Si Parte!!!

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Jim non ci pensò due volte, non riuscì a contenere le lacrime e saltò addosso a Silver che lo strinse a sua volta in un abbraccio.
Neanche lui si era dato pace durante il periodo in cui i due non si erano più visti. Per tutta la sua vita aveva dato la caccia al Pianeta del Tesoro e alla fine, dopo anni e anni di fatica e di sforzi, aveva lasciato che questo esplodesse pur di salvare quel "marmocchio insignificante e patetico" come l'aveva definito sulla nave. Eppure non si era pentito della scelta che aveva fatto, anzi. Mentre stringeva Jim tra le braccia si sentì un imbecille ad aver passato così tanto tempo a cercare quell'inutile mucchio di metallo. Dopo due minuti buoni di singhiozzi da parte del ragazzo, sciolsero l'abbraccio. In quel momento persino Morph, che fino ad allora era stato nella tasca di Jim, uscì e si precipitò addosso all'ex compagno di avventure, che lo fece appollaiare sul suo dito. Il cyborg guardò il castano per un paio di secondi, poi tornò a sorridere e commentò -Però! Sei diventato più alto!-. -Tu invece non sei cambiato per niente!- ribatté il ragazzo, asciugandosi le ultime lacrime con il dorso della mano. Entrambi risero, poi Silver lo invitò a sedersi e tirò fuori dalla bisaccia che aveva a tracolla un pezzo di carta arrotolata. -Cos'è?- chiese Jim, appoggiando il mento su una mano. -La ciurma!- rispose il pirata, srotolando il foglio. Così l'ormai sedicenne poté vedere cosa c'era scritto sopra: i vari ruoli dell'equipaggio con a fianco le firme dei componenti. Sulla voce "Capitano" c'era scritto, con calligrafia un po' disordinata per via dell'arto robotico, "John Silver". Il quartiermastro era un certo Timothy Vance, il nostromo un certo Robert Barnes e il capo di macchine un certo Nathan Brown. Erano seguiti da un sacco di altri nomi che Jim guardò solo di sfuggita. Poi, facendo scorrere gli occhi sul foglio, notò che un altro spazio era contrassegnato dalla firma di Silver: quello del cuoco. -Continuo ad essere convinto che tu non sia cambiato minimamente!- ridacchiò lui, indicando la firma con il dito. Il pirata scoppiò in una breve risata e rispose -L'amore per i fornelli è duro a morire. Ma adesso è il momento di mettere il TUO nome su quella lista!- e detto questo afferrò una penna e la lanciò al ragazzo che la prese al volo.
Ancora non credeva di stare per firmare. Insomma... timoniere! Colui che GUIDA l'intera nave e il suo equipaggio! Era l'onore più grande che gli fosse stato concesso, ma allo stesso tempo aveva paura di non essere all'altezza dell'incarico. Doveva aver fissato compulsivamente prima il foglio e poi la penna per un po', perché Silver gli tirò una pacca sulla spalla e lo incitò -Coraggio, non essere timido! Firma quel foglio!-. Era il momento. Con la mano tremante e la fronte imperlata di sudore, appoggiò la penna al foglio e scrisse, con un'elegante grafia in corsivo: "James Pleiades Hawkins". -Sei dentro, ragazzo!- gridò allora il cyborg, dandogli un'altra pacca sulla spalla. Non poteva credere di averlo fatto veramente. Finalmente avrebbe vissuto un'altra avventura! Ma c'era un problema -Silver... manca il mozzo. Chi assumiamo?- chiese Jim, un po' preoccupato. -Pensavo di vedere se ci fosse qualche rifiuto di galera in questo posto ma finora non si è fatto vivo nessuno...- rispose l'uomo. I pensieri di Jim per un secondo tornarono a Franky. Chissà se lei come mozzo se la sarebbe cavata... -Perdonatemi... avete detto che state cercando un mozzo?