere. -Da quando sono entrata in quella classe, mi sono seduta accanto a te e tu mi hai chiesto di essere la tua migliore amica...- rispose lei, singhiozzando.
Per il castano fu ancora peggio. Insomma... sei anni! Sei anni in cui lei non gli aveva detto niente, continuando a nascondere e fingere.
-Perché... perché non me l'hai detto prima? Per quanto pensavi di continuare a nasconderlo a tutti?- il tono di Jim si fece più duro di prima, essendosi appena ripreso dallo shock iniziale.
La ragazza gli rispose, con una nota di amarezza nella voce -Dio, sei così... STUPIDO, Jim!-.
-E perché sarei stupido? Sentiamo!- ribatté lui, incrociando le braccia al petto.
-Proprio non capisci? Non l'ho affatto nascosto a tutti!- la voce di Francine si fece sempre più incrinata -Ti sei scordato di tutte le volte che qualcuno ci ha chiesto se stavamo insieme o se eravamo innamorati? Di tutte le volte in cui qualcuno ci ha detto che sembravamo ben più di semplici migliori amici? Di tutte le volte in cui io ho risposto che ti vedevo come un semplice amico? Era perché volevo che fossi tu il primo a rendersene conto, che fossi tu a fare la prima mossa. Ma a quanto pare ho fallito clamorosamente. Tua madre, mia madre, i professori, il dottor Doppler, il Capitano Amelia, B.E.N., Morph, l'intera ciurma, Silver... se ne sono accorti tutti, tranne te!-.
Jim tentò di ribattere, ma si ritrovò a fare scena muta per almeno un minuto. Francine non aveva tutti i torti. Non avrebbe mai avuto l'umiltà necessaria per dirlo ad alta voce, ma in quel momento si sentì irrimediabilmente un gigantesco cretino.
Dopo un po' sibilò, deciso a voler avere l'ultima parola -Incredibile... proprio adesso che stavo cominciando a superare la cosa... scopro che hai di nuovo mentito. Non solo a me, addirittura a tutti quanti! Ci si deve sentire davvero in colpa, non è così?-.
Per Francine quello fu veramente troppo -BEH, ALLORA DOVRESTI IMPARARE A VALUTARE MEGLIO LE PERSONE CON CUI FAI AMICIZIA, LO SAI???-. -Questa è la prima cosa intelligente che tu abbia mai detto in questo viaggio. E ora spostati da quella dannatissima porta prima che la scardini con te attaccata sopra.- rispose il ragazzo, pacato.
-Potresti mantenere il tuo stupido orgoglio da parte per una volta nella tua vita???- abbaiò Francine, con il volto pesantemente rigato dalle lacrime. -LEVATI DI MEZZO!- Jim giocò la sua ultima carta tirando alla ragazza un calcio nello stinco e approfittando del suo attimo di debolezza per scaraventarla a terra -Io a quella spedizione ci vado. Fine della storia.-.
Questa batté la fronte contro il pavimento, aprendosi un graffio nella parte sinistra del volto. Nonostante il gigantesco groppo in gola, trovò il fiato per urlare addosso al ragazzo un'ultima frase -VA BENE!!! MA POI NON TI LAMENTARE SE TI RITROVI A TRE METRI SOTTOTERRA IN UNA CASSA DA MORTO!!!-.
-Sta' lontano da me.- sibilò il ragazzo, sbattendo la porta e lasciando quella che ormai ERA la sua migliore amica dentro la stanza, stesa per terra.
E così tutto quello che Francine poté fare fu appoggiare la fronte sul legno, ricominciando a piangere.
Il sedicenne si diresse a passi lunghi verso il capitano. Silver aveva una faccia confusa e preoccupata, avendo sentito solo in parte quello che i due si erano detti.
-Silver... voglio andare a quella spedizione.- Jim gonfiò il petto, raddrizzò la schiena e guardò il cyborg dritto negli occhi. Questi stava per dire qualcosa, quando si udì anche il rumore di una porta sbattuta.
Neanche cinque secondi dopo, pure Francine si avvicinò a loro, con gli occhi ancora molto gonfi per il pianto che si era appena fatta.
-Vengo anch'io, papà. Se cercherai di fermarmi, vorrà dire che mi infilerò sulla barca.-.
Jim la guardò con uno sguardo di pura rabbia. Silver, d'altro canto, capì che ormai non poteva più fare niente per fermare la figlia, quindi sospirò, si coprì il volto con la mano ancora sana e mugugnò -E va bene. Puoi venire con noi.-.
Neanche cinque minuti dopo, il Gruppo A si ritrovò su una delle scialuppe della nave, a tutta birra verso il pianeta ancora inesplorato.
Francine aveva cercato un posto il più lontano possibile da Jim e da Silver, finendo a sedersi tra Kelley e Vance.
Invece il capitano e il ragazzo erano seduti vicini, proprio di fronte a lei. Sembrava veramente sconvolta, guardandosi i piedi con le braccia incrociate.
