Liam Dunbar

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Sono la migliore amica di Liam Dunbar, ci conosciamo da molto tempo e so anche che è un lupo mannaro.

"Ciao Liam" lo saluto entrando in camera sua.

"Mi ha fatto entrare tua mamma" aggiungo immediatamente.

"Ciao Mason" saluto anche il suo migliore amico.

"Ciao" dicono all'unisono.

Liam si alza e mi lascia un bacio sulla guancia.

"Io ora vado, domani ho il compito di storia e devo studiare" dice Mason ricevendo uno sguardo stranito da parte mia.

"Ciao" lo saluto sorridendo e lo saluta anche Liam.

"Cosa facciamo?" Domanda in seguito.

"Partita?" Chiedo mostrandogli un gioco, annuisce e lo inserisce nella Play Station.

"Sto vincendo" esclamo contenta prendendomi gioco di lui.

"Ah sì?" Dice prima di vincere sorridendomi beffardo.

Faccio il broncio, incrocio le braccia e mi sdraio sul letto.

"Non è giusto" commento facendolo ridere.

La signora Dunbar fa il suo ingresso nella stanza.

"Rimani qui a dormire?" Mi chiede gentilmente.

"Sì, ti prego" aggiunge Liam.

"Se non creo disturbo" dico guardando i due.

"Non disturbi mai" mi sorride la madre di Liam per poi uscire chiudendo la porta.

"Liam, non ho il pigiama"

"Ti presto qualcosa io" si alza andando verso il suo armadio.

"Dormirai qui, con me" aggiunge frugando tra le sue magliette.

Perdo dei battiti nel sentire quella frase, sento che dice le cose come se ne sentisse il bisogno. Ha bisogno di me?

Vengo riportata alla realtà da una maglia che mi arriva in testa.

"Tieni" ridacchia.

"Grazie" gli sorrido.

Vado in bagno a cambiarmi, tolgo i miei vestiti e metto la sua maglia che mi arriva quasi alle ginocchia.

"Stai bene con i miei vestiti indosso" mi sorride.

Deve smetterla di sorridere se non vuole vedere una me sciolta sul suo pavimento.

"Io sto bene con tutto" ribatto facendo la modesta.

"Hai ragione" mi fa l'occhiolino.

Ci sdraiamo sul suo letto matrimoniale, io da una parte e lui dall'altra.

Spegne la luce un po' esitante e tira le coperte coprendosi fino al collo.

Lo sento sussurrare qualcosa.

"Liam, che hai?" Gli chiedo quando si mette seduto.

"Niente" si sdraia nuovamente.

"Dimmi, cos'hai?" Pongo la domanda.

"Sembrerei troppo stupido"

"Tu non sei stupido" controbatto.

"Continuo ad immaginare i Berseker che mi inseguono" dice.

"Tranquillo, non c'è niente, è tutto finito" cerco di rassicurarlo.

"Non ti succederà niente, ora dormi" gli lascio un bacio sulla guancia.

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