5 principessa

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La moto-drago sfrecciava a tutta velocità per quei paesaggi di montagna, la sua velocità paragonabile a quella di un fulmine, i ruggiti che uscivano dalla sua bocca erano come rombi di tuono. Due cose accomunavano i pochi che provavano a domarne una: una buona dose di coraggio, e il desiderio di libertà.

Solo quelli che l'hanno cavalcata potevano capire cosa si provasse a guidarla.

Di moto drago ce ne erano tante in circolazione, ma a noi basta concentrarci su una sola di esse.

Questa stava girando per delle strade ben asfaltate di una strada boscosa, nei dintorni di Gravity Falls; sopra di essa c'erano due bellissime ragazze sui 14 anni di età; ma per fortuna non serve la patente per guidare una moto-drago... probabilmente... forse... credo... non sono sicuro.

Alla guida una ragazza vestita con un finissimo abito rosa degno di una provetta cenerentola che si dirige al ballo, in forte contrasto alla sua pelle, che era ramata come quella delle genti ispaniche, e a un piccolo neo che aveva sullo zigomo destro, i suoi liscissimi capelli castano scuro avvolti in una coda di cavallo.

Sulla parte di dietro, vi era una ragazza questa volta vestita come una normalissima adolescente, con un vestito verde chiaro e delle calze a righe rosa, un fermaglio rosso con delle corna piccole corna dello stesso colore teneva i suoi capelli bi...

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Sulla parte di dietro, vi era una ragazza questa volta vestita come una normalissima adolescente, con un vestito verde chiaro e delle calze a righe rosa, un fermaglio rosso con delle corna piccole corna dello stesso colore teneva i suoi capelli biondi dietro le orecchie, e i suoi occhi azzurri erano leggermente chiusi per il forte vento negli occhi.

«è una cosa stupenda! Perché non mi ci hai mai portato prima?» disse la ragazza di dietro aggrappandosi al busto dell'amica per non cadere «se sei colpita da così poco, cosa dirai quando farò questo?» e una volta detto la ragazza che stava alla gu...

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«è una cosa stupenda! Perché non mi ci hai mai portato prima?» disse la ragazza di dietro aggrappandosi al busto dell'amica per non cadere «se sei colpita da così poco, cosa dirai quando farò questo?» e una volta detto la ragazza che stava alla guida alzò il manubrio, e la ruota anteriore si alzò, seguita a "ruota" da quella posteriore, un paio di ali nere si aprì ai fianchi della moto drago che si alzò in volo nella foresta. «anche volare? Queste moto sono quasi meglio degli unicorni da battaglia» si espresse la bionda «Quasi?» chiese l'ispanica, ma non ebbero il tempo di discutere perché una fascia di velluto rosso non meglio identificata, venne trasporatat dal vento fino a finire esattamente davanti agli occhi della pilota, la quale, non vedendo dove stava andando andò a prendere un albero di striscio, e sbandando per il contraccolpo finì per far rovesciare la moto, indi per cui le due sopra di essa caddero dal sedile con quindici metri di distanza da suolo.

Istintintivamente la ragazza estrasse rapidamente un paio di forbici da una tasca della sua gonna. Fatto questo fece un rapido movimento con la mano per tagliare una specie di piano invisibile davanti a se, e aprendo un portale dimensionale rimbalzò su un letto per attutire la caduta mentre ruotava su se stessa per attutire l'energia della caduta, e riaprendo al volo un portale per tornare in quella foresta atterrò perfettamente in piedi. L'altra ragazza stava ora levitando su una nuvoletta rosa sorridente, presumibilmente evocata con la bacchetta rosa che ora teneva in mano.

La ragazza ispanica aprì gli occhi fino ad allora chiusi per lo spavento, specchiandosi in uno specchio d'acqua li presente, e noto che il pezzo di tessuto che le era finito davanti agli occhi, ora avvolto attorno al suo collo, una sciarpa rossa molto lunga, che nonostante si fosse avvolta cinque volte attorno al collo di lei quasi toccava terra. Nessuno avrebbe mai detto che un rosso molto intenso fosse così perfetto per spezzare tra una pelle ramata e un abito rosa.

La ragazza bionda scese di quota con la nuvola sorridente fino a toccare il terreno, dove la nuvoletta si dissolse. «è stato grandioso! Quando lo rifacciamo?» disse la bionda agitata, ma l'altra ragazza aveva altre preoccupazioni, «Nacho, dov'è Nacho? Nacho!!!» chiamò lei guardandosi intorno preoccupata. La moto-drago atterrò accanto alla sua padrona, la quale le corse incontro abbracciandola e dandole un bacio sulla fronte «scusa se ti ho fatta male, non lasciarmi mai più» disse rinfrancata essendosi tolta un peso dal cuore.

Ma non era ancora il tempo di gioire, perché una voce risuonò nella foresta «identificatevi» risuonò una voce metallica e profonda, e due grandi e luminescenti occhi rossi si intravidero nel buio della boscaglia. Fu la ragazza ispanica con l'abito rosa a rispondere «io sono la voce della ribellione contro la tirannia dei reali che vogliono trasformarci in fotocopie l'una dell'altra, io sono la voce di tutte le principesse che vogliono mantenere la propria identità, io sono Turdina, principessa Marco Turdina» rispose con fierezza «la stavamo aspettando» esordì in tono cupo mentre emergeva dalla foresta, non più nascosto dall'ombra degli alberi. Era una specie di robot, con bestiali occhi rossi luminescenti, alto due metri e largo almeno il doppio, indossava una divisa militare verde con alcune medaglie che ricordava tantissimo quelle delle SS tedesche. «prego ci segua, il servizio fotografico sta per cominciare» disse la guardia facendo un profondo inchino in un tono di squisitissima cortesia. Prese a braccetto la principessa Turdina e la accompagnò alla loro destinazione.

Angolo autore

Perché un servizio fotografico nel bel mezzo della foresta? Perché è tenuto da un enorme robot in uniforme nazista. La risposta per queste domande nel prossimo capitolo

Gravity Falls la nuova estateWhere stories live. Discover now