-Jimbo...- cominciò a sussurrare Silver -Mi puoi dire che è successo? Sembra che un gigantesco verme zaraliano le abbia distrutto la casa!-. Il ragazzo guardò meglio la castana, poi sospirò e si seppellì la fronte in un palmo della mano -Temo di essere io ad averla ridotta così... abbiamo litigato e penso che ora non voglia più avere contatti con me. Non che per me sia diverso...-.
L'uomo ci rimase veramente male. Quei due insieme erano davvero fenomenali, con un'energia e una gioia di vivere che avrebbero potuto far sorridere anche il pirata più duro di cuore dell'intera galassia -Oh... e... ha detto qualcosa in particolare? Qualcosa di sconvolgente o di poco opportuno?-. Il giovane si rese conto di non sentirsela a parlare dell'accaduto con lui per non sentirsi ancora più scemo di prima e liquidò tutto con un -Non mi va di parlarne.-.
Silver era decisamente incuriosito, e ansioso di sapere cosa turbasse tanto la sua bambina e il suo caro Jimbo, ma preferì mantenere la privacy del ragazzo.
Arrivarono sul pianeta in una decina di minuti, scendendo nel posto che valutarono come il più sicuro.
Lì il cyborg comunicò la seconda fase del suo piano -Molto bene, ciurma. Adesso ci divideremo a coppie per esplorare meglio il pianeta e avere maggiori probabilità di sopravvivenza nel caso una delle trappole si riveli particolarmente pericolosa. I membri delle coppie dovranno proteggersi l'un l'altro e non abbandonarsi per nessun motivo. Mi avete capito?-. Dopo aver ottenuto come risposta dei cenni con la testa dalla maggior parte della ciurma, proseguì con la divisione delle coppie -Kelley, tu vai con Hammond. Vance, tu vai con Brown. Floyd, tu vai con Wiggins. Silver, tu vai con Hawkins. Io andrò con Wells.-.
-Aspetta, puoi ripetere la penultima coppia? Sono convinta di non aver sentito bene...- cominciò a protestare Francine, prima di venire interrotta dal padre -Invece hai sentito benissimo, Silver. E ora andate. E prima di separarci voglio che sappiate che per me è stato un onore solcare la galassia con voi.-. E detto questo tutti si avviarono per la loro strada.
Fatta eccezione per Francine e Jim.
-Se sopravviviamo a questa missione giuro che lo ammazzo...- si lamentò la ragazza, accorgendosi che il coetaneo si era già avviato lasciandosela alle spalle.
-Jim! JIM! ASPETTA!- gridò lei, correndogli dietro tentando di raggiungerlo. Lui, al sentire la sua voce, si fermò e voltò lievemente il viso verso di lei, borbottando -Hai sentito cos'ha detto Silver. I compagni di coppia non si devono allontanare l'uno dall'altro, purtroppo.- e pose una certa amarezza sulla parola "purtroppo", per poi concludere -Quindi farai meglio ad accelerare il passo se non vuoi restare indietro.- e detto questo ricominciò a camminare.
Francine alzò gli occhi al cielo -D'accordo, "Militare Migliore della Galassia", arrivo!- mugugnò, per poi sospirare e mormorare, con tono mortificato -È tutta colpa mia...-. -Se sei lenta? Hai ragione, è colpa tua. E ora muoviti.- ribatté lui, acido.
-Non intendevo questo. SAI che non intendevo questo, Jim.- disse lei, mettendosi all'improvviso di fronte a lui -E ti chiedo scusa. Per tutto.-.
Il ragazzo si bloccò, cambiando gradualmente espressione da infuriato a pacato. -Continua.- esortò poi, guardandola negli occhi. L'amica sospirò, si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e cominciò -Ti chiedo scusa per essere scappata ed essermi intrufolata sulla nave travestita da maschio senza dirti niente, ti chiedo scusa per averti mentito su chi fosse mio padre, ti chiedo scusa per esserti preoccupato per me in una battaglia in cui non dovevo ficcarmi e...- parve esitare, ma poi concluse prendendo un gran respiro -E ti chiedo scusa per non averti mai detto che sono innamorata di te.-.
Jim adesso sembrava imbarazzato e lusingato allo stesso tempo -E... dimmi... solo per curiosità... cos'è di preciso che ti ha fatto innamorare di me? Più che altro per il fatto che a nessuna delle ragazze della nostra età sono mai piaciuto, era per capire cosa mi rendesse diverso dagli altri ragazzi...-.
-Proprio il fatto che tu fossi diverso dagli altri ragazzi, in verità.- confessò Francine -Insomma, sei molto più intelligente, molto più sveglio, molto più divertente... molto più BELLO degli altri ragazzi...- la ragazza arrossì di brutto, trascinando anche Jim con lei che si mise una mano dietro la nuca.
A questo punto lui si avvicinò un pochino a lei e le mise entrambe le mani sulle spalle. -Jim...- -Franky, grazie per avermelo detto, davvero...- -Jim, abbassati.-.
