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capitolo nove corretto.

capitolo nove corretto

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sconosciuto

puoi anche continuare ad
ignorare i miei messaggi
ma sappi che non finirà
qui questa cosa 12:33 pm

al suono di notifica per un altro messaggio yoongi non poté trattenere sé stesso dal lasciar andare un sonoro sbuffò di fastidio, mentre riponeva nervoso il proprio telefono nella tasca posteriore dei jeans e si sistemava meglio lo zaino sulla propria spalla. pietà. si sentiva pesante e tremendamente stanco, e tutto quello che voleva in quel momento era raggiungere l'uscita di quella scuola e tornarsene a casa.

le sue lezioni erano terminate poco prima, ed era ben a conoscenza del fatto che aveva detto ad hoseok che l'avrebbe aspettato finché anche le sue non fossero finite per poi uscire insieme e andare da qualche parte, ma aveva un'immensa voglia di restare solo senza vedere nessuno, neanche hoseok. non pensava di essere in grado di sostenere qualsiasi tipo di umano gli si fosse parato davanti, anche la persona migliore al mondo non sarebbe stato capace di reggerla.

a sua volta anche la presenza del rosso, o soltanto la sua idea, nonostante gli avesse sempre fatto piacere e fatto sentire bene come mai nessuno era riuscito prima, adesso gli sembrava di troppo, e pensava solo al tornare alla propria casa.

raggiunse finalmente l'uscita, scendendo in fretta la scalinata posta davanti l'ingresso e prendendo a percorrere la strada che l'avrebbe in poco tempo riportato a casa. sapeva che ci avrebbe comunque messo meno tempo se avesse usato i mezzi di trasporto, ma preferiva comunque andare a piedi per schiarirsi la mente nonostante il tempo e la temperatura di quella giornata non fossero tra le più cordiali.

voleva distogliere la propria mente da quello che stava lentamente e in modo silenzioso accadendo intorno a lui, ma gli sembrava profondamente troppo difficile anche per lui che era sempre stato bravo a tenere lontano dalla propria testa pensieri ingombranti o fastidiosi. era contento che hoseok fosse diventato suo amico, e che gli rendesse le giornate meno pesanti rispetto a come erano prima che arrivasse.

ma quel park jimin stava cominciando a distruggere tutto quello, creando una nuvola nera di pioggia al centro di quel cielo limpido. non riusciva proprio a calmarsi all'idea che ci fosse sempre di mezzo quel ragazzo e quel suo carattere così protettivo e quasi morboso nei confronti di hoseok. la cosa lo turbava al punto da fargli provare sensazioni di fastidio e disgusto in prima persona.

in più aveva cominciato a infastidirlo, e se aveva cominciato coi messaggi non aveva la certezza che avrebbe potuto continuare anche in modo più insistente. voleva semplicemente passare la propria esistenza in tranquillità, e se possibile voleva mantenere il proprio legame con hoseok senza la costante pressione da parte di terze persone.

improvvisamente si bloccò a pensare se jimin non avesse i propri motivi per dubitare di hoseok. alla fine, sapeva così poco di loro, e anche se non riusciva a creder che hoseok potesse essere il genere di persona capace di fare cose come tradire o simile, ma non poteva comunque averne la certezza. per quanto lo volesse, non conosceva hoseok del tutto, e non poteva sapere se la parte di sé che gli aveva mostrato fosse sincera o solo una maschera creata da lui.

cominciò a chiedersi di quei due. erano indubbiamente una coppia bizzarra. jimin non sembrava il tipo di ragazzo che potrebbe attrarre qualcuno come hoseok. alla fine, il maggiore era così solare e aperto a tutti, mentre jimin di positivo - secondo yoongi - aveva soltanto la sconfinata bellezza. erano così diversi. uno rumoroso e l'altro che rimaneva in silenzio, uno divertente e l'altro che non sembrava nemmeno in grado di poter dire qualcosa di simpatico.

la lista poteva andare avanti in infinito. si domandò come fossero finiti insieme. sapeva che si frequentavano da un anno, ma pensava che si conoscessero comunque da più tempo e che prima della loro storia fossero stati amici. per cui, jimin doveva conoscere molto bene il carattere dell'altro...

un altro suono di notifica da parte del suo cellulare, ma yoongi questa volta non si curò di leggere, desiderando ancora di rimanere per conto proprio.

hai una nuova notifica.
uno (1) nuovi messaggi da: jung hoseok

jung hoseok
dove sei finito,
yo-yo-yoongi? 1:20 pm

proprio in quel momento, yoongi passò davanti alla larga vetrina di un negozio di musica, e colto dalla curiosità si fermò per leggere i vari titoli che erano posti dentro di essa. i vari cd, i vinili, alcuni strumenti musicali che facevano da cornice.

non si fermò da quello che stava facendo nemmeno quando sentì la propria suoneria del cellulare che suonava per l'arrivo di una telefonata, e dentro di sé sapeva già chi fosse. lo stava cercando. la cosa, in realtà, gli faceva un immenso piacere, eppure allo stesso tempo rifiutava la cosa, portando una mano verso il telefono e attivando il silenzioso così che nessun suono potesse più distrarlo.

avrebbe voluto essere una persona migliore, per hoseok, ed essere capace di dirgli la verità. dirgli quello che era successo, che non riusciva a sentirsi tranquillo, e delle emozioni negative che lo stavano circondando. ma il fiato gli mancava e le parole non arrivavano mai, perdendosi sempre qualche secondo prima di essere pronunciate.

i suoi occhi raggiunsero un elenco che informava le persone dei vari eventi e concerti che si sarebbero tenuti a breve nella città o nelle vicinanze di essa, e improvvisamente le sopracciglia di yoongi si alzarono di colpo mentre scorreva i vari nomi, preso dall'euforia. gli occhi si illuminarono appena, e poco dopo spinse la porta a vetri del negozio per chiedere informazioni.

happy days ✓Where stories live. Discover now