❀ 26 ❀

938 139 16
                                    



« ecco a te, » disse taehyung tornando in direzione del tavolo, mentre posava di fronte a sè e all'altro ragazzo due di quei bicchieri monouso pieni di caffè

Oops! Ang larawang ito ay hindi sumusunod sa aming mga alituntunin sa nilalaman. Upang magpatuloy sa pag-publish, subukan itong alisin o mag-upload ng bago.

« ecco a te, » disse taehyung tornando in direzione del tavolo, mentre posava di fronte a sè e all'altro ragazzo due di quei bicchieri monouso pieni di caffè.

yoongi lo ringraziò, sentendo ancora i muscoli tesi e non ancora completamente rilassati, mentre avvicinava a sè il bicchiere e lo teneva tra le dita aspettando che si facesse meno caldo. « quanti giorni ti hanno dato? » domandò il castano dopo aver preso il primo sorso.

yoongi guardava fuori dalla vetrina, osservando la città fuori. c'erano in sacco di persone in giro, un sacco di suoni e di rumori. ma nessuno di loro riusciva a far provare qualche tipo di particolare emozione al ragazzo, eccetto il pensiero di hoseok. quello gli legava completamente i muscoli, rendendogli impossibile il movimento. « dal momento che non ho risposto all'aggressione hanno detto che due giorni possono bastare. » rispose « ma mi hanno avvertito di non infastidire più altre persone, per non provocare appunto altre reazioni aggressive. »

« che idioti, » commentò taehyung, pensando quanto fosse inutile punire un ragazzo che nella situazione era la vittima.

« già » rispose yoongi senza pensarci. lo aveva conosciuto letteralmente venti minuti prima, ma si sentiva già a suo agio con taehyung. quando lo vedeva da lontano, sembrava diverso. sicuro di sè, e menefreghista, ma adesso che si trovava di fronte a lui era più curioso e amichevole. « penso di non essermi ancora presentato nel modo giusto, » disse « sono min yoongi, anche se penso che tu lo sappia. »

l'altro annuì. aveva provato una leggera felicità quando yoongi aveva cominciato il discorso, come se fosse pronto ad aprirsi anche lui, ad uscire dalla bolla di isolamento che sembrava essersi costruito attorno. « sono kim taehyung, » rispose a sua volta, allungando una mano per stringere quella del grigio « anche se puoi chiamarmi v. Mi chiamano tutti v. » continuò.

yoongi annuì. prese il primo sorso del proprio caffè mentre il castano fece il terzo. « non dovresti essere con jimin, invece che a prendere il caffè con uno sfigato come me? » domandò, riprendendo il discorso che stavano facendo fuori dall'ospedale.

taehyung si strinse nelle spalle. se qualcun altro gli nominava quel biondo arrogante ancora una volta era pronto a buttarlo giù da una finestra. « jimin non è più la persona che conoscevo un po' di tempo fa. » disse con tono di disaccordo, anche se ad esser sincero con sè stesso pensò che non lo aveva mai realmente conosciuto. « la gelosia lo sta rovinando sempre di più, e lo sta praticamente rendendo un folle. sono totalmente convinto che neanche lo ami più, hoseok, ma che reagisca così solo per un'assurda paura di abbandono o di perdita. una mania del controllo, cose del genere. »

il grigio si sorprese del discorso che stava tirando fuori il castano. era così cupo e triste, e che solo un certo livello di maturità poteva sopportare. « e allora perché non si trova soltanto qualcun altro? Penso che uno come park jimin potrebbe avere chiunque con sè. »

« non ne ho idea, » prese un altro sorso dal bicchiere. tae era il primo a chiedersi perché diavolo jimin non la smettesse di prendere in giro qualsiasi persona intorno a lui, stufo marcio dei suoi giochetti da pazzo. « insomma, ha anche jungkook con lui, quei due sono continuamente insieme. se non lo trovi con hoseok, allora è con quel ragazzino dai capelli neri. » il suo tono sprizzava odio da tutte le parti.

« jungkook? » domandò yoongi. Non era sicuro di sapere chi fosse, aveva sentito qualche compagna di corso parlare di lui, e aveva una vaga idea di che aspetto potesse avere. probabilmente, le rare volte in cui l'aveva riconosciuto, era proprio di fianco a jimin.

taehyung sospirò. « davvero, non dovrei dirti niente di tutto questo, ma sono soltanto così arrabbiato. » disse, sentendosi in parte colpevole e in parte no. Il suo petto era ancora gonfio di rabbia, al solo pensiero di jimin con jungkook. « anche perché se jimin non riesce a lasciarlo andare, allora magari puoi aiutare tu hoseok ad aprire gli occhi. »

« aprire gli occhi? » yoongi sentiva che c'era qualcosa di sbagliato in quel discorso. il modo in cui taehyung gli stava parlando, ogni volta che citava i nomi di jimin e jungkook insieme c'era sempre qualcosa di sbagliato, forse nel tono, troppo duro e acido. « cosa c'è fra jimin e jungkook? »

il castano rimase indeciso un paio di secondi sul dirlo o meno, ma ormai aveva tirato fuori quel discorso, tanto valeva che yoongi gli fosse d'aiuto per sistemare un po' le cose. « proprio quello che pensi. » rispose soltanto, facendo sentire ancora una volta la rabbia nel petto di yoongi « ho sempre rispettato jimin come parte del gruppo, ma ha davvero un carattere orrendo, per non parlare del suo comportamento. »

tra i due ragazzi calò il silenzio. entrambi si guardavano, e poi tornavano a bere il proprio caffè. yoongi sospirò, passandosi una mano fra i capelli. « perché mi stai dicendo questo, taehyung? » chiese confuso.

l'altro abbassò lo sguardo, le dita strette intorno al bicchiere. « te l'ho detto. voglio che aiuti hoseok ad aprire gli occhi. » rispose piano, con un tono ferito, come se anche lui avesse provato in passato ad aiutare qualcuno ad aprire gli occhi ma il ricordo fosse ancora troppo doloroso per aver fallito. « non se lo merita, tutto questo dolore. tutte le bugie di jimin e i suoi giochetti per avere le persone in pugno, per muoverle a suo piacimento. » continuò, e man mano la sua voce si riempiva di rabbia, « fagli scoprire un amore diverso, yoongi, un amore vero. »



- ❀ -

taetae versione cupido.
penso che si sia capito
a chi si riferisce tae quando
parla di qualcuno con cui
non è riuscito a far
aprire gli occhi.

happy days ✓Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon