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capitolo sette corretto.

capitolo sette corretto

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e magari avrebbe pure potuto immaginarlo, in qualche modo. arrivare a pensare ad una cosa del genere, fermarsi e vedere nella propria mente lui ed hoseok vicini, che si parlano come due amici che si conoscono da una vita intera. e tra le loro dita una bibita calda che tiene lontana l'idea del freddo e dell'inverno che li circondava. riusciva ad immaginare il proprio sorriso in sua compagnia, naturale e sincero, anche quando ormai non sembrava neanche più ricordare cosa significasse ridere.

riusciva ad immaginare un futuro intero con hoseok come amico a sostenerlo e credere in lui, a parlarci e raccontargli dei propri sogni e delle proprie passioni, a disegnarlo e mostrargli fiero i propri lavori.

ma mai, assolutamente mai, aveva mai immaginato un'immagine simile a quella che stava avvenendo nel monolocale del ragazzo. non aveva pensato nemmeno una volta a un momento in cui hoseok gli avrebbe chiesto gentilmente di suonare qualcosa per lui. il maggiore sembrò sorpreso della cosa, rimanendo immobile con le braccia bloccate lungo i fianchi. poi annuì piano, avvicinandosi allo sgabello posto di fronte al piano e lentamente il rosso si mise alle sue spalle a guardarlo.

cominciò a suonare, lasciando che le sue dita scivolassero con scioltezza simile ad acqua lungo la tastiera, lasciando che i suoni riempissero quel luogo. sul volto di hoseok un'espressione di curiosità, come se stesse tentando di indovinare cosa yoongi gli stesse suonando, ma il grigio sapeva che non sarebbe mai riuscito a trovare la risposta. questo perché non era una canzone famosa, e l'unico a conoscerla era lui soltanto, dal momento che era stata scritta direttamente dalla stessa mano che ora la suonava di fronte ad hoseok.

inoltre, quest'ultimo non poteva nemmeno sapere che quella melodia l'aveva scritta dedicandola a lui, alla sua personalità ed alla persona meravigliosa che mostrava di essere. aveva scritto ogni nota pensando a lui, cominciando molto tempo prima della loro prima discussione. una mattina, seduto da solo ad un tavolo in mensa, mentre gli occhi gli ricadevano in continuazione sulla figura del rosso a qualche metro di lontananza.

e anche in quel momento, preso dall'ispirazione donatagli senza volerlo da hoseok, yoongi non era riuscito ad immaginare un futuro in cui quella canzone sarebbe stata udita direttamente da quel ragazzo così solare, anche se lui non poteva sapere quanto in realtà quella canzone gli appartenesse.

improvvisamente si fece tremendamente nervoso, e le sue dita cominciarono a tremare per la tensione che sentiva addosso, nel mezzo della canzone. « è incompleta » disse all'improvviso, lasciando cadere le mani sulle proprie gambe ed interrompendo la melodia.

hoseok aprì gli occhi, risvegliato dalla sensazione di tranquillità che la musica gli aveva donato, e rimase in silenzio come se si trovasse ancora nel mezzo dell'ascolto, dimenticandosi del luogo in cui si trovava, di sé stesso, di ciò che c'era fuori da quella casa. si era dimenticato di tutto quello che stava accadendo intorno a sé, abbandonandosi completamente a quel breve momento di musica. si sentì come se avesse provato una seconda volta la sensazione di venire al mondo. fece un largo sorriso, contento « è meravigliosa » si lasciò scappare prima di poter contenere le proprie emozioni « troverai il finale migliore » disse poi con felicità, trasmettendo coraggio all'altro ragazzo.

yoongi annuì, imbarazzato e nel suo cuore profondamente contento. non pensava che avrebbe mai raccolto il coraggio di dire all'altro che quella canzone era stata scritta interamente per lui, e che quindi gli apparteneva e che fosse fiero che gli fosse piaciuta così tanto. eppure, qualcosa negli occhi di hoseok sembrava dirgli che il messaggio era arrivato in modo chiaro, e si sentì orgoglioso il doppio di sé stesso, per una volta nella propria vita.

lui, che non era mai contento di nulla che faceva, che lo riguardasse, adesso provava quella strana sensazione di calore nel petto che sembrava sussurare quanto in realtà valesse e fosse importante per quella vita, per quel mondo. gli stava dicendo quanto talento ci fosse nascosto in lui, e di cui ancora doveva apprenderne il vasto potere che poteva ricavarne.

imbarazzato ancora per quella breve discussione riguardo la canzone, yoongi si passò le mani sulle gambe e portò lo sguardo fuori dalla finestra, dove notò che il sole stava iniziando a calare portando la sera con sé, e che quindi mancava poco all'ora di cena. « hai fame? » domando ad hoseok, e quest'ultimo piegò la testa di lato come era solito a fare - e il maggiore trovò quel gesto ogni volta più tenero della volta prima -, e poco dopo il rosso annuì. alzò un angolo delle labbra. « cosa ti andrebbe di mangiare? » chiese.

hoseok fece un sorriso contento, e prima che yoongi potesse rendersene conto lo stava già ricambiando, « che ne dici di hamburger? ne ho una voglia matta. » esclamò contento, e il suo entusiasmo sembrava contagiare anche l'altro « e ho voglia anche di sprite, ovviamente. non c'è pasto che valga senza di quella. »

yoongi si limitò ad annuire. « certo, andiamo. »



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AND SPRITE.

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