- il ragazzo fu riportato alla realtà da una voce che aveva già sentito prima. Alzò lo sguardo e vide il ragazzino con la bandana rossa che aveva urtato poco tempo prima. -Ebbene sì.- rispose Silver, squadrandolo da capo a piedi -Però non so... mi sembri un po' patito. Sei sicuro di riuscire a sopravvivere in un viaggo transgalattico in mezzo a una ciurma di pirati?-. -Più che sicuro. Ho passato tutta la vita a spazzare pavimenti, pulire il ponte della vostra nave sarà un onore per me.- fu la risposta, forse un po' rufiana, da parte del ragazzo. Jim continuava a guardarlo, perplesso. Non l'aveva mai visto da quelle parti. Eppure... aveva qualcosa di familiare, anche se non riusciva a capire cosa. Il cyborg, alla risposta del ragazzo, esclamò -Questo è lo spirito, figliolo! Allora coraggio, firma la lista e siamo al completo.- e detto questo gli porse foglio e penna. Il ragazzo si sedette e scrisse, un po' tremolante: "Lee Pointer". -Benvenuto a bordo, Lee! Sarà un lavoro faticoso ma spero che tu ti trovi a tuo agio!- gli diede il benvenuto ufficiale Silver. -Oh sì, con un capitano come lui ti divertirai di sicuro!- commentò allora Jim, sghignazzando sotto i baffi. Ancora non aveva dimenticato tutte le risate che lui e il cyborg si erano fatti nella cucina della Legacy. Questi, d'altro canto, gli sferrò una gomitata nelle costole e tutti e tre scoppiarono in un'allegra risata.
Salparono il giorno successivo. Jim era stato accompagnato allo spazioporto dalla madre e da Delbert. Dopo aver abbracciato la donna per l'ultima volta, averle assicurato che sarebbe stato attento e averle asciugato le lacrime, il ragazzo sentì che qualcosa mancava. Poi però si rese conto che non era qualcosa, ma QUALCUNO che mancava! Francine! Non l'aveva nemmeno salutata prima di partire! Così iniziò a perlustrare il porto con lo sguardo, sperando di vederla. Morph continuava ad emettere versi confusi di fronte allo strano comportamento di Jim. Dopo un paio di minuti passati a guardare velocissimamente dappertutto, il castano si accorse che la madre lo stava guardando in lacrime -Jim... mi dispiace, ma... lei non verrà.-. Il figlio la guardò, con gli occhi spalancati. -La signora Blain ci ha detto che Francine è sparita ieri notte e non è più tornata. La polizia ha subito cominciato a ispezionare la zona ma lei non salta fuori. Come se fosse sparita nel nulla.- gli spiegò Doppler, mettendogli una mano sulla spalla e guardandolo con uno sguardo ricco di apprensione. Jim non ci poteva credere. Non era possibile. Franky era sparita e lui adesso sarebbe dovuto partire. -Jimbo?- lo chiamò Silver dal ponte. -Arrivo subito!- gli gridò lui di rimando, poi, con un groppo in gola, si rivolse a Sarah e a Delbert -Mentre sono via fate il possibile per trovarla, va bene? Vi voglio bene.- e detto questo si circondarono in un ultimo abbraccio di gruppo prima che lui, con un groppo in gola, salisse sulla nave.
Franky era sparita e adesso lui l'avrebbe abbandonata. Di nuovo. Jim non riusciva a capacitarsene. Sapeva che la ragazza a volte era davvero irrazionale, ma dov'era? Non era da lei sparire senza far sapere a nessuno la sua destinazione. Specialmente a lui. E così si mise a riflettere su tutte le spiegazioni possibili sulla sua sparizione. La più plausibile che gli venne fuori fu un ennesimo litigio con sua madre. Poi però gli venne in mente il messaggio che lei gli aveva proibito di guardare. Che c'entrasse quello? Cosa mai poteva esserci registrato su quella sfera? E, soprattutto, CHI poteva avergliela mandata?
