CAPITOLO 9

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Mi ritrovai a vagabondare per il parco vicino casa mia un po' per noia un po' per scappare da mia zia, che nel frattempo mi aveva riempito di chiamate e di messaggi in segreteria dove mi minacciò di cacciarmi di casa se non fossi tornato immediatamente. La situazione non mi preoccupó più del dovuto perché sapevo bene come fosse impossibile per lei vivere senza di me, senza qualcuno su cui contare o almeno senza rimanere totalmente sola. E un po' mi faceva pena questo suo lato, per questo a volte mi sentivo nient'altro che uno sporco approfittatore, non che lei fosse meglio.

Passeggiando per il parco decisi di comprarmi un pacchetto di sigarette occasionali. L'ultima volta che fumai fu al compleanno del mio precedente migliore amico trasferitosi poi all'estero dopo aver ricevuto una borsa di studio. Namjoon era un ragazzo talentuoso: qualunque cosa gli si fosse posta avanti sarebbe stato in grado di gestirla nel migliore dei modi, sembrava come se il mondo fosse stato plasmato da lui stesso. E quell'afosa serata di settembre, al suo compleanno e festa d'addio, mi passò la sua sigaretta quasi finita e dopo qualche drink e risata mi diede il mio primo bacio rubato, casto e fuggitivo.

Un po' mi mancava joonie (lo chiamavo così) l'aria senza di lui era diversa e mi sentivo più solo una volta partito alla volta dell'America Settentrionale, ma non potei fare chissà che cosa oltre che messaggiarlo ogni giorno e avere notizie sul suo andamento scolastico. Poi da un giorno all'altro smise di rispondere a me, io di rispondere a lui e la nostra amicizia si dissolse come una pasticca di aspirina in un bicchiere d'acqua.

Ringraziai il commesso e mi sedetti su di una panchina non distante da un gruppo di bambini che giocavano a pallone.
Mi misi una sigaretta in bocca e mentre cercai di prendere l'accendino dalla tasca, il pallone che poco prima avevo temuto mi colpisse dritto in testa prese traiettoria proprio verso di me. Chiusi gli occhi aspettando l'impatto, ma questo non arrivò mai perché davanti a me vidi una mano che impedí che il mio naso diventasse una purea.

"Ragazzi quante volte vi ho detto di fare attenzione? Non ci siamo solo noi nel parco"

Riconobbi quella voce rauca e profonda all'istante.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai di nuovo lui, di nuovo il ragazzo che appariva all'improvviso senza se e senza ma nei momenti meno opportuni.

Senza ricambiare lo sguardo rilanciò il pallone verso i bambini e con un gesto rapido mi sfilò la sigaretta dalla bocca.

"E-ei, quella la devo fumare"
"Da quanto fumi, hyung? Non me l'hai detto"
"Da mai"
"E perché lo stai facendo?"
"Mi va... ci deve essere per forza un motivo?"
"Woah,siamo nervosetti?"
"Hyung!! Torni a giocare?" urlò un bambino dalla felpa rossa che agitava le braccia in alto per richiamare la sua attenzione. Vicino a lui due gemelli guardavano la scena in silenzio, facendo segno a Vante che volevano continuare a giocare mentre un altro si avvicinò a noi con passo lento e deciso. Con delicatezza afferrò il bordo della sua maglietta e sussurrò qualcosa che mi fu difficile capire.
"Si piccolo, ora arrivo, continuate un po' senza di me okay?Fammi un bel goal!" e gli scompigliò i capelli con affetto. Il bambino gli diede un rapido abbraccio e tornò dai suoi amici.
"Chi sono?" chiesi guardando il bambino andare via.
Vante fece un respiro profondo e si sedette vicino a me.
"Non dirmi bambini altrimenti ti do un pugno in testa"
Sorrise delicatamente e si stropicciò il viso con entrambe le mani ma non rispose.
"Perché non rispondi mai alle mie do-"
" Il bambino con la felpa rossa è malato terminale "
Spalancai gli occhi e mi girai verso di lui.
"Quei due gemelli sono orfani e vittime di abusi, mentre il bambino di prima è affetto da una rara malattia genetica, credo si chiami Angelman"
"M-mi dispiace...sono così piccoli.."
"Mhmh"
"Come li hai conosciuti?"
"In ospedale"
"In ospedale?"
"Perché fumi questa roba?"
"Ti ho detto che non fumo....e perché in ospedale?"
"Allora perché stavi per accenderla?"
Mi prese l'accendino dalle mani e si mise la sigaretta in bocca, l'accese e tirò una volta sola, molto profondamente.
"Oi, che fai?? Cosí ti ammazzi"
Tossí con foga mentre con la mano davo delle leggere pacche sulla sua schiena, preoccupato che avesse inalato troppo.
"Non ci trovo niente di piacevole in quelle cose" disse una volta ripresosi, indicando il pacchetto nella mia tasca.
"Non è detto debba essere per forza piacevole"
Vante alzò un sopracciglio, si avvicinò al mio viso e mi mise la sigaretta fra le labbra tenedola fra l'indice e il medio. Rimasi impassibile. Aveva ancora qualche residuo di lacrime e una leggera patina vitrea sugli occhi che li rendeva ancora più profondi e tristi.
"Inspira" sussurrò.
E feci come mi disse ma non ci volle molto prima che anche io fui preso da un attacco di tosse.
"Non sei venuto al corso oggi, e l'altro ieri...e l'altro ieri ancora"

Frequentai le lezioni di Vante si e no 3 volte (due volte a settimana) e ne saltai tante altre...perché uno: volevo evitare che mia zia mi impedisse una volta per tutte di frequentare quell'università e due: più stavo con Vante più la sensazione fastidiosa allo stomaco si faceva sempre più forte e non mi piaceva. Percepivo pericolo vicino a lui ma allo stesso tempo mi sentivo...al sicuro? Ma ovviamente il secondo motivo non potei dirglielo così gli spiegai il primo e sembrò capire la mia situazione.
"Se vuoi con tua zia ci parlo io"
"Non fa niente davvero"
In quel momento sentii il bisogno di parlare con qualcuno delle cose che avevo per la testa, e senza neanche accorgermene iniziai a parlare con incredibile velocità dei pensieri che ebbi precedentemente l'arrivo di Vante. Era così tanto che non confidavo i miei pensieri a qualcuno che una volta iniziato ebbi paura di poter dire troppo.
Parlai di namjoon, della nostra amicizia e della sua partenza tralasciando l'episodio del bacio,non sapendo come avrebbe potuto reagire.
Forse qualche dettaglio in più trapelò perché Vante mi interruppe all'improvviso:
"Hyung, posso farti una domanda?"
"Si?"
Stette in silenzio per un po', guardò nella direzione dei bambini e senza distogliere lo sguardo mi chiese:

"Sei innamorato di namjoon?"

𝒗𝒂𝒏𝒕𝒆 - taejin.Where stories live. Discover now