KINGS MAN ~ Riren

Mr Gaze

«Non ce la fai proprio a distogliere lo sguardo dal mio bellissimo corpo, non è così? Ah, come biasimarti in fondo.» sussurrò il corvino sorridendo strafottente.
Eren arrossì violentemente e tossì leggermente mentre si assicurava con la coda dell'occhio che i due piloti non li avessero sentiti.
«Non essere così pieno di te, mi stavo solo assicurando che fosse tutto apposto.» sibilò irritato guardandolo negli occhi mentre il proprio cuore batteva sempre più veloce.
Stupida ansia. Pensò distogliendo lo sguardo frustrato.

«E casualmente sei finito con il passare dal semplice guardarmi attentamente al divorarmi silenziosamente.» mormorò con quello stupido e fastidioso tono saccente che gli faceva tanto stizzare i nervi.
«Non è-»
«Ok, potete andare ora.» li avvisò uno dei piloti non appena ebbero finito i controlli.

Mentre uno dei due piloti apriva il portellone, Levi poggiò una mano sulla schiena del castano accarezzandolo superficialmente e facendogli venire vari brividi.
«Andiamo, tesoro.» sorrise il corvino spingendolo leggermente in avanti per invitarlo a camminare.
Gli occhi di Eren saettarono infuocati sulla figura del corvino accoltellandolo con lo sguardo.
«Non chiamarmi mai più in quel modo.» lo ammonì minaccioso iniziando ad avviarsi verso il portellone.
«Ok-»
«Ecco bravo-»
«dolcezza.» concluse sorridendo strafottente, superandolo ed uscendo per primo dall'aereo.
Eren digrignò i denti chiudendo le palpebre, cercando di trattenersi dal prenderlo a sprangate.

Il castano scese le scalette e raggiunse il corvino, impegnato nel stringere la mano ad un uomo di mezza età alquanto grassottello e con pochi capelli.
«Signor Gaze, lui è il mio partner Eren Jaeger.» lo presentò Levi cogliendo il ragazzo di sorpresa.
Eren guardò l'uomo dinanzi a sé mostrando uno dei suoi sorrisi migliori cercando di nascondere l'agitazione.
Gli porse la mano e l'uomo la strinse quasi immediatamente osservando molto attentamente sia lui che Levi quasi come se li stesse studiando.
Eren venne completamente assalito dall'ansia.
Non poteva aver capito quello che stavano facendo lui e Levi poco fa, giusto??
Avevano qualcosa che non andava?? Come un capello o dei vestiti fuori posto??
Eren si voltò di scatto verso il corvino agitato.
Non potevano avere dei succhiotti visibili di cui non si erano neanche accorti, giusto??

«Oh, ci perdoni per il nostro abbigliamento informale.
Abbiamo avuto... alcuni inconvenienti questa mattina presto e non abbiamo avuto modo di cambiarci e indossare qualcosa di più appropriato.
La prego di perdonarci.» si scusò il corvino con tono formale.
Il castano abbassò lo sguardo su di sé osservando la sua maglia e i suoi pantaloncini sportivi, poi spostò lo sguardo sulla maglia nera del corvino e sui suoi pantaloni della tuta e capì.
Sospirò sollevato e si sentì decisamente meglio non appena tornò a respirare.

«Oh be'! Non si preoccupi, non fa nulla.» sorrise l'uomo cordiale per poi indicare l'altro uomo accanto a lui, spostando la loro attenzione sul diretto interessato.
«Lui è Hernàndez Gonzales, il capo della mia squadra di guardie del corpo, nonché il mio miglior combattente. Sentitevi pure liberi di chiedere a lui se avete domande sul vostro incarico o su qualsiasi altra questione.» sorrise presentando l'uomo accanto a sé.

Eren lo osservò attentamente e poté dire con certezza che era veramente alto, era decisamente molto più alto di lui, ed Eren non era per niente una persona che si poteva definire bassa.
Avrà avuto all'incirca venticinque o trent'anni; era un uomo moro ben muscoloso ma non in modo esagerato, i lineamenti del suo viso erano ben marcati coperti da un lieve strato di barbetta, e il colore dei suoi occhi era di un profondo e luminoso castano nocciola che sembravano sprizzare energia ovunque.
Però! Gli spagnoli non sono mica male. Pensò il castano mettendo su un espressione di pura approvazione, cosa che non scappò affatto agli occhi inquisitori del corvino.

«Piacere di conoscervi.» salutò l'uomo raggiante con il suo marcato accento spagnolo stringendo la mano a Levi che lo guardò infastidito e irritato.