Troppo immerso nei pensieri, non si accorse che stava andando incontro a Lee, impegnato a pulire il ponte prima della partenza, e lo travolse, facendolo cadere con la faccia a terra. -Però, Hawkins! Mi odi così tanto?- rise lui, con la sua voce rauca ma comunque squillante. Anche il ragazzo rise e tese una mano verso il malcapitato. Questi la afferrò e si tirò su -Allora! Timoniere, eh? È un gran bell'incarico!-. -Già... però non so se ne sarò all'altezza...- biascicò lui, mettendosi una mano dietro alla nuca. Furono interrotti da una voce che ormai era ben nota a tutti e due -Direi che questo è il momento di scoprirlo, Jimbo! È ora di prendere in mano il timone!- come volevasi dimostrare, John Silver gli diede una delle sue gigantesche pacche sulla spalla e gli indicò il timone con un dito.
Appena appoggiò la mano sul timone, Jim fu percosso da un brivido dalla testa ai piedi. Non avrebbe mai pensato, nella sua carriera di surfista, di arrivare a guidare una vera nave. Era un sogno che si realizzava. -Chissà cosa direbbe Francine se mi vedesse adesso!- pensò. Ed ecco che la malinconia riprese possesso di lui. Però, di nuovo, fu interrotto dalla voce di Silver, stavolta con una nota preoccupata -Stai bene, Jimbo?-. Lui non sapeva di Francine. Durante il viaggio in cui si erano conosciuti non gliene aveva parlato neanche una volta, forse perché troppo impegnato con il lavoro e forse perché non si fidava ancora abbastanza del vecchio pirata. -Sì... sto bene.- rispose lui, riportando gli occhi sul timone -Facciamolo! Qual è la rotta?-. -2 1 0 0- rispose il cyborg, contento di vedere così tanto entusiasmo da parte del ragazzo. Poi cominciò a gridare ordini al resto della ciurma, e in meno di cinque minuti la nave era già partita per un'altra avventura.
Dopo aver posizionato la nave sulla rotta giusta, aver pranzato e aver trascorso il pomeriggio a fare conoscenza con il resto della ciurma (la cui maggior parte l'aveva anche acclamato piuttosto bene, visto il racconto di Silver su come li aveva tratti tutti in salvo dall'esplosione del Pianeta Del Tesoro), se ne andarono tutti in branda.
Jim non chiuse occhio per tutta la notte, ancora preoccupato per Franky. Ora capiva come si doveva essere sentita durante il suo periodo di assenza. Preoccupata che gli fosse successo qualcosa e soprattutto timorosa di non vederlo mai più. Gli stessi sentimenti che provava lui in quel momento. E insomma, il giorno dopo salì sul ponte, si diresse al parapetto, ci appoggiò entrambi i gomiti e si mise a guardare il cielo, depresso. -Ben svegliato, Jimbo!- il ragazzo sobbalzò sentendo, di nuovo, la voce di Silver. Si chiese se si divertisse a farlo spaventare e poi lo salutò di rimando, con un sorriso smorzato -Buongiorno, Silver.-. Il cyborg lo guardò un po' insospettito, poi decise di lasciar stare e anche lui appoggiò i gomiti sul parapetto -Allora! Come ci si sente a tornare sul ponte, ragazzo?-. Jim sorrise di nuovo e rispose -Mi è mancato tantissimo. Peccato che... non avrei voluto che il viaggio iniziasse così.-. -Cosa intendi?- l'uomo lo guardò, più preoccupato di prima. -Vedi, io... a Montressor ho un'amica. La mia migliore amica. Volevamo partire insieme per il Pianeta Del Tesoro ma poi sono partito da solo. Neanche stavolta volevo farla salpare ma poi ho scoperto che è sparita proprio il giorno della partenza... e mi sento un idiota per non averla fatta venire...-. -Volevi evitare che le succedesse qualcosa, Jimbo. È più che comprensibile. Anche io l'ho fatto...-. Il ragazzo fu convinto di non aver sentito bene -Come, cosa? Anche tu hai...