Ci Sono Anch'Io

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I tre giorni previsti non si rivelarono la misura giusta per il termine del viaggio. A dire il vero di giorni ce ne misero cinque.
Nel frattempo tutto andava alla normalità. Jim timonava la nave, Silver dava ordini e cucinava e Francine puliva. Anzi, a volte faceva anche di più. Quando pensava che pulire fosse troppo avvilente aiutava persino ad assicurare le cime e ad ammainare le vele.
Sia il ragazzo che il cyborg si chiedevano dove avesse imparato a fare tutta quella roba. Jim ipotizzò che avesse in parte imparato ad ammainare le vele allenandosi con il suo surf, ma entrambi non avevano potuto fare a meno di notare che la ragazza possedeva molta più forza di quanta ne dimostrasse. Non solo fisica, ma anche di carattere.
E non solo loro se n'erano accorti, ma pure tutti gli altri marinai.
Nessuno la prendeva più in giro, nessuno la picchiava o la stuzzicava, alcuni si offrivano anche di fare il mozzo al suo posto, per non stancarla troppo. Ma lei no, lei seguì la sua filosofia "mi sono firmata come mozzo e adesso faccio il mozzo" per tutto il resto del viaggio.
Ormai stava simpatica a un buon 90% della ciurma. Nel tempo libero scherzavano, chiacchieravano, discutevano di nodi e punti di ancoraggio e si sfidavano in discipline che a noi lettori potrebbero parere di tutto tranne che femminili.
Una sera a cena a Jim scappò involontariamente un rutto abbastanza potente. -Jimbo, trattieniti, per tutti i fulmini! Non vedi che c'è una ragazza di fronte a te?- lo rimproverò Silver, indicando la figlia, che nel frattempo era scoppiata a ridere, con una mano. Ma entrambi furono travolti dall'imbarazzo quando per tutta risposta questa ne fece uno ancora più madornale. -Papà, tra tutti gli aggettivi che si potrebbero usare per descrivermi, "ragazza" è quello meno adatto!- sghignazzò poi Francine, pulendosi la bocca con il tovagliolo.
Ecco, diciamo che il divertimento non mancò affatto su quella nave.
Lo scontro con la ciurma del capitano Quelch fu l'unico inghippo in tutta la traversata, lasciando così ai pirati tempo a sufficienza per cantare canzoni popolari, filastrocche e canzonacce per tutti i gusti.
Dopo la settantesima volta che l'intero equipaggio cantò "Quindici uomini sulla cassa del morto", una sera uno di loro suggerì che ognuno nella ciurma insegnasse agli altri una canzone tipica del loro pianeta o che significasse qualcosa per loro, così che anche gli altri la potessero cantare. Un alieno con le fattezze di uno squalo martello aveva pure portato la sua chitarra, in modo che ci fosse anche un po' di accompagnamento musicale dietro.
E a quel punto passarono quasi una sera intera a cantare, Jim e Franky compresi. Solo Silver non c'era, essendosi trattenuto in cucina per ultimare quella che sarebbe stata la loro cena.
Il ragazzo si scoprì essere davvero intonato e avere una voce stupenda, ma pure lui rimase alquanto sorpreso dalla bravura di Francine. Non ebbe occasione di sentire molto, essendo le loro voci sovrastate da quelle dell'equipaggio.
Ad un certo punto, però, esaurirono il repertorio. -Ok, qualcuno ha qualche suggerimento?- incitò l'alieno-squalo, che di nome faceva Armin Kelley.
Francine a dire il vero ce l'avrebbe avuta un'idea. Però era insicura, finora si erano intonate solo vecchie canzoni e ballate marinaresche, e quella che aveva in mente lei non era proprio una di quel genere.
-Franky, tu non ne hai ancora proposta nessuna, vero?- la incitò Jim. Lei gli rispose con un piccolo "No...", una gomitata e un voltafaccia, imbarazzata. Pure gli altri pirati presero a incoraggiarla -Andiamo, Francine, manchi solo tu!- -Coraggio, Miss Silver, non mordiamo mica!- -Su, su, con una così bella voce!-.
Pure Silver, che proprio in quel momento aveva finito di cucinare, si avviò verso la stanza in cui erano per vedere cosa stesse succedendo. -Beh... okay, allora.... Ci Sono Anch'Io la sapete?- la ragazza propose la canzone che aveva in mente, ancora un po' imbarazzata.
Il capitano, che proprio in quel momento era entrato nella stanza, non riuscì a trattenere un grosso sorriso. -Io la so!- -Anche io!- -Io pure!- acconsentirono alcuni pirati.
