4 cavalcata

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Cavalcare un unicorno non era un impresa molto facile, specialmente quando sei un tredicenne senza nozioni di equitazione, senza sella, briglie o staffe; e soprattutto se la tua cavalcatura non è esattamente un pony, ma un gigantesco bestione che pesa circa tre quarti di tonnellata. Ma per i gemelli Pines, che l'anno prima avevano sconfitto demoni provenienti da altre dimensioni e dai poteri illimitati, sfide del genere erano paragonabili a una nuotata senza braccioli con la bassa marea.

Subito Dipper prese in prestito il rampino di Mabel, e snodando la lunga corda dal meccanismo di esso mece delle briglie per poter indirizzare l'unicorno verso la loro meta. «è uno spasso!» si espresse Mabel al fratello intento ad armeggiare con i nodi. Ogni balzo del bestione galoppante era necessario per far fare ai due un piccolo salto sulla schiena di quest'ultimo e rischiando di cadere, indi per cui erano costretti a mantenersi con le gambe sulla sua pancia per non perdere la presa, e nonostante questo non vi era preoccupazione nel suo tono, solo ilarità.

In men che non si dica la briglia era pronta, e subitamente lanciata attorno muso dell'unicorno. Ma nonostante ciò Dipper non riusciva a a governarlo perché l'unicorno opponeva troppa resistenza «non ci riesco! Non da solo almeno...» informò Mabel, che si mise a sedere davanti a lui inclinandosi da un lato. «io volto a sinistra, tu a destra.» ordinò Mabel, alzando la voce per far si che non si disperdesse nel vento.

«CAVALCATA DEI GENELLI!!!» la tecnica appena inventata dai due.

Siccome l'unicorno era troppo forte per essere cavalcato da uno solo dei due, uno di essi si inclinava da un lato di 45°, e l'altro dal lato opposto in un angolo della stessa misura, e tutti e due tenevano le briglie per comandarlo; per indirizzarlo nella direzione giusta quello che doveva girare in quella direzione si aiutava con il suo peso corporeo per far virare la bestia e vincendo la sua ostinata resistenza.

Cavalcavano per quella foresta oscura che mille volte avevano attraversato a piedi l'anno precedente, gli alberi che uscivano dalla loro visuale lasciando il posto ad altri alberi: gnomi, minotauri, fantasmi, zombie, grebiln, tutte le creature che avevano visto erano ancora presenti, stranamente la statua di Bill Cipher era assente; ovunque nella foresta c'erano arcobaleni fiammeggianti e cuccioli di cane che sparavano raggi laser dagli occhi.  «quanto sono carini! Ne voglio uno» gridò Mabel «non è il momento adatto» battibeccò Dipper tentando di tenere la gemella al suo posto, essendoci bisogno di lei per cavalcare la bestia  «ma lo voglio...» Mabel fece gli occhi dolci supplicanti, un attacco devastante, ma con l'idea spezzarsi il collo dall'altro lato della bilancia Dipper riuscì a resistere. «se fai la brava dopo torniamo OK?» chiese sperando in una risposta affermativa «signir si signore» e Mabel fece un saluto militare venuto malissimo considerando la posizione non molto agevole.

Tra una curva a destra, una a sinistra e un enorme salto, enormi sorrisi si allargarono sui volti di tutti e due, stando attenti a non aprire la bocca per non ingoiare moscerini. Probabilmente l'anno precedente Dipepr sarebbe stato tanto spaventato da prendere un infarto, ma ora non erano più bambini di dodici anni; avevano tredici anni, erano adolescenti.

Il tempo sul cronometro di Dipper stava per scadere, e il regno del mistero era ormai in vista. E il fatto che Soos ne fosse il proprietario aveva inciso molto sull'aspetto del posto dopo la ricostruzione. Rispetto all'anno scorso era decisamente più accogliente, senza assi di legno scheggiate o sporgenti, e sembrava decisamente più grande, e la scritta Mistery Shak sul tetto finalmente era aggiustata e senza lettere sporgenti; ed era quasi a norma di legge.

L'unicorno continuò nella sua corsa ininterrotta con i gemelli che lo spronavano sulla groppa. La misera porta di legno del regno del mistero non poteva frenare la sua corsa, e nessuno era li per aprirla, quindi entrò da essa sfondando l'ingresso principale e ammaccando le pareti laterali. Subito dopo Dipper e Mabel balzarono giù dal dorso dell'animale con un salto mortale all'indietro mentre questo scompariva, e atterrando perfettamente in piedi. Sarebbe stata un'azione straordinaria, non fosse per il fatto che un decimo di secondo dopo il tenero maialino Dondolo atterrò sulla testa di Dipper che rimase bloccato sotto il suo peso; in mano a Mabel invece cadde il cronometro costruito dal fratello, sul quale scattò lo zero appena si posò sul palmo.

«questo significa spaccare il secondo» e Dipper concordò con un pollice all'insù; il resto del corpo schiacciato sotto il peso del maialino.

Angolo autore

Scusate se posto di rado ma l'anno scolastico sta per finire e sono super impegnato, io vi saluto e ci rileggiamo al prossimo capitolo

Gravity Falls la nuova estateWhere stories live. Discover now