Cat

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«Tu?» ghignò a pochi centimetri dal viso del castano, che stava per andare in iper ventilazione.
«Io... dovrei proprio andare, Sai non vorrei perdere il pullman!» trillò rosso come un pomodoro, poggiando le mani sul petto dell'altro cercando di allontanarlo, con scarsi risultati.
«Ti do un passaggio io.» propose avvicinandosi talmente tanto, dal bloccare un qualsiasi passaggio.
«No! Io... non vorrei disturbare, ecco... grazie comunque dell'offerta, Potresti... lasciarmi passare...?» chiese nervosamente cercando ancora di spingerlo via.
Levi lo guardò silenziosamente per qualche secondo.
«Ok.» ghignò in seguito, spostandosi per lasciarlo passare.
Eren rimase lievemente sorpreso,
ma subito dopo scese dal banco e, velocemente, si diresse alla porta, quasi come se avesse il diavolo alle calcagna.

«Penso che sarà molto interessante farle da insegnante, Jaeger.» sussurrò.
Eren si fermò e prima di uscire disse:
«Penso che sarà molto interessante essere suo alunno, Professore.» disse turbando il corvino, che non si era aspettato di ricevere una risposta.

***

Narratore

Eren sospirò affannato.
Una (fortunata) goccia di sudore prese a scendere indisturbata lungo l'incavo della sua sottile schiena.
Sospirò ancora, ammirando soddisfatto, il suo capolavoro.

Finalmente aveva finito di sistemare ogni scatolone; prese il cellulare e guardò l'orario, che segnava le 16:27.
Dopo scuola, aveva deciso di pranzare in una pizzeria sotto casa sua -dato che, non aveva ancora avuto il tempo di fare la spesa- e poi, in seguito, si era dedicato alla sistemazione della sua abitazione.
In effetti, era dalle 14:20, più o meno, che stava sistemando, e ancora non era sceso per fare la spesa...
Bè, avrebbe mangiato pizza anche a cena, meglio per lui!
Dopo aver dato, un ultimo sguardo al suo bellissimo e sistemato soggiorno, la prima cosa che fece, fu sdraiarsi sul suo comodo divano.
Dopo aver realizzato, che era sdraiato sul suo divano, completamente sudato dalla testa ai piedi, si diede dell'idiota e si alzò di scatto.
Il suo divano era sacro, non aveva la minima intenzione di rovinarlo, o meglio... di lavare la copertura.
Sospirò affranto; decise in seguito di farsi una bella doccia rinfrescante, così avrebbe potuto sdraiarsi tra le braccia di Berry, il suo divano.

Si avviò in camera sua, per prendere uno dei suoi bellissimi pigiami estivi, erano agli inizi di settembre, e ancora faceva un caldo atroce.
Una volta preso il pigiama, e un paio di boxer puliti, si diresse a passo svelto verso il bagno.
Si spogliò in fretta dei vestiti, ed entrò all'interno del box doccia.
Iniziò a lavarsi canticchiando felice, e beandosi della freschezza dell'acqua sulla pelle.
Una volta finito di lavarsi, uscì in tutta fretta dal box, poggiando i piedi sul tappetino e rabbrividendo.
Gli venne improvvisamente sete, così prima di mettersi il pigiama, avvolse un ascigamamo intorno alla vita e si diresse in cucina.
Aprì lo sportello della credenza e ne tirò fuori un bicchiere, lo riempì e bevve tutto d'un sorso.
Improvvisamente suonarono al campanello, Eren guardò il vuoto stranito.
Non aspettava nessuno.
Poi si disse, che probabilmente era qualche vicino.
Iniziarono a suonare, sempre di più, furiosamente e di continuo.
Qualche vicino impaziente.
Sbuffò Eren mentalmente.
Andò ad aprire, incurante di essere mezzo nudo, perché non sopportava più il rumore del campanello.

«E voi che ci fate qui?» Eren era a dir poco sbalordito e confuso.
«È questo il modo si accogliere i tuoi  favolosi amici incredibilmente belli?» sbottò Lenny stizzito, mentre la sua testolina, sbucò da dietro una lunga busta rossa.

«Incredibilmente belli?» ridacchiò Eren spostandosi di lato per lasciarli passare.
Lenny entrò immediatamente, seguito da un Gabriel affaticato dalle mille buste che portava, il quale gli sorrise cordiale scusandosi con lo sguardo per la stupidaggine dell'amico.
«Bè, forse Gabry non è bello quanto me, ma...» sospirò Lenny.
«Ehi!» sbottò Gabry poggiando le buste a terra.
«Ok ok, non litigate.» rise il castano.

KINGS MAN ~ RirenWhere stories live. Discover now