-. -Eh già. Anche io ho lasciato da parte una ragazza prima di partire. Per tutti i fulmini, ancora non passa giorno senza che non pensi a lei o a nostra figlia...- rispose Silver, ottenendo un'occhiata a metà incredula e a metà scioccata da parte del ragazzo -TU HAI UNA FIGLIA?-. Il pirata ridacchiò e rispose, mettendogli una mano sulla spalla -Eh già. E dovrebbe avere la tua età in questo momento! Molte volte mi chiedo come sarà cresciuta, non la vedo praticamente da quando è nata...-. Il castano a quel punto sorrise e commentò -Beh... se è veramente tua figlia allora sarà del tutto irrazionale, testarda ma sempre e comunque con un gran cuore, amico mio.-. Anche Silver sorrise e, allargando le braccia, gli disse -Aaaaw, vieni qui!- e si abbracciarono di nuovo. Appena sciolto l'abbraccio, Jim chiese -Comunque! Come si chiama? Magari l'ho conosciuta!-. L'uomo rispose -Oh beh, lei si chiama...- ma non fece in tempo a dire il nome che da sottocoperta provenne un gran chiasso seguito da un urlo -Lasciatemi andare, brutti energumeni senza cervello!!!!-. Dopo pochi istanti due pirati nerboruti trascinarono di fronte al capitano un sudato e piuttosto esausto Lee Pointer. Silver alzò un sopracciglio -Il nuovo mozzo?-. Anche Jim lo guardò stranito. Cosa aveva combinato? -A quanto pare il nostro caro mozzo è ben più di quanto sembri!- commentò uno dei pirati, sghignazzando. Jim allora decise di prendere le difese del ragazzo e ribatté -Già, infatti ha capito subito che siete due energumeni senza cervello!-. Morph in quel momento scoppiò a ridere, prese la forma dei due pirati e si mise a ripetere come in un loop -Senza cervello! Senza cervello! Senza cervello!-. I due alieni lo guardarono malissimo e uno di loro gli sibilò in faccia -Molto spiritoso, Hawkins. Sappi che, nonostante tu abbia salvato tutti dall'esplosione, per me resti sempre un lurido moccioso.- e in quel preciso istante fu interrotto da Silver -Ebbene? Cosa dicevate prima, signor Brown?-. A quel punto questi ghignò -Rifatevi gli occhi!- e successivamente lui e il collega strapparono al ragazzo la bandana e la giacca rivelando una cascata di capelli marroni con tanto di ciocche bionde e, soprattutto, due PARTICOLARI all'altezza del petto che non passavano di certo inosservati. Ora Jim capiva perché quel ragazzo gli sembrava familiare! -FRANKY???-. -La conosci?- gli chiese il cyborg, sorpreso. -Sì che la conosco, è la mia migliore amica! Mettetela giù, deficienti!- gridò il ragazzo, scandalizzato. -Avete sentito? Mettetela giù!- gridò allora Silver. I due scaraventarono la ragazza a terra che atterrò con la faccia sul legno proprio ai piedi del capitano. -Buongiorno.- mormorò, poi alzò lo sguardo e notò la gamba robotica -Bella gamba.-. -Franky, che diamine ci fai qui???- Jim la raggiunse e le gridò addosso. Lei si girò sulla schiena e lo salutò, come se non si aspettasse di trovare lì anche lui -Oh! Ciao, Jim! Come stai? È andata bene la partenza?-. -Piantala.- tagliò corto il ragazzo, tirandola su e guardandola male. Lei sbuffò e a quel punto rispose -Per tua informazione sono venuta qui per due buoni motivi. Primo: perché so quanto sei bravo nel cacciarti nei guai e sono venuta per controllare che tu non faccia cavolate. Secondo: per vedere lui.- e detto questo si voltò verso Silver. I suoi due metri erano un'altezza impressionante per il misero metro e sessanta della ragazza. I suoi occhi neri erano fissi in quelli verdi di Franky che, dopo un minuto di silenzio trascorso a prendere fiato, sospirò e lo salutò:
-Ciao, papà.-.

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