-Anche io la conosco.- ammise Silver, facendo voltare tutti i pirati che non si erano accorti della sua presenza verso di lui, Francine compresa. Lei, d'altro canto, rispose al padre con un altro sorriso e commentò -Chissà mai chi me l'ha fatta sentire la prima volta...-.
Il loro veloce scambio di sorrisi fu interrotto dalla voce di Kelley -Io dovrei sapere le parole ma gli accordi non mi ricordo proprio quali sono...-. -Oh, non è un problema! Posso suonarla io se volete!- Francine gli prese garbatamente la chitarra dalle mani, attirando lo sguardo attonito di Jim -Franky... tu sai suonare???-. -Già, Musica era l'unica materia all'Istituto che mi piaceva, molto meglio di Portamento e Bon Ton...- ammise l'amica, accordando lo strumento un po' meglio e schiarendosi la gola -Tutti pronti?-.
Al sì, iniziarono tutti a cantare in coro -Io di risposte non ne ho, mai avute e mai ne avrò, di domande ne ho quante ne vuoi.-. Pure Silver si sedette accanto alla figlia cominciando a cantare, felicissimo.
Quella era la canzone che aveva sempre cantato a Francine come ninnananna, per quel breve periodo che era stato con lei e Abigail. Insieme all'ologramma per spiegare alla figlia il perché della sua assenza, l'uomo aveva anche lasciato una registrazione sua mentre la cantava, dato il fatto che se la moglie provava a cantarla la bambina iniziava a piangere ininterrottamente.
Era sempre rimasta la canzone preferita di Francine, che ne comprendeva sempre di più il significato man mano che cresceva.
-Perciò io la seguo e adesso so che io la raggiungerò, perché al mondo ci sono anch'io!- tutti finirono di cantare e Francine finì di suonare la chitarra, venendo circondata dagli applausi e dall'abbraccio del padre. Pure Morph assunse la forma di un paio di mani impegnate in un applauso.
E così andarono tutti a dormire col sorriso sulle labbra. Umore che però non ebbe una durata molto elevata, purtroppo.
Jim si svegliò di soprassalto, con la faccia schiaffata sul pavimento di legno. -Ehi, ma che diavolo...- sbraitò, massaggiandosi il naso dolorante. -C'è stato uno scossone, non sei l'unico ad essere caduto dall'amaca, Jim.- lo avvisò Francine, con i capelli tutti scombinati. -Caduto dall'amaca!- ripeté Morph, prendendo la forma di Jim che cadeva di faccia dalla branda.
-Ciurma, in piedi! Siamo arrivati! Siamo appena entrati nell'atmosfera del pianeta, ma c'è un problema! Preparatevi e venite in mensa, così vi spiego bene il mio piano!- Silver, già vestito di tutto punto, si affacciò per un secondo all'entrata della camera per poi uscirne.
Appena tutti si furono preparati e riuniti nel posto stabilito, Silver comunicò loro la terribile notizia -Questo è un campo minato, ragazzi. Trappole ovunque. Arrivare al tesoro sarà una vera faticaccia.-. Tutti i marinai emisero versi di disappunto, Morph e i due ragazzi compresi. -Quindi qua entra in gioco il mio piano: io propongo di formare una squadra di esplorazione che vada a disattivare tutte, e dico TUTTE le trappole presenti su questo pianeta, un secondo gruppo poi penetrerà nel luogo in cui è nascosto il tesoro, facendosi poi aiutare dal primo gruppo a caricarlo sulla nave. Avete capito tutti?-.
Alcuni pirati si dimostrarono altamente riluttanti, compresa Francine -No! Papà, questa è una follia! Non sai quante trappole ci sono, perderesti membri dell'equipaggio per nien...- -Beh, se hai qualche altra idea accomodati!- Silver rimase in silenzio per almeno due minuti, seguito da tutto il resto della ciurma. Visto che la figlia rimase in silenzio, proseguì -Molto bene. Allora! Chi di voi cani rognosi se la sente di andare nella squadra di esplorazione?-.
Silenzio totale. Dopo un po' alcuni tra l'equipaggio alzarono le mani. Non ci furono grandi reazioni tra i membri rimanenti.
Lo shock più grande, però, si ebbe quando a parlare fu Jim -Verrò anch'io.-.
Tutta la ciurma si scatenò in un'ondata di disapprovazione -No, lui no!- -È solo un ragazzo!- -Ha tutta la vita davanti!-.
-Jim...- Silver lo guardò, con sguardo carico d'apprensione -Sei veramente sicuro di voler andare?-. -No che non è sicuro!!!- gridò Francine, indignata. -Franky, che cos'hai?- le chiese Jim, preoccupato. Lei lo ignorò e continuò -Lui non viene! Vengo io piuttosto!-. -Non pensarci nemmeno, signorinella.- fu la risposta del padre, che poi proseguì -Jimbo, davvero. Entra nella seconda squadra, sarà molto più sicuro per te...-. -No. Io voglio entrare nella prima e darvi una mano, punto. Allora, entro o no?- insistette il castano, cocciuto.