Il castano rimase di sasso a quell'ultima richiesta -Come, scusa?-. -ABBASSATI!!!- gridò lei, prendendolo per le spalle e spingendolo a terra, abbassandosi a sua volta. In meno di un secondo si sentì un forte boato e, quando i due si alzarono, videro che una delle palme che prima si ergevano di fronte a loro era ridotta ad un ceppo bruciacchiato. Doveva essere stata colpita da un cannone.
-WOAH!- esclamò Jim, con il cuore che batteva all'impazzata. -È una trappola!- gridò Franky -Dobbiamo spostarci da qui!-.
Dopo neanche due minuti, a tutta la ciurma venne inviata una registrazione di Silver, che preoccupatissimo diceva "Ragazzi, è scoppiato il pandemonio! Sembra che le trappole si siano avviate tutte in una specie di reazione a catena! Se avete individuato un posto con trappole già disattivate state lì finché non si calma la situazione! Poi appena potete ritornate al punto d'incontro, chiaro?-.
E così i ragazzi iniziarono a correre. Erano terrorizzati e la stanchezza stava per farla da padrone, ma non smisero. Ad un certo punto, però, incapparono in una trappola infuocata che per poco non travolse Jim, obbligandoli a scegliere strade diverse in cui scappare. Francine avrebbe tanto voluto tornare indietro e raggiungerlo, ma preferì aspettare di reincontrarlo al punto d'incontro.
Dopo una corsa a perdifiato, la ragazza arrivò al luogo prestabilito, paonazza e ansimante, e cadde a bocconi sulla sabbia.
Dopo almeno un quarto d'ora, anche gli altri membri erano arrivati. Alcuni erano malconci, altri avevano lividi o scottature, alcuni persino delle bolle. Il danno più grave era la gamba saltata di Kelley, che raccontò di essere incappato in una mina antiuomo che gli era costata la gamba. Hammond lo aveva salvato dal dissanguamento legandogli la sua bandana sulla zona colpita per bloccare l'emorragia e caricandoselo sulla spalla, portandolo in salvo.
-Molto bene.- Silver si apprestò a fare l'appello -Silver, check. Vance, check. Hammond, check. Brown, check. Kelley, check. Floyd, check. Wiggins, check. Wells, check. Hawkins... Hawkins...-.
-JIM!- iniziò ad urlare Francine, rizzatasi in piedi come se fosse stata appena fulminata -ABBIAMO PERSO JIM!-.
-Stai tranquilla, piccola. È più vispo di una vespa arturiana quel ragazzo, e poi la maggior parte delle trappole dovrebbe essere già disattivata.- tentò di tranquillizzarla Hammond, non ottenendo l'effetto desiderato. -VADO A CERCARLO.- urlò la ragazza, iniziando a correre verso il punto da cui era arrivata.
-NO, FERMA!- qualcosa le strinse il braccio, impedendole di andare oltre. Voltandosi, lei capì cosa, o meglio CHI, le stava impedendo di proseguire: Silver. Questi la guardava con uno sguardo che trasudava qualcosa che la figlia avrebbe definito come tristezza, ansia, preoccupazione e disperazione in un colpo solo. Uno sguardo che diceva chiaramente "Non posso perdere anche te".
Ma lei doveva assolutamente sapere se Jim stava bene. Sarebbe potuta morire, se gli fosse successo qualcosa. Così si liberò dalla presa con uno strattone, lanciò un ultimo sguardo al padre e si voltò a correre, cercando di trattenere le lacrime.
Per Jim sembrava tutto tranquillo. Dopo che Francine aveva preso un'altra strada si era piuttosto perso. In quel momento si trovava in un boschetto abbastanza lontano dalla strada principale. Strani arbusti, alberi e fiori crescevano ovunque. Ovvio, non aveva abbassato la guardia sulle trappole. Ma dal silenzio sembrava che si fossero disattivate tutte.
-Chissà se adesso potrei tornare...- pensò, tra sé e sé -A quest'ora saranno tutti al punto di ritrovo, chissà se si stanno chiedendo che fine ho fatto...-.
-JIM!!!-.
Il ragazzo sobbalzò, al sentire una voce femminile che lo chiamava. Una voce che lui conosceva bene. -FRANKY???- gridò, cercando di individuarla spostando velocemente gli occhi tra la vegetazione.
-JIM!!!- all'improvviso la chioma spettinata della ragazza fece capolino da un cespuglio di fiori blu, fino a trasformarsi nella sua figura completa, impegnata in una corsa.
-FRANKY, ECCOTI QUA! Ero preoccupatissimo! Adesso andiamo insieme fino al punto di ritrovo...- esclamò lui, su di giri. Ma la ragazza non la smetteva di correre. Perché non la smetteva di correre???
-Franky, tutto bene?- chiese, preoccupatissimo.
-JIM, ATTENTO!!!-.
Di lì in poi fu questione di secondi. La ragazza che gli saltava addosso, una spinta di lato, una caduta di faccia sulla sabbia e un rumore fortissimo, talmente forte da offuscargli l'udito.
BANG.

Ci Sono Anch'IoWhere stories live. Discover now