Eh no. Per la ragazza quello era veramente troppo. -Scusateci...- disse, prendendo Jim per un braccio e trascinandolo fino alla cambusa per poi chiudere la porta.
-Insomma, Franky, si può sapere cosa ti prende?- sbraitò il ragazzo, leggermente irritato. -Non ti lascerò andare a quella spedizione, Jim. Mai.- fu la risposta, detta con il tono più serio che Francine avesse mai avuto.
-Perché? Senza quella spedizione non ci sarebbe altro modo per recuperare il tesoro! È per quello che siamo qui!- ribatté il ragazzo, decisamente scioccato dal comportamento della ragazza.
-E da quando ti importa del tesoro?- lo rimproverò lei, inviperita.
Anche Morph era entrato con loro, guardandoli entrambi con sguardo spaventato.
-Ma infatti non mi interessa il tesoro! Dico solo che... come posso fare a far parte dell'Accademia Interstellare e diventare un bravo marine se non riesco neanche a superare un pianeta come questo?- rispose Jim, con una punta di insicurezza nella voce. -Oh, è questo che conta per te? Farti ammazzare solo per far vedere che hai una buona istruzione? Gran bel piano, davvero...- Francine stava davvero incominciando a innervosirsi.
-Andiamo, Franky! Non essere pessimista, neanche è detto che sia così pericoloso!- rispose il castano, incrociando le braccia al petto.
-Ma hai ascoltato quello che ha detto Silver??? Lì sopra è pieno di trappole nascoste chissà dove! Non sai dove sono e non sai cosa fanno, è impossibile sopravvivere! Guarda che non puoi scampartela questa volta.- Franky neanche più si preoccupava di moderare il tono della voce.
-Ah sì? Beh, allora sai che c'è? Se devo morire per fare in modo che questo pianeta venga scoperto, così sia! E ora lasciami andare!- il ragazzo a quel punto si arrabbiò veramente e cercò di spostare la ragazza dalla porta con uno spintone.
Lei però lo prese per un braccio -James Pleiades Hawkins, non ti riconosco più!!!-.
Per Jim fu la goccia che fece traboccare il vaso -Beh, potrei dire lo stesso di te, Francine Lauren Silver! Sai, pensavo che la mia migliore amica in tutto l'universo non mi avrebbe mai voltato le spalle e invece adesso, in meno di un mese, scopro che invece si tratta solo di una bugiarda e che mi sono illuso per niente. Tu pensi solo a te stessa, Francine. Non te n'è mai importato veramente di me! E ora levati prima che ti faccia male!-.
Dopo aver detto queste parole riuscì a liberarsi dalla stretta, ma non riuscì a impedire che la ragazza gli si parasse davanti, ostruendo il passaggio. -Allora è questo che pensi di me, Jim? Solo per il fatto che sto cercando di impedirti di buttare via la tua vita?- gridò lei, con gli occhi pieni di lacrime. Morph guardava Jim preoccupatissimo, emettendo continui versi di disappunto come a voler aiutare la ragazza.
-Andiamo, non te ne importa niente di me! E ora fammi passare!- il ragazzo la prese per le spalle e prese a scuoterla per cercare di farsi avanti.
Lei ricominciò a urlare, a metà disperata e a metà infuriata -NO! NON VOGLIO! NON VOGLIO CHE TU MUOIA, JIM!-.
-Ecco, visto? Qui si parla di quello che vuoi tu, non di quello che voglio io!- la rimproverò Jim, prima di chiederle con un sorriso di scherno -E sentiamo: perché proprio adesso, in questo momento, te ne importa qualcosa?-.
La ragazza non ce la fece a resistere e esplose -OH, NON LO SO, MAGARI PERCHÉ HO UNA COTTA PER TE???-.
Per Jim fu un vero e proprio shock. Spalancò gli occhi e la bocca e prese a fissarla -Co... come hai detto?-.
Morph aveva la sua stessa identica espressione, con le mani di fronte alla bocca e un colorito più acceso del suo solito rosa pallido.
La ragazza si rese conto troppo tardi di quello che aveva detto, si mise le mani davanti alla bocca e iniziò a singhiozzare. Dopo essersi calmata un po' si asciugò le lacrime con la manica del maglione e mugolò, con la voce rotta dal pianto -Ecco... adesso lo sai. Sono innamorata di te, Jim.-.

Ci Sono Anch'IoWhere stories